Le aziende più virtuose d’Italia, dal packaging all’automotive cresce il Sud

Le aziende italiane più virtuose si distinguono per crescita e innovazione. Non ci sono solo automotive e packaging, ecco i settori che trainano l’industria italiana

Feb 8, 2025 - 08:45
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Le aziende più virtuose d’Italia, dal packaging all’automotive cresce il Sud

In Italia c’è un gruppo di imprese che cresce più delle altre, sfidando il mercato tra stagnazione e difficoltà. Sono quelle aziende che riescono a distinguersi per competitività, fatturato e capacità di creare valore. Secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio Nomisma, Crif e Cribis, presentato a Bologna, il 7% delle imprese manifatturiere italiane genera oltre 111 miliardi di euro di ricavi, trainando settori chiave come packaging, cosmetica, nautica e automotive.

Se si guardano i dati, emerge un quadro preciso: la Motor Valley continua a essere il cuore pulsante dell’automotive italiano, con aziende come Ferrari, Lamborghini e Dallara che crescono anno dopo anno. Ma ci sono anche settori che stanno prendendo il via, come quello della nautica e del biomedicale. Anche la distribuzione geografica racconta qualcosa di nuovo: le imprese del Nord-Est si confermano le più forti, ma il Sud Italia si sta ritagliando un ruolo sempre più importante.

Quali settori stanno crescendo di più?

Alcuni comparti del manifatturiero italiano si distinguono già da tempo. Sono packaging e cosmetica che da anni rappresentano alcuni dei settori più solidi, ma ora si stanno facendo largo anche nautica, elettronica e biomedicale.

L’automotive, in particolare, sta vivendo un momento di grande crescita, anche considerando le tante difficoltà sul territorio e in Europa. Ferrari, Lamborghini e Dallara, nomi che sono gli esempi perfetti di aziende che hanno saputo innovare restando fedeli alla tradizione. Basti pensare che Ferrari, in dieci anni, ha più che raddoppiato il fatturato, passando da 2,8 a 6,7 miliardi di euro, crescendo tanto da premiare i propri dipendenti con un bonus fino a 14mila euro; mentre Lamborghini ha superato i 3 miliardi di fatturato nel 2024 e investe nella settimana corta. Tutto questo grazie a una strategia dichiarata basata su qualità e innovazione.

Ma la vera sorpresa è la nautica, che quest’anno entra per la prima volta tra i settori più competitivi. Anche l’elettronica e il biomedicale si stanno facendo notare, grazie agli investimenti in tecnologia e ricerca.

Le aziende che guardano al futuro

Crescere, per questi nomi, significa investire ed è proprio questo che fanno le aziende più virtuose: investono il doppio rispetto alla media nazionale, puntando su innovazione, organizzazione e sostenibilità.

Le cosiddette “star”, cioè quelle presenti in tutte le edizioni del report, hanno ottenuto ottimi risultati. Dal 2018 al 2023, il loro Ebitda margin è passato dal 19% al 37%, segno di una crescita costante e solida.

C’è poi la questione geografica, vittima sempre troppo spesso del pregiudizio che separa Nord e Sud. Il report mostra che anche a livello geografico, il Nord-Est si conferma sì la zona più forte, con l’Emilia-Romagna al primo posto; ma tra i dati che riguardano il Sud Italia, si fanno notare regioni come Campania, Basilicata e Molise. In queste le aziende si presentano sempre più dinamiche.

Guardando al 2025, insomma, le prospettive sono positive, anche se i segnali non sono dei migliori. Sono le imprese più solide quelle a cui è affidato trainare l’industria italiana, ma potrebbero aprire la strada alle altre. Il report, in conclusione, mostra e dimostra che l’innovazione e la strategia possono fare la differenza.

Ora, però, servono politiche industriali capaci di sostenere tale crescita, perché è chiaro che le aziende hanno il potenziale per portare il Paese in avanti, ma che c’è un ostacolo enorme da superare.