LinkedIn accusata di usare i DM per istruire l’AI
Nel mondo moderno, i dati sono diventati uno degli asset più preziosi per le aziende. Le informazioni raccolte dai comportamenti... L'articolo LinkedIn accusata di usare i DM per istruire l’AI proviene da Batista70.
Nel mondo moderno, i dati sono diventati uno degli asset più preziosi per le aziende. Le informazioni raccolte dai comportamenti degli utenti, incluse le interazioni personali, sono fondamentali per addestrare i modelli di Intelligenza Artificiale (AI). LinkedIn, la piattaforma di networking professionale di Microsoft, sta affrontando un’accusa legale seria. Un gruppo di utenti LinkedIn Premium ha intentato causa, accusando l’azienda di aver condiviso i loro messaggi privati con terze parti senza il loro consenso, per addestrare modelli di AI.
La causa legale contro LinkedIn
Secondo la causa, LinkedIn avrebbe introdotto silenziosamente una nuova impostazione sulla privacy a partire da agosto. Questa nuova impostazione iscriveva automaticamente gli utenti a un programma che permetteva alle terze parti di utilizzare i loro dati personali per addestrare modelli di AI. Gli utenti non furono mai informati di questo cambiamento e non furono mai consultati per ottenere il loro permesso. Il documento legale sostiene che LinkedIn avrebbe cercato di “coprire le proprie tracce” un mese dopo, aggiornando la sua politica sulla privacy per indicare che i dati degli utenti potevano essere condivisi per scopi di addestramento dell’AI.
Modifiche alla politica di privacy
Un’altra parte della causa riguarda le modifiche apportate da LinkedIn alla sua sezione FAQ. La piattaforma informò gli utenti che avrebbero potuto rinunciare alla condivisione dei dati per l’addestramento dell’AI. La rinuncia non avrebbe annullato l’addestramento già effettuato utilizzando i loro dati. La causa sostiene che LinkedIn sapeva di violare la sua promessa di utilizzare i dati personali solo per migliorare la piattaforma, cercando di evitare il contraccolpo pubblico.
Le richieste degli utenti e le conseguenze legali
La causa, presentata in tribunale a San Jose, California, rappresenta gli utenti di LinkedIn Premium che hanno scambiato messaggi InMail e hanno visto i loro dati condivisi per addestrare modelli di AI. Gli utenti chiedono danni per la violazione del contratto e per aver violato le leggi della California sulla concorrenza sleale. Inoltre, chiedono 1.000 dollari per ciascun utente ai sensi della legge federale Stored Communications Act.
La violazione della privacy e gli altri casi simili
Non è la prima volta che un’azienda viene accusata di violare la privacy degli utenti per scopi di addestramento dell’AI. Solo l’anno scorso, Elon Musk è stato accusato di usare i dati degli utenti dell’UE per addestrare il chatbot AI Grok senza il loro consenso. Le cause legali in questi casi spesso si prolungano per anni, e non sempre si risolvono rapidamente.
Il caso contro LinkedIn solleva gravi preoccupazioni sulla privacy e sull’uso dei dati personali per addestrare modelli di AI. Le aziende devono affrontare la responsabilità di trattare i dati con rispetto e trasparenza, evitando di violare la fiducia degli utenti.
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