La truffa col finto ministro Crosetto si allarga. Le telefonate ad Armani per pagare riscatti a giornalisti rapiti: la lista dei Vip finiti nel mirino

La procura di Milano che indaga sulla maxi-truffa è impegnata a intercettare, e tentare di bloccare una serie di bonifici diretti a conti esteri. I truffatori sarebbero arrivati anche a Massimo Moratti, Tronchetti Provera, Della Valle, Caltagirone e Beretta L'articolo La truffa col finto ministro Crosetto si allarga. Le telefonate ad Armani per pagare riscatti a giornalisti rapiti: la lista dei Vip finiti nel mirino proviene da Open.

Feb 7, 2025 - 21:18
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La truffa col finto ministro Crosetto si allarga. Le telefonate ad Armani per pagare riscatti a giornalisti rapiti: la lista dei Vip finiti nel mirino

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Ci sarebbero anche Giorgio Armani e Patrizio Bertelli, marito di Miuccia Prada, tra i grandi imprenditori contattati dai truffatori che si fingevano il ministro della Difesa Guido Crosetto o membri del suo staff per chiedere centinaia di migliaia di euro. E la lista non finisce qui: nel mirino sarebbero finiti altri grandi nomi: da Marco Tronchetti Provera, ex ceo di Pirelli, a Massimo Moratti fino a Diego Della Valle e alle famiglie miliardarie Aleotti, Beretta e Caltagirone. Il denaro, secondo quanto raccontavano i malviventi, sarebbero serviti per pagare il riscatto e liberare prigionieri – soprattutto giornalisti – rapiti in Medio Oriente. Una truffa spesso fallita ma, nel caso di un importante imprenditore milanese che ha sporto denuncia, riuscita per il valore totale di un milione di euro diviso in due bonifici. La procura di Milano ha aperto un fascicolo d’indagine per truffa aggravata, affidato al pm Giovanni Tarzia.

Il congelamento (difficile) dei trasferimenti

Sono ancora in corso i tentativi, probabilmente vani, di congelare i versamenti su conti esteri da oltre un milione di euro complessivo. Il pm Tarzia insieme al procuratore Marcello Viola hanno attivato tutti i canali di cooperazione internazionale, in particolare in campo europeo, per tentare di bloccare i trasferimenti di denaro. Anche perché l’imprenditore milanese non sarebbe stato l’unico a cadere nella trappola dei truffatori: altre due denunce sono state depositate in altre sedi giudiziarie e nelle prossime ore arriveranno a Milano. In totale, tra truffe riuscite o tentate, sarebbero una decina gli imprenditori contattati con la stessa tecnica.

I numeri clonati, il finto staff di Crosetto e la richiesta di soldi

I truffatori chiamavano da numeri «clonati», tra cui uno con il prefisso di Roma, e da numeri di membri dello staff di Guido Crosetto fingendosi suoi collaboratori o lo stesso ministro. A questo punto tentavano di convincere il ricco interlocutore a versare centinaia di migliaia di euro per aiutare il Ministero a liberare presunti giornalisti rapiti all’estero, in particolare tenuti tra Siria e Iran. «La Repubblica le sarà grata», era la frase più volte ripetuta.

La denuncia social del ministro Crosetto

Lo stesso ministro Crosetto aveva denunciato la vicenda «assurda» con un lungo post sui social: «Inizia martedì (4 febbraio, ndr) con la chiamata di un amico che mi chiede perché la mia Segreteria avesse chiamato la sua per avere il suo cellulare. Gli dico che era assurdo e che era impossibile. Verifico e mi confermano che nessuno lo ha cercato». Dopo aver archiviato la questione, un’ora dopo viene contattato da un altro imprenditore che dice di essre stato chiamato dal ministro stesso e da un generale, e di aver «effettuato un bonifico molto elevato ad un conto che gli era stato dato». A questo punto è automatico l’avviso ai carabinieri, che però non evita che la situazione si ripresenti la sera successiva. La vittima, questa volta, è contattata da un finto Giovanni Montalbano, funzionario dei via XX Settembre. E poi ancora giovedì 6 febbraio, per altre due volte con altrettanti imprenditori contattati a nome di Crosetto in persona: «Preferisco rendere pubblici i fatti perché nessuno corra il rischio di cadere nella trappola».

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