Intervista a Met Fish, Ikigai su tutti gli store digitali

Met Fish pubblica oggi Ikigai, il disco che è stato anticipato nei mesi scorsi da Megera, I Notturni, Kintsugi e Vite a Metà. L’album, che è stato annunciato lo scorso anno, esce per Orangle Records e Mendaki Publishing ed è disponibile nei maggiori store online. Il disco, di sette tracce, è una raccolta di storytelling […] L'articolo Intervista a Met Fish, Ikigai su tutti gli store digitali proviene da Hip Hop Italy.

Jan 14, 2025 - 17:06
Intervista a Met Fish, Ikigai su tutti gli store digitali

Met Fish pubblica oggi Ikigai, il disco che è stato anticipato nei mesi scorsi da Megera, I Notturni, Kintsugi e Vite a Metà.

L’album, che è stato annunciato lo scorso anno, esce per Orangle Records e Mendaki Publishing ed è disponibile nei maggiori store online.

Il disco, di sette tracce, è una raccolta di storytelling che raccontano esperienze personali e storie vissute che hanno lasciato qualcosa di indelebile nell’animo dell’artista. Il mood del disco è principalmente cupo a causa dei temi trattati. Nonostante questo, Ikigai invita a non arrendersi e ad apprezzare anche le esperienze negative che, in qualche modo, ci rendono quello che siamo.

 

 

 

Ikigai è il tuo nuovo disco. Prima di parlare di questo ti va di farci un piccolo riassunto dei tuoi altri dischi ufficiali?

 

Il mio primo album risale al 2009 “All eyez on Met”, un disco completamente autoprodotto.Il secondo risale al 2011 “Beatz and flow”, anche questo è stato un progetto autoprodotto, nel quale, oltre ai testi, ho curato sia la parte di produzioni che di mix e master. Successivamente ho pubblicato degli ep e mixtape, fin quando, nel 2017, ho rilasciato “Stories”. Questo disco ha segnato una svolta rispetto a quelli precedenti, poiché prima davo molto spazio alla tecnica e alla forma, in Stories ho sacrificato la tecnica per lasciare spazio ai contenuti. Dopo sette anni e vari EP, ho deciso di pubblicare un nuovo disco che si chiamerà “Ikigai”, in uscita il 13 dicembre, è un riferimento alla cultura giapponese. A differenza dei progetti precedenti, ho deciso di accantonare la produzione e la parte di sound engineering, dedicandomi esclusivamente al rapping.

Cosa c’è di diverso in questo disco rispetto agli altri?

Rispetto a prima ho dato la precedenza ai contenuti, inoltre, attraverso gli storytelling ho trovato finalmente un modo per esprimere più facilmente le mie ansie e le mie paure.

Come è nata l’idea del disco?

Inizialmente avevo in mente di fare un disco di 12 tracce, poi mi sono reso conto che oggigiorno produrre un disco così lungo e non avendo i numeri elevati, può essere controproducente, per cui ho scelto di fare un EP. La struttura l’ho definita al termine del processo di scrittura, quando mi sono accorto che c’era un buon numero di tracce valide, ho deciso di racchiuderle in un EP. I suoni sono molto cupi, è preponderante l’uso di syth dark, pad molto profondi che creano delle atmosfere molto intime. I temi sono quasi tutti autobiografici o che riguardano persone molto vicine a me. Quelli principali sono: la ricerca di equilibrio, la scomparsa dei genitori, il tradimento e il conflitto con il proprio io.

 

Met Fish

Chi ha lavorato insieme a te al disco?

Ho avuto l’occasione di poter lavorare con produttori come Polezsky, Kang Brulée e Dj Drugo, tutti e tre si sono occupati della produzione delle strumentali, delle registrazioni ed infine del mix e master. Oltre a loro, ho avuto l’onore di poter collaborare con Lord Madness e Blue Virus.

Come hai scelto il titolo nello specifico?

Il titolo è un rimando al concetto giapponese “Ikigai” che significa ragione di vita,  l’ho scelto perché dopo aver accumulato una serie di esperienze traumatiche ho deciso che raccontare il proprio dolore agli altri, al fine di alleviarlo, può essere una ragione di vita. Un qualcosa da fare per poter essere d’aiuto a chi ci sta a fianco.

Mi dici qualcosa sulla copertina?
La copertina è stata realizzata da Simone Barbieri, artista molto bravo con cui collaboro da diverso tempo, essa rappresenta in maniera astratta l’idea dell’ ”Ikigai”.

Quali sono i brani a cui sei più legato?

Sono legato a tutti i brani, se devo sceglierne due, dico “Kintsugi” e “Vite a metà”. Sono due collaborazioni che ho voluto fortemente ed è stato un sogno poterle realizzare.

 

 

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