L’Ue pensa a incentivi per l’auto, il piano per sostenere l’industria europea
La Commissione Ue prepara un piano di incentivi per il settore auto: tra le ipotesi leasing sociale, flotte aziendali e una strategia per favorire il Made in Europe
![L’Ue pensa a incentivi per l’auto, il piano per sostenere l’industria europea](https://quifinanza.it/wp-content/uploads/sites/5/2025/02/incentivi-auto-ue.jpg?#)
L’Unione Europea sta valutando un nuovo piano di incentivi per favorire l’acquisto di auto Made in Ue. L’obiettivo è quello di sostenere l’industria automobilistica europea e contrastare la crescente concorrenza dei produttori asiatici, in particolare cinesi. Il prossimo 5 marzo, la Commissione presenterà un’azione strategica per il settore automotive, un’iniziativa anticipata dalla presidente Ursula von der Leyen e dal commissario ai Trasporti sostenibili Apostolos Tzitzikostas.
L’iniziativa cercherà stabilire un sistema di sostegni coordinati tra gli Stati membri, evitando così le disparità nel mercato europeo e favorendo le case automobilistiche locali. Tra le ipotesi più discusse figurano il leasing sociale, incentivi alle flotte aziendali e diversi altri meccanismi per favorire l’acquisto di veicoli prodotti all’interno dell’Ue. Il piano sarà al centro anche del Tavolo automotive italiano, convocato dal ministro delle Imprese Adolfo Urso, per allineare la strategia nazionale alle misure europee.
Incentivi per l’auto: le ipotesi in campo
L’Unione Europa inizia a reagire alla crisi del settore automotive e lo fa pensando a un piano per incentivare l’acquisto di veicoli locali. Uno dei punti centrali del piano Ue è la creazione di un sistema di incentivi uniformi tra gli Stati membri, così da evitare disparità tra i mercati nazionali e stabilire criteri comuni per l’erogazione dei bonus. Diversi governi europei, tra cui Francia e Italia, stanno spingendo per misure che possano rilanciare la competitività delle aziende automobilistiche locali.
Tra le proposte principali c’è il leasing sociale, già adottato in Francia, che prevede noleggi a prezzi accessibili per le famiglie a basso reddito. Un’altra ipotesi riguarda il sostegno alle flotte aziendali, che potrebbero ricevere agevolazioni per rinnovare il parco auto con veicoli a basse emissioni.
Uno dei nodi più complessi resta il finanziamento del piano, che potrebbe essere deciso nel “Quadro finanziario pluriennale dell’Ue”, con una risoluzione attesa entro giugno.
La strategia per favorire l’industria del Made in Europe
Il fulcro è quindi incentivare l’acquisto di auto prodotte in Europa, arrivando a discutere della possibilità di introdurre clausole di preferenza per i veicoli prodotti sul territorio. La Francia ha già sperimentato un modello che tiene conto delle emissioni su tutto il ciclo di vita del veicolo, penalizzando i modelli cinesi e favorendo quelli realizzati in Europa.
L’Ue potrebbe inoltre introdurre nuovi criteri nelle normative sugli appalti pubblici, dando priorità alle auto con una quota minima di componentistica europea. La misura potrebbe entrare in vigore solo nel 2026, quando è prevista la revisione delle direttive sugli appalti pubblici.
Nel frattempo, l’Italia guarda con interesse alle proposte Ue, cercando un equilibrio tra la difesa della produzione nazionale e la necessità di sostenere la transizione ecologica del settore. Per questo il piano sarà anche al centro del Tavolo automotive italiano, convocato da Adolfo Urso, per allineare la strategia nazionale alle misure europee.