Dardis torna con ‘Dislesso’: la canzone che dà voce alla fragilità

Dardis torna sulla scena musicale con un nuovo singolo che promette di far riflettere e emozionare: “Dislesso”. Il giovane artista, che già con i suoi primi due singoli aveva catturato l’attenzione del pubblico, sceglie di affrontare un tema complesso e attuale: la comunicazione e le difficoltà emotive, utilizzando la metafora della dislessia. Il brano, che […] The post Dardis torna con ‘Dislesso’: la canzone che dà voce alla fragilità appeared first on Indielife.it - Magazine indipendente dedicato agli artisti emergenti.

Jan 16, 2025 - 11:10
Dardis torna con ‘Dislesso’: la canzone che dà voce alla fragilità

Dardis torna sulla scena musicale con un nuovo singolo che promette di far riflettere e emozionare: “Dislesso”. Il giovane artista, che già con i suoi primi due singoli aveva catturato l’attenzione del pubblico, sceglie di affrontare un tema complesso e attuale: la comunicazione e le difficoltà emotive, utilizzando la metafora della dislessia.

Il brano, che mescola leggerezza estiva a momenti di profonda introspezione, rappresenta un viaggio tra fragilità e forza, tra errori e comprensione. “Dislesso” non è solo una canzone, ma una riflessione sulla vulnerabilità umana e su come gli errori possano diventare opportunità di crescita.

In questa intervista esclusiva, Dardis ci racconta il percorso creativo dietro il singolo, le sue ispirazioni personali e i progetti futuri. Scopriremo come è nato “Dislesso”, il significato profondo che si cela dietro le parole e la melodia, e cosa rappresenta questo brano nel percorso artistico di uno dei talenti più promettenti del panorama musicale italiano.

“Dislesso” esplora il tema della comunicazione e delle difficoltà emotive attraverso la metafora della dislessia. Cosa ti ha spinto a scegliere questo tema per il tuo nuovo brano?

“Dislesso” nasce dal desiderio di raccontare la complessità della comunicazione, soprattutto quando diventa un ostacolo per esprimere davvero se stessi. La dislessia è una metafora potente, perché rappresenta gli errori, i fraintendimenti e quelle imperfezioni che spesso ci fanno sentire vulnerabili. Volevo sottolineare che questi errori, in realtà, possono trasformarsi in opportunità di crescita e comprensione, sia verso gli altri che verso noi stessi.

Nel brano alterni immagini di leggerezza estiva a momenti di introspezione e vulnerabilità. Come hai lavorato per creare questo equilibrio nella canzone?

Mi piace pensare che le canzoni siano come fotografie di stati d’animo contrastanti. Per “Dislesso”, ho voluto accostare la spensieratezza di una giornata estiva a riflessioni più intime e fragili. Questo equilibrio è nato in modo naturale, cercando di rendere autentiche entrambe le dimensioni. La melodia gioca un ruolo fondamentale, accompagnando il testo in un viaggio tra leggerezza e introspezione.

Hai detto che “Dislesso” vuole cancellare i pregiudizi legati agli errori. Come vivi tu il concetto di errore, sia nella vita che nella musica?

L’errore, per me, non è un fallimento ma una possibilità di imparare. Nella vita, come nella musica, ogni sbaglio mi ha insegnato qualcosa di importante, che si tratti di trovare la mia voce o di accettare le mie imperfezioni. In fondo, credo che la bellezza stia proprio in ciò che non è perfetto, perché è lì che risiede la vera autenticità.

Il protagonista del brano vive una relazione complicata dalla sua difficoltà a comunicare. Ti sei ispirato a esperienze personali per raccontare questa storia?

Sì, c’è sicuramente una componente personale nel brano. La difficoltà nel comunicare autenticamente è qualcosa che ho vissuto e che credo sia universale. Ho cercato di trasmettere questa sensazione attraverso le parole e la melodia, mescolando le mie esperienze con ciò che potrebbe appartenere anche ad altri.

Dopo il successo dei tuoi primi due singoli, “Dislesso” rappresenta un nuovo capitolo. Quali sono le aspettative per questo brano e cosa speri che il pubblico percepisca?

Con “Dislesso” spero di avvicinarmi ancora di più al mio pubblico, raccontando qualcosa di vero e sentito. La mia aspettativa principale è che chi ascolta possa riconoscersi nelle emozioni che ho messo nella canzone. Più che raggiungere numeri o classifiche, il mio obiettivo è creare una connessione, far sì che il brano diventi uno specchio per chi lo vive.

Qual è il tuo bilancio dell’anno appena concluso e cosa dobbiamo aspettarci da te nel 2025?

L’anno appena passato è stato un periodo di grandi sfide e crescita. Ho imparato moltissimo, sia dal punto di vista artistico che personale. Per il 2025, ho in mente progetti ambiziosi: lavorare su nuova musica, esplorare sonorità diverse e portare la mia energia su più palchi possibili. Sarà un anno in cui voglio spingermi oltre i miei limiti, sperimentare e condividere sempre di più.

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