Shein nei guai! La Commissione Europea apre un’indagine su pratiche sleali e sicurezza dei prodotti della fast fashion

La Commissione Europea ha annunciato un’indagine sul colosso dell’abbigliamento fast fashion Shein, ponendo l’accento sulle sfide legate all’e-commerce cinese. L’iniziativa fa parte di una strategia più ampia volta a rafforzare la protezione dei consumatori e contrastare pratiche commerciali sleali. Allo stesso tempo Bruxelles ha presentato un pacchetto di misure per regolamentare il commercio online con...

Feb 6, 2025 - 13:27
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Shein nei guai! La Commissione Europea apre un’indagine su pratiche sleali e sicurezza dei prodotti della fast fashion

La Commissione Europea ha annunciato un’indagine sul colosso dell’abbigliamento fast fashion Shein, ponendo l’accento sulle sfide legate all’e-commerce cinese. L’iniziativa fa parte di una strategia più ampia volta a rafforzare la protezione dei consumatori e contrastare pratiche commerciali sleali.

Allo stesso tempo Bruxelles ha presentato un pacchetto di misure per regolamentare il commercio online con aziende extra-UE, puntando in particolare su piattaforme come Temu e Aliexpress. Uno dei punti chiave riguarda l’eliminazione dell’esenzione dai dazi doganali per pacchi di valore inferiore a 150 euro, proposta nella riforma dell’Unione doganale.

La Commissione intende accelerare l’approvazione di questa norma, sostenendo che il sistema attuale favorisca la concorrenza sleale tra venditori europei e piattaforme estere, spesso non conformi agli standard ambientali e di sicurezza imposti nell’UE. Inoltre si prevede l’istituzione di un’Autorità doganale europea per coordinare i controlli tra gli Stati membri.

Ci sono sospetti fondati sul mancato rispetto delle normative europee

L’indagine su Shein sarà condotta in collaborazione con la Rete di cooperazione per la tutela dei consumatori (CPC), un organismo che riunisce le autorità nazionali di protezione dei consumatori di tutti i Paesi membri. Secondo Bruxelles esistono sospetti fondati sul mancato rispetto delle normative europee da parte della piattaforma, in particolare per quanto riguarda trasparenza dei prezzi, pratiche commerciali ingannevoli e sicurezza dei prodotti. Un’iniziativa simile è già in corso contro Temu, avviata lo scorso novembre.

Parallelamente la Commissione ha introdotto una serie di strumenti per intensificare i controlli sui prodotti importati, tra cui il mystery shopping e l’uso dell’intelligenza artificiale per identificare articoli non conformi alle normative UE. L’obiettivo è garantire una maggiore sicurezza per i consumatori e ridurre l’impatto ambientale del crescente volume di spedizioni di prodotti a basso costo.

Nel 2024 il valore delle importazioni di beni di piccolo valore ha raggiunto i 4,6 miliardi di euro, con una media di 12 milioni di pacchi al giorno. Il numero di articoli contraffatti sequestrati alle frontiere è aumentato drasticamente, passando da 17,5 milioni nel 2023 a una cifra ancora più alta nel 2024.

Bruxelles vuole garantire che l’e-commerce resti un settore competitivo e sicuro per i consumatori europei, evitando distorsioni di mercato e proteggendo le imprese locali. Per questo, ha annunciato anche una futura normativa sulla “correttezza digitale”, con l’obiettivo di colmare le attuali lacune nelle leggi sulla tutela dei consumatori online.

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Fonte: Commissione Europea

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