Parma e Piacenza: un itinerario tra i castelli, alla scoperta di sale affrescate, norcinerie e piatti stellati

Alla scoperta dei castelli di Parma e Piacenza. Dalla piana color dell’oro, le strade assolate e sinuose si inerpicano sui colli piacentini tratteggiati da vigneti. Si addentrano nel parmense fino al Polesine, in un susseguirsi continuo di torrioni, rocche, corti rinascimentali e fortezze medievali. A pochi passi dal fiume Trebbia spunta un torresino che ricorda L'articolo Parma e Piacenza: un itinerario tra i castelli, alla scoperta di sale affrescate, norcinerie e piatti stellati sembra essere il primo su Dove Viaggi.

Gen 30, 2025 - 13:10
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Parma e Piacenza: un itinerario tra i castelli, alla scoperta di sale affrescate, norcinerie e piatti stellati

Alla scoperta dei castelli di Parma e Piacenza. Dalla piana color dell’oro, le strade assolate e sinuose si inerpicano sui colli piacentini tratteggiati da vigneti. Si addentrano nel parmense fino al Polesine, in un susseguirsi continuo di torrioni, rocche, corti rinascimentali e fortezze medievali. A pochi passi dal fiume Trebbia spunta un torresino che ricorda le linee del Cremlino, progettato nel Quattrocento dall’architetto Pietro Antonio Solari, noto per aver messo la firma alla cittadella della capitale sovietica.

Parma Piacenza
Mappa dell’itinerario tra Parma e Piacenza

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Segna l’arrivo al Castello di Rivalta, residenza nobiliare in cui amano soggiornare i reali inglesi e olandesi in uno scambio culturale fra teste coronate, ma anche borgo diffuso in cui trascorrere un fine settimana all’insegna dello charme.

Castello Rivalta
Uno dei suggestivi ambienti del Castello di Rivalta (Massimo Dall’Argine)

Le camere nella dimora storica dell’Hotel Torre di San Martino, proprio di fronte al Castello, regalano suggestioni romantiche e, prima di concedersi un’esperienza di benessere alla Rivalta Wellness Spa, si visita il maniero: dal cortile fiorito ci si addentra nei saloni affrescati sino al museo del Costume Militare, con una collezione di novanta divise autentiche dagli antichi stati preunitari fino alla Seconda Guerra mondiale.

Hotel Torre di San Martino
Una stanza dell’hotel Torre di San Martino all’interno del borgo del Castello di Rivalta (Massimo Dall’Argine)

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Parma e Piacenza: ricette di un tempo

I filari ordinati sui dolci pendii portano a una vicina tappa di gusto. A qualunque tavola ci si sieda lungo la Strada del Po e dei Sapori della Bassa Piacentina, l’assaggio d’obbligo passa per le ricette ancorate ai tinelli senza tempo di mamme e nonne.

Al ristorante Castellaccio, per esempio, si ordinano pisarei e fasò, gnocchetti di pane conditi con un particolare sugo a base di lardo pestato, cipolle, pomodoro, pepe e fagioli borlotti. Ma anche tortelli di magro con la coda e anolini. Il tutto annaffiato da un bicchiere di rosso Gutturnio, di bianco Ortrugo o con una Malvasia di Candia Aromatica.

Castello di Momeliano
Il Castello di Momeliano, che ospita le Cantine Luretta (Massimo Dall’Argine)

Quest’ultima, bacca bianca autoctona, si beve secca o dolce. Boccadirosa è il nome della malvasia aromatica e floreale di Cantine Luretta, dove le bottiglie affinano nelle cantine segrete del Castello di Momeliano. Due ottime etichette da portare a casa come souvernir di viaggio: Le Rane, pur sempre malvasia ma ricco e sofisticato come un passito, e Principessa, un Metodo Classico Chardonnay di grande eleganza.

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Parma e Piacenza: suggestioni barocche

Val Vezzeno

Lasciata Rivalta, ci si addentra nella Val Vezzeno, tra campi coltivati di una fertile pianura, vigneti rigogliosi che si tingono di ocra e tinte borgogna, e dolci saliscendi in cui hanno dimorato dinastie nobili. Dal piacentino si sconfina nella provincia di Parma.

Il paesaggio appenninico è un’alternanza di boschi, manieri gloriosi, templi di gusto e qualche mastio possente, come la millenaria Fortezza di Bardi. La scoperta del gigante difensivo inizia percorrendo i camminamenti di ronda, per poi attraversare il cortile d’onore, la piazza d’armi, addentrarsi nel buio delle antiche prigioni e finire al Bastione di Artiglieria.

Castello di Rivalta
Uno scorcio della sala da pranzo del Castello di Rivalta (Getty Images)

Di castello in castello

L’itinerario su questi pendii gentili prosegue di castello in castello. In cima al borgo di Compiano si fa notare l’omonimo maniero che osserva dall’alto la Val di Taro. Ci si addentra tra le sale arredate con gusto estroso, a tratti bizzarro, dalla marchesa Gambarotta, tra suggestioni barocche e orientaleggianti.

Un’ala del Castello è stata convertita in relais di charme, con suite principesche, piscina e giardini panoramici. Ci si ferma alla Vecchia Compiano (tel. 0525.30.79.31), ristorante con magnifico affaccio sulla vallata, dove ordinare l’uovo croccante con crema di Parmigiano e porcini di Borgotaro, tortelli d’erbetta o di zucca, cacciagione con polenta e faraona alla castellana.

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Prosciutto e culatello

Langhirano

Si punta di nuovo verso nord, a chiudere un anello punteggiato da roccaforti e tavole ricche e goderecce. È qui, a Langhirano, che ha origine uno dei capisaldi della norcineria: il Prosciutto di Parma DOP, a cui è dedicato anche un museo. Vale la sosta all’Antica Salumeria Ugolotti, per una degustazione “verticale di prosciutto”.

Il Castello di Torrechiara

Qualche chilometro percorrendo dolci curve e si giunge al Castello di Torrechiara, superba scenografia dell’amore cinematografico del capitano Navarre per la sua Lady Hawke, inserito al centro del borgo ameno in cui è possibile soggiornare (per ulteriori informazioni, visitare il sito) o fermarsi per un aperitivo con vista.

Castello di Torrechiara
La Camera d’Oro del Castello di Torrechiara (Foto Infraordinario)

Tre cerchie di mura, quattro torri angolari, sale con affreschi allegorici e grotteschi, e la splendida Camera d’Oro, conosciuta come Stanza dell’amore di Benedetto Bembo, dedicata alla relazione tra Pier Maria e Bianca Pellegrini e ai fasti della casata.

L’Antica Corte Pallavicina

Si punta all’ultima destinazione costeggiando la ciclabile Parma-Po fino a Polesine Parmense, dove si aprono le porte di un regno: l’Antica Corte Pallavicina.

In questo fortilizio del 1400 sviluppato intorno alla corte centrale, a cui si accede attraversando un ponticello e un arco in mattoni, con il profilo nobile riconoscibile già dall’esterno per via delle due antiche torri in aggetto che si elevano dalle verdi siepi, si può dormire in suite raffinate con soffitti a cassettoni e arredi antichi.

Torre dell’Antica Corte Pallavicina Relais
Una suite dell’hotel Torre dell’Antica Corte Pallavicina Relais (Massimo Dall’Argine)

Unica la visita al museo del Culatello, che precede l’esperienza alla “tavola gastrofluviale” stellata firmata dallo chef (e norcino) Massimo Spigaroli. Nei piatti sfilano culatelli di 18, 27 e 37 mesi; terrina di storione del Po; ravioletti di gallina con fonduta di Parmigiano e bottarga di Culatello; risotto mantecato al Cacio del Po “Caseificio Borgonovo” e animelle dorate al limone. Un vero invito a corte.

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