24 Ore di Daytona: Porsche conquista la vittoria dopo un finale caotico

Porsche trionfa nella 24 Ore di Daytona con la No. 7 Porsche Penske Motorsport nella classe GTP. All’alba, con poco più di sei ore al termine, le due Porsche ufficiali erano ancora in una posizione di forza. La No. 6 Porsche Penske Motorsport e la No. 7 Porsche Penske Motorsport si alternavano regolarmente al comando, […]

Gen 27, 2025 - 20:51
 0
24 Ore di Daytona: Porsche conquista la vittoria dopo un finale caotico

Porsche trionfa nella 24 Ore di Daytona con la No. 7 Porsche Penske Motorsport nella classe GTP.

All’alba, con poco più di sei ore al termine, le due Porsche ufficiali erano ancora in una posizione di forza. La No. 6 Porsche Penske Motorsport e la No. 7 Porsche Penske Motorsport si alternavano regolarmente al comando, mentre la No. 24 BMW M Team RLL era l’unica a tenere il passo. La No. 60 Meyer Shank Racing Acura, con Scott Dixon, si trovava invece al limite di un giro di distacco. In quel momento la gara attraversava una fase tranquilla: per ore il verde è rimasto ininterrotto, consentendo ai team di prendere vantaggio sulla concorrenza.

La domenica mattina di Colton Herta al Daytona International Speedway non è iniziata nel migliore dei modi. Al volante della No. 04 CrowdStrike Racing by APR, è stato lui a provocare la prima full course yellow dopo diverse ore di gara pulita. L’IndyCar driver è uscito di pista nella seconda Horseshoe, finendo con il posteriore contro le barriere di pneumatici. I danni erano significativi, tanto da costringere il team a portare l’auto ai box per le riparazioni, con una conseguente notevole perdita di tempo. Tuttavia, questo ha permesso al resto del gruppo di ricompattarsi a 5 ore e 40 minuti dalla fine.

L’episodio ha dato il via al proverbiale effetto domino: “cautions breed cautions”. Alla ripartenza si è verificato un incidente in curva 1 che ha coinvolto alcune GTD: la No. 21 AF Corse Ferrari 296 GT3, la No. 78 Forte Racing Lamborghini Huracán GT3 EVO2 e la No. 80 Lone Star Racing Mercedes-AMG GT3 sono finite fuori pista. Questa volta, però, la procedura FCY è stata breve e senza “pass-around”. Poco dopo, un nuovo incidente ha visto la No. 25 BMW M Team RLL, guidata anche da Robin Frijns, girarsi in curva 1 a seguito di un contatto con la No. 10 Wayne Taylor Racing Cadillac. La BMW, già in ritardo di tre giri, ne ha perso un altro a causa di una foratura.

La calma è poi tornata per alcune ore, permettendo battaglie ravvicinate per il comando. Nella classe GTD Pro, la No. 4 Corvette Racing by Pratt Miller, con Nicky Catsburg, Tommy Milner e Nicolás Varrone, ha preso il comando a poco più di tre ore dalla fine. Tuttavia, la No. 1 Paul Miller Racing BMW M4 GT3 EVO, con Connor de Phillippi, non si è arresa, ottenendo un aiuto momentaneo dalla No. 48 Paul Miller Racing BMW. Questo ha portato la direzione gara a penalizzare Augusto Farfus (No. 48) con un drive-through per ostruzione. Poco dopo, un contatto tra Milner e de Phillippi ha causato danni alla Corvette. Milner, frustrato, ha mostrato il dito medio alla No. 48 attraverso il finestrino. Durante il pit stop successivo, il danno è stato riparato alla meglio con del nastro adesivo, ma De Phillippi ha superato nuovamente Milner, che era su gomme fredde.

Nella classe GTP, poco è cambiato rispetto a prima delle FCY: le Porsche No. 6 e No. 7 erano in testa, seguite dalla No. 24 BMW e dalla No. 60 Acura. In LMP2, Job van Uitert (No. 8 Tower Motorsports) era in lizza per il podio e persino per la vittoria, in una battaglia serrata con la No. 88 PECOM Racing e la No. 99 AO Racing. Nella GTD, Indy Dontje, con la No. 57 Winward Racing, si è trovato nuovamente in gara grazie alle FCY, pronto a lottare per quella che sarebbe stata la sua terza vittoria nella categoria.

La strategia con il nastro adesivo si è rivelata insufficiente: il posteriore della No. 4 Corvette si è nuovamente staccato, costringendo il team a un’altra sosta ai box. Nel frattempo, nella classe LMP2, la No. 88 PECOM Racing, leader della gara, si è fermata lungo il tracciato con problemi tecnici, lasciando campo libero a Van Uitert e al team Tower Motorsports, che hanno conquistato la vittoria.

Nella GTP, la Porsche No. 7, guidata da Felipe Nasr, ha mantenuto la leadership nonostante il tentativo della No. 60 Acura di Tom Blomqvist di avvicinarsi. Alla fine, Nasr ha portato la No. 7 Porsche Penske Motorsport al trionfo, seguito dalla No. 60 Acura e dalla No. 6 Porsche Penske Motorsport. Laurens Vanthoor e Nick Tandy hanno completato il podio, con Tandy che ha aggiunto un’altra prestigiosa vittoria al suo palmarès.

Anche nelle altre classi, le battaglie sono state intense fino alla fine, confermando la 24 Ore di Daytona come una delle gare più emozionanti e caotiche del calendario endurance.