Distrazioni elettroniche: perché aumenteranno, e come salvarsi

Le distrazioni elettroniche non sono un caso: la tecnologia è progettata per questo. Scopri come riprendere il controllo. L'articolo Distrazioni elettroniche: perché aumenteranno, e come salvarsi è tratto da Futuro Prossimo.

Feb 1, 2025 - 21:03
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Distrazioni elettroniche: perché aumenteranno, e come salvarsi

C’è un motivo se fai fatica a concentrarti. Se inizi una cosa e, pochi minuti dopo, ti ritrovi a scorrere lo schermo senza ricordare perché. Le distrazioni elettroniche non sono incidenti, ma strategie di un’industria costruita per catturare la tua attenzione e rivenderla al miglior offerente. Più tempo passi su un’app, più valore ha per chi l’ha creata.

E la cattiva notizia? Sta solo peggiorando. Il futuro sarà un assedio di notifiche, suoni, video che partono da soli. Ma c’è un modo per salvarsi.

L’economia dell’attenzione: una risorsa in pericolo

Nel suo libro The Sirens’ Call: How Attention Became the World’s Most Endangered Resource, il giornalista Chris Hayes analizza come la nostra attenzione sia diventata una merce preziosa nell’era digitale. Hayes sostiene che viviamo in un’epoca in cui l’attenzione è costantemente contesa da piattaforme digitali progettate per catturarla e monetizzarla. Questa “economia dell’attenzione” sfrutta le vulnerabilità cognitive umane, rendendo sempre più difficile mantenere la concentrazione su attività significative.

Distrazioni elettroniche
Chris Hayes: il suo libro è stato un piccolo boom editoriale, al punto che in giro si vendono perfino “quaderni di esercizi” basati su estratti delle sue osservazioni.

Il concetto, espresso in tutte le salse e con parole diverse, è soltanto uno: tu sei dove è la tua attenzione.

Studi recenti evidenziano che la nostra capacità di rimanere concentrati su un compito si sta riducendo drasticamente. Secondo una ricerca, riusciamo a mantenere l’attenzione su un’attività per una media di soli 47 secondi prima di cadere sotto i colpi delle distrazioni. Questo declino è attribuito all’uso pervasivo di dispositivi digitali e alla costante esposizione a notifiche e contenuti progettati per interrompere e reindirizzare la nostra attenzione.

Anche le tecniche di gamification e le notifiche progettate per massimizzare l’interazione degli utenti contribuiscono a questa tendenza, rendendo sempre più difficile mantenere l’attenzione su compiti specifici.

Le conseguenze delle distrazioni digitali

Le distrazioni elettroniche non influenzano solo la nostra produttività, comunque. Hanno implicazioni anche più profonde sul benessere mentale e sociale. La frammentazione dell’attenzione porta a una diminuzione della capacità di riflessione profonda e di interazioni significative. Hayes sottolinea che questa costante dispersione dell’attenzione può portare a una forma di alienazione, in cui gli individui si sentono disconnessi dalle proprie esperienze e relazioni.

Senza contare che l’economia dell’attenzione ha implicazioni politiche e sociali: è cronaca il fatto che i “potenti” della politica e della finanza sfruttino abilmente le dinamiche dell’attenzione per amplificare la loro influenza, utilizzando strategie che catturano e mantengono l’interesse del pubblico. E allora come si fa? Come si vince questa guerra contro le distrazioni?

Strategie per riconquistare il controllo

Non è un processo facile questo, è bene permetterlo. Ma non siamo disarmati: esistono strategie per mitigare l’impatto delle distrazioni digitali e riconquistare il controllo della propria attenzione. Qualcuna, a parte dotarsi (ci stiamo arrivando) di dispositivi certificati contro le distrazioni?

  • Gestione delle notifiche: È il primo passo, indispensabile. Dovete farlo subito. Disattivare le notifiche non essenziali riduce le interruzioni e aiutare a mantenere la concentrazione.
  • Tecniche di mindfulness: Pratiche come la meditazione possono rafforzare la capacità di attenzione e promuovere una maggiore consapevolezza delle proprie abitudini digitali.
  • Pianificazione del tempo: Stabilire periodi specifici per l’uso dei dispositivi digitali (iniziando da un tempo “comodo” e poi riducendolo ogni settimana) dedicando tempo alle attività senza schermi può migliorare la qualità dell’attenzione.
  • Ambienti privi di distrazioni: questa è meno facile, specie fuori casa, ma può dare grandi benefici: creare spazi di lavoro o di studio liberi da dispositivi elettronici può favorire una maggiore concentrazione.

Su tutto questo poi, ci sarebbe (ma ci spero poco) anche la necessità di una regolamentazione più rigorosa delle tecnologie che competono per la nostra attenzione, per proteggere il benessere individuale e collettivo. Mettiamola così: lavoriamo per noi stessi senza aspettarci che qualcuno ci aiuti. L’interesse (come detto, anche quello della politica) è quello di avere la nostra attenzione, non quello di perderla. Dobbiamo cavarcela da soli.

Il futuro avrà più distrazioni, ma lo affronteremo bene se saremo più presenti.

Servono consapevolezza e strategie mirate, ma se ci dedichiamo un po’ a noi stessi è davvero possibile mitigare l’impatto delle distrazioni elettroniche. È importante riconoscere le dinamiche dell’economia dell’attenzione e dell’economia delle intenzioni, e adottare misure per proteggere la propria capacità di concentrazione.

Sono passi fondamentali nella direzione delle persone di cui dobbiamo prenderci più cura: quelle che amiamo. Perché sono loro a meritare la nostra attenzione, e sono loro a darci i veri motivi per vivere in modo più intenzionale e significativo.

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