Generali, il Ceo Donnet tenta di sedurre con più dividendi e più buyback

Il nuovo piano industriale 2025-2027 prevede una crescita media annua della cedola del 10% e 1,5 miliardi di riacquisto di azioni in tre anni. L’8 maggio l’assemblea deciderà se confermare l’attuale management che si ricandida, pur non presentando una propria lista

Gen 31, 2025 - 00:33
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Generali, il Ceo Donnet tenta di sedurre con più dividendi e più buyback

Il nuovo piano industriale di Generali per il periodo 2025-2027 non sorprende la Borsa. A fine mattinata, con il piano illustrato ad analisti e investitori, l’azione della compagnia di assicurazione segna un modesto rialzo dello 0,5% a 30,23 euro e si riporta a un soffio dal massimo degli ultimi otto anni, segnato lunedì scorso a 30,25 euro.

Un Philippe Donnet molto soddisfatto ha sottolineato ai giornalisti l’obiettivo di questo suo quarto piano presentato come Ceo della compagnia. Il monte dividendi cumulativo dei prossimi tre anni salirà di almeno il 30% raggiungendo i 7 miliardi di euro e la società si impegna a realizzare in ognuno dei prossimi tre anni un buyback di almeno 500 milioni di euro. Il dividendo dovrebbe salire a un tasso medio annuo del 10% nei prossimi tre anni. “Con questo piano, molto ambizioso, abbiamo l’obiettivo di accelerare la crescita di valore per tutti gli stakeholder”, ha detto Donnet.

Il manager francese ha schivato con eleganza le domande sui conflitti fra gli azionisti, che tre anni fa si diedero battaglia in assemblea sul rinnovo del consiglio di amministrazione. E’ noto, ad esempio, che la coppia Delfin – Caltagirone (secondo e terzo azionista rispettivamente con il 9,9% e il 6,9%) ha bocciato la proposta di accordo con Natixis per creare il primo operatore in Europa nell’asset management.

Donnet non ha risposto a chi gli chiedeva se il nuovo piano industriale presentato oggi è stato approvato da tutti i membri del cda. Questo piano, ovviamente, non contempla i potenziali vantaggi dell’accordo con Natixis, la cui approvazione finale, se mai avverrà, richiede ancora molti mesi. 

Infatti, di mezzo c’è la prossima assemblea degli azionisti dell’8 maggio che dovrà rinnovare il cda. Il presidente Andrea Sironi, il Ceo Donnet e la maggioranza degli attuali consiglieri si sono detti disponibili a un nuovo mandato, ma il cda attuale non presenterà una sua lista. E’ probabile che sarà Mediobanca, in quanto primo azionista con il 13%, a presentare una lista di continuità con l’attuale gestione. Ancora non si sa, invece, se Caltagirone e Delfin vorranno riproporre la sfida di tre anni fa, quando presentarono una loro lista alternativa, che però non ottenne la fiducia della maggioranza dei soci. Si calcola che i fondi di investimento e gli altri investitori istituzionali abbiano circa il 35% del capitale delle Generali.

Per l’attività assicurativa il piano prevede una crescita media annua del risultato operativo dell’8-9% nel settore Danni e del 4-5% nel settore Vita. Si stimano poi investimenti cumulativi di gruppo per 1,2-1,3 miliardi in Intelligenza artificiale e tecnologia.

Per l’asset management il piano industriale illustra solo a grandi linee gli effetti dell’accordo con Natixis, che non avrà un impatto sensibile sulla generazione di utili fino al 2027. Il Cfo Cristiano Borean ha spiegato che solo a partire dal 2028 ci sarà un contributo rilevante sui profitti.

Donnet ha difeso con vigore l’accordo con i francesi: “E’ un’occasione unica – ha detto – perché questo Paese creda nell’asset management”. Quello che andrebbe a costituirsi con la joint- venture al 50-50 fra i due gruppi è un operatore leader in Europa per ricavi e nono a livello mondiale. “Per Generali rappresenta l’opportunità di creare un maggior valore di almeno un miliardo di euro” ha detto il Ceo, con benefici per tutti gli stakeholder, a partire dai clienti che avranno a disposizione una gamma molto più ampia ed efficiente di prodotti di investimento.

Donnet ha respinto l’accusa che l’accordo con i francesi rischi di fare perdere a Generali il controllo su una fetta importante del risparmio degli italiani. Il gruppo che nascerà sarà co-controllato da Generali e gli accordi siglati prevedono che per i primi cinque anni (ma è possibile che diventino 10) il Ceo sarà espresso da Generali. “Al contrario, con questo accordo saremo in grado di attrarre nuovi investitori internazionali in Italia, soprattutto investitori americani” ha aggiunto Donnet.