Carlos Alcaraz affossa Andrea Vavassori negli ottavi di finale a Rotterdam
Un vero e proprio dominio. Carlos Alcaraz (n.3 del mondo) ha imposto la propria legge negli ottavi di finale dell’ATP500 di Rotterdam (Paesi Bassi) contro Andrea Vavassori (n.317 ATP). Troppa la differenza di soluzioni per l’iberico, che in appena 65′ di gioco ha piegato le mire del piemontese sullo score di 6-2 6-1. Una prestazione […]
Un vero e proprio dominio. Carlos Alcaraz (n.3 del mondo) ha imposto la propria legge negli ottavi di finale dell’ATP500 di Rotterdam (Paesi Bassi) contro Andrea Vavassori (n.317 ATP). Troppa la differenza di soluzioni per l’iberico, che in appena 65′ di gioco ha piegato le mire del piemontese sullo score di 6-2 6-1. Una prestazione convincente per la testa di serie n.1, dopo un esordio incerto contro l’olandese Botic van de Zandschulp, che rilancia le sue quotazioni in questo torneo. Alcaraz affronterà nei quarti di finale il vincente dell’ultimo ottavo odierno tra il danese Holger Rune (testa di serie n.5) e l’altro iberico Pedro Martinez (n.44 del mondo).
Nel primo set l’avvio non è dei migliori per Vavassori, messo subito sotto pressione dalle risposte ficcanti e profonde del suo avversario. Il break arriva inesorabilmente. L’azzurro stringe i denti nel terzo game, cancellando una palla del doppio break. Carlitos sbaglia più del solito nel gioco successivo e il tennista nostrano ha la chance del contro-break, che però l’iberico annulla. Il piemontese è chiamato ancora una volta agli straordinari nel quinto game, annullando due palle del doppio break e spuntandola ai vantaggi. “Wave” però è sempre sull’orlo del precipizio e il nuovo strappo c’è nel settimo gioco, che porta poi al 6-2 della prima frazione.
Nel secondo set Vavassori riesce quantomeno a far suo il primo game, prima di dover cedere alla maggior completezza e potenza del suo rivale. Alcaraz, infatti, si mette in modalità “martello”, concedendo le briciole nei suoi turni in battuta e diventando ingiocabile in risposta. Risultato: parziale di sei giochi a zero e score conclusivo di 6-1.
Leggere le statistiche è quasi superfluo, considerando il punteggio. Il 53% dei punti vinti con la prima di servizio e il 35% con la seconda dell’azzurro descrivono solo in parte quanto si è notato. Un match a senso unico.