Errori in busta paga? Provocano ansia, stress e fanno fuggire i talenti dalle imprese

Gli errori in busta paga sono un problema diffuso che ansia nei dipendenti e che mina la fiducia nei datori di lavoro. È un fattore chiave, inoltre, per la retention dei talenti Gli stipendi errati o in ritardo rappresentano una criticità che non può essere ignorata. Secondo lo “State of Payroll Report 2024”, oltre il 40% dei lavoratori ha sperimentato errori nella propria busta paga nell’ultimo anno, e quasi un dipendente su cinque (18%) ne ha subiti almeno tre in dodici mesi. Questo fenomeno non solo incide sulla stabilità finanziaria dei lavoratori, ma mina anche il rapporto di fiducia con i datori di lavoro.

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Le conseguenze di stipendi sbagliati o in ritardo

I disguidi nelle retribuzioni non sono solo un fastidio burocratico, ma una fonte di forte stress per i dipendenti. Quasi la metà degli intervistati (47%) ha riferito di provare ansia e tensione in seguito a questi errori, un dato che supera persino la percentuale di chi ha subito difficoltà economiche dirette, come il mancato pagamento di affitti o bollette (37,6%). Anche la pressione familiare è un effetto collaterale comune, citato dal 23% dei lavoratori.

A soffrire maggiormente di questi disagi sono le fasce più giovani della forza lavoro. Il 70% dei dipendenti tra i 16 e i 24 anni ha incontrato problemi nei cedolini negli ultimi due anni, mentre tra gli over 55 la percentuale scende drasticamente al 30%. Questo potrebbe dipendere dalla maggiore mobilità lavorativa dei più giovani, che cambiano ruolo più spesso e si trovano quindi più esposti a errori amministrativi.

Anche il genere sembra avere un ruolo: il 52% delle donne ha riportato ansia e stress a causa di ritardi o errori nella busta paga, rispetto al 42% degli uomini.

Un problema anche per i team delle risorse umane

Non sono solo i dipendenti a subire le conseguenze di questi problemi. I responsabili delle risorse umane si trovano a dover gestire gli errori nei cedolini, con un impatto significativo sul loro carico di lavoro: il 50% dei team HR impiega quasi un’intera giornata lavorativa al mese per correggere gli errori nelle buste paga. Inoltre, quando le retribuzioni non tornano, sono gli HR Director a dover dare spiegazioni ai vertici aziendali, aumentando la pressione su di loro.

Come sottolinea Cristina Danelatos, CEO Area HR Innovation e IT Corporate di Zeta Service, la precisione e la trasparenza nei processi di payroll sono cruciali. “Gli errori generano ansia inutile nei lavoratori e tensioni tra gli HR Director, responsabili di garantire un servizio impeccabile e di preservare la fiducia aziendale.”

L’outsourcing come soluzione?

Molte aziende stanno scegliendo di affidarsi a fornitori esterni per la gestione delle buste paga. Il report evidenzia che il 71% delle organizzazioni che hanno esternalizzato il payroll ha riscontrato un miglioramento nella precisione delle retribuzioni. Una scelta strategica che potrebbe alleggerire il carico di lavoro degli HR e migliorare la soddisfazione dei dipendenti.

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