Nelle rocce dell’asteroide Bennu i mattoncini della vita

Due studi pubblicati su Nature e Nature Astronomy analizzano i campioni dell’asteroide Bennu raccolti dalla NASA: svelati nuovi dettagli sull’origine del Sistema solare L'articolo Nelle rocce dell’asteroide Bennu i mattoncini della vita sembra essere il primo su Galileo.

Gen 30, 2025 - 13:52
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Nelle rocce dell’asteroide Bennu i mattoncini della vita

di Stella Francoise Iacovelli

Bennu, l’asteroide formatosi 4,5 miliardi di anni fa, offre oggi preziose informazioni sull’origine della vita: l’analisi dei campioni di roccia raccolti dalla Nasa ha rivelato tracce di uno stadio primordiale del Sistema solare. Come riportato in due articoli pubblicati su Nature e Nature Astronomy, gli scienziati della Nasa e del Museo Nazionale di Storia Naturale della Smithsonian Institution hanno identificato nei campioni molecole organiche quali amminoacidi e le cinque basi azotate che compongono il DNA e l’RNA, e minerali salini testimoni di una possibile presenza di acqua sul corpo madre dell’asteroide. Bennu, come una vera e propria capsula del tempo, ha conservato uno sguardo “incontaminato” sul passato, aprendo la strada a nuove scoperte sulla chimica primordiale del Sistema solare.

Il progetto spaziale della Nasa

Nel settembre 2023, una capsula contenente preziosi campioni di polveri dell’asteroide Bennu è atterrata nel deserto dello Utah. Sul posto, un team di scienziati era pronto a recuperarla, assicurandosi che i materiali restassero protetti da contaminazioni terrestri. Questo momento cruciale rappresentava la conclusione di una missione iniziata nel 2020, quando la sonda OSIRIS-REx della Nasa aveva raccolto polveri dalla superficie di Bennu, diventando la prima missione spaziale statunitense a riuscirci. I campioni, rimasti incontaminati per miliardi di anni, sono stati poi distribuiti a ricercatori di tutto il mondo per condurre studi approfonditi sull’asteroide che presenta composti chimici mai osservati nei meteoriti giunti sulla Terra in precedenza.

Due ricerche con una campionatura

Nell’articolo pubblicato su Nature Astronomy, il team di scienziati guidati da Daniel Glavin del Nasa Goddard Space Flight Center di Greenbelt, durante l’analisi dei campioni dell’asteroide ha riscontrato la presenza di migliaia di composti molecolari organici: tra questi, aminoacidi presenti nelle forme di vita sulla Terra, e altri rari o addirittura inesistenti nella biologia conosciuta. Particolarmente significativo è l’ulteriore scoperta della presenza delle cinque basi azotate (adenina, guanina, citosina, timina e uracile), che costituiscono i mattoni fondamentali per la costruzione del DNA e dell’RNA. Questi ultimi contengono a loro volta le istruzioni genetiche necessarie per costruire e mantenere gli organismi viventi.

I detriti della Nasa sono stati sottoposti a ulteriori analisi scientifiche presso il Museo Nazionale di Storia Naturale a Washington. Con un microscopio elettronico all’avanguardia, il gruppo di ricercatori coordinato da Timothy McCoy ha esaminato le caratteristiche microscopiche dei frammenti di asteroidi grandi meno di un micrometro (ossia 1/100 dello spessore di un capello umano). In queste polveri è risultata la presenza di una varietà di minerali salini che potrebbero essersi depositati durante un fenomeno di evaporazione: sembrerebbe che sul corpo madre di Bennu fosse presente dell’acqua che, dopo essere evaporata, avrebbe lasciato tracce simili alle croste saline dei laghi asciutti sulla Terra. Sostanzialmente, Bennu ha preservato durante miliardi di anni vari ingredienti di una ricetta molto complessa e importante: la vita.

Risposte nuove a domande vecchie

La missione OSIRIS-REx della Nasa ha rappresentato un notevole passo avanti per i ricercatori impegnati nello studio dell’origine della vita. I campioni prelevati da Bennu hanno svelato che gli ingredienti grezzi della vita, come le basi nucleiche, la possibile presenza di acqua e i numerosi amminoacidi, si stavano combinando in modi complessi e inaspettati sul corpo genitore dell’asteroide. Queste scoperte non solo gettano nuova luce sui processi che hanno plasmato gli asteroidi come Bennu, ma suggeriscono anche un loro possibile ruolo chiave nel rendere la Terra un luogo abitabile. Una nuova scoperta che ci avvicina sempre di più alla comprensione di uno dei più grandi misteri dell’umanità: come è iniziata la vita?

Immagine: NASA/Goddard/University Of Arizona

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