Weekend a Parigi fuori dal centro città, alla scoperta di una nuova creatività
Quanti sono i turisti che superano il périphérique, la circonvallazione, o si spingono ai margini dei quartieri settentrionali di Parigi? Pochi. Di solito sono le tappe classiche a catturare i visitatori. Dopo un grande classico parigino… È finalmente possibile rivedere Notre Dame: l’inaugurazione della cattedrale con il tetto ricostruito dopo l’incendio che lo distrusse nel L'articolo Weekend a Parigi fuori dal centro città, alla scoperta di una nuova creatività sembra essere il primo su Dove Viaggi.
Quanti sono i turisti che superano il périphérique, la circonvallazione, o si spingono ai margini dei quartieri settentrionali di Parigi? Pochi. Di solito sono le tappe classiche a catturare i visitatori.
Dopo un grande classico parigino…
È finalmente possibile rivedere Notre Dame: l’inaugurazione della cattedrale con il tetto ricostruito dopo l’incendio che lo distrusse nel 2019 si è svolta il 7 dicembre 2024, mentre domenica 8 si è tenuta la prima messa.
Eppure la città sa conquistare anche lontano dalla folla, nei quartieri popolari e meno turistici.
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Un itinerario fuori dal centro, nei quartieri popolari e meno turistici
Basta seguire un itinerario che comincia poco oltre il périphérique e riconduce poi in città, fra edifici un tempo dismessi a cui è stata data nuova vita, trasformandoli in mini universi di cultura e creatività.
Cosa vedere a Aubervilliers
In meno di mezz’ora dal centro, bus, RER (i treni veloci) e metropolitana raggiungono il périf (abbreviazione di périphérique) e la porte d’Aubervilliers, dove Rudy Ricciotti (l’architetto del MUCEM di Marsiglia) ha disegnato un triangolo aperto su un grande giardino interno.
le19M, custode di un patrimonio da preservare
Si chiama le19M e porta nel nome le intenzioni dei progettisti. M come moda, métiers d’art, mani. 19 come l’arrondissement, il quartiere che lo ospita e ha contribuito a rivalorizzare e come la data di nascita di Gabrielle Chanel, fondatrice della maison che lo ha voluto.
Oltre la facciata, che ricorda la trama verticale di un tessuto, questo grande contenitore raccoglie tutto il savoir-faire dei mestieri della moda. Quello degli artigiani dell’ago e del filo, dei bottoni ricamati, degli intarsi in pelle o in perline, delle stampe, dei tessuti, insomma delle competenze specializzate di cui l’alta moda si nutre ma a cui non riusciva più a garantire la sopravvivenza.
Così le19M è stato pensato per salvaguardare queste risorse in via di estinzione, vittime delle mode mordi e fuggi, del costo del lavoro e delle materie prime. Rimediando a un danno irreparabile, questo sito spettacolare ha accolto oltre 700 artigiani dell’alta moda: oggi è un luogo di lavoro, di trasmissione e salvaguardia ma anche di incontro, grazie a mostre e conferenze.
Prendono vita nella Galerie, lo spazio centrale aperto ai visitatori, dove si respira un’atmosfera vivace, tra artisti che presentano le loro creazioni, artigiani che esaminano tessuti, appassionati accoccolati sui divani da cui nasceranno progetti futuri.
C’è anche un bistrot, Le Cafè du 19M, della giovane chef Charlotte Mosely, nata a Londra e cresciuta a Pechino, che propone piatti della tradizione con influenze cinesi e britanniche.
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Un salto a La Parcelle
A due passi, La Parcelle è il giardino culturale con cui leM19 estende il suo impegno organizzando atelier, corsi e incontri sui mestieri del giardinaggio in collaborazione con altri protagonisti del rinnovamento culturale e artistico di Aubervilliers.
La Station – Gare des Mines
Come la Station – Gare des Mines, nata dal recupero di una vecchia stazione, oggi diventata un riferimento per musicisti e artisti emergenti, con corsi, mostre, concerti.
Ritornando verso il centro, il XIX arrondissement riprende la sua dimensione familiare di quartiere operaio, che ha saputo fare della rigenerazione di ex spazi industriali il suo fiore all’occhiello.
Il 104, spazio dinamico e multiculturale
Qui hanno preso vita progetti importanti che hanno mantenuto il legame con il quartiere, noto per il dinamismo e la multiculturalità. Il 104 ne incarna bene lo spirito, connotandosi come “diffusore” di arte da ogni angolo del mondo.
Ex sede delle pompe funebri di Parigi, oggi ospita spazi per concerti, mostre, atelier, attività per i bambini e incontri con i protagonisti della scena artistica.
Nel X arrondissement tra caffè e boutique solidali
A piedi si prosegue nel X arrondissement, dove le atmosfere popolari si colorano di toni bohémien. È il quartiere delle boutique solidali, dei caffè affacciati sul Canal St. Martin, amato da giovani e turisti.
Nell’ex caserma dei pompieri
Verso l’interno, la moda responsabile trova spazio a La Caserne, un acceleratore di transizione ecologica concentrato sulle pratiche sostenibili, che ha fatto dell’upcycling il proprio mantra.
Nell’ex caserma dei pompieri del 1879, agli stilisti con progetti legati alla moda e agli accessori a basso impatto ambientale per tre anni vengono forniti gli strumenti per decollare.
Da qui sono partite scarpe vegane realizzate con scarti della frutta e qui si sono sviluppati tessuti riutilizzando i nastri magnetici di cassette audio e video. Obiettivo di questo incubatore di moda eco-responsabile, sostenuto dal Comune, è trovare formule innovative per ridurre l’impatto ambientale di un settore industriale come la moda.
Sebbene gli atelier siano luoghi di lavoro in cui è difficile curiosare, non è raro incontrare stilisti residenti ai quali chiedere di condividere la storia del loro brand. La struttura merita comunque una sosta: uno degli spazi è adibito a ristorante, con tavoli anche nell’ampio cortile su cui si affacciano i vecchi uffici e le ex camere dei pompieri. Gratuite e aperte a tutti, poi, le conferenze e gli atelier a tema sostenibilità organizzati periodicamente.
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A passeggio verso rue de la Roquette, XI arrondissement
Con una passeggiata sui boulevard Richard Lenoir e Voltaire si arriva a rue de la Roquette, dietro place della Bastille, zona di locali gremiti fino a notte nel cuore dell’XI arrondissement. Qui gli affitti agevolati e il supporto del Comune hanno consentito alla Cité des Taillanders di tornare a vivere come cittadella dedicata all’artigianato artistico (Ig: citedestaillandiers).
Atelier e percorsi verdi
Designers, scultori e creativi, in alcune occasioni come la Design Week aprono gli atelier alle visite. Ma si può bussare: BenoÎt, che ha lanciato Dotsy è felice di far visitare il suo laboratorio in cui trasforma la carta in oggetti d’arte per stilisti di alta moda e musei di tutto il mondo.
Tre strade più in là, al 37/bis di rue de Montreuil, la Cour de l’industrie, sito di artigiani e artisti dal 1673, ristrutturato grazie all’intervento pubblico, ospita 50 atelier, da visitare, come quelli della pittrice Danièle Gibrat e dello scultore Jean Chazy. Qui iniziò anche il designer Philippe Starck.
Sempre aperte poi, le boutique al Viaduc des Arts, il vecchio acquedotto di Parigi (del 1859) sul quale oggi corre la Coulée Verte, percorso pedonale sorto al posto della ferrovia per Vincennes.
Sotto le arcate i negozi di artigiani, alcuni dei quali partecipano al progetto Fabriqué à Paris: come Confiture Parisienne, l’unica fabbrica di marmellate in città. L’idea è semplice: impiegare metodi tradizionali usando gli ingredienti più disparati, dai gerani allo champagne, dalle carote al pistacchio, dalla violetta al rabarbaro.
Il risultato sono confetture uniche, talvolta stravaganti, in eleganti vasetti di vetro bianco diventati il marchio di fabbrica di Nadège e Laura, le fondatrici. Le etichette, bellissime, possono essere personalizzate per trasformare un barattolo in un regalo. Da donare in ogni momento dell’anno.
Come arrivare a Parigi
In aereo: dalle principali città italiane raggiungono Parigi Air France, ITA Airways, easyJet , Wizzair, Ryanair.
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