Missing You: la memoria secondo la penna di Harlan Coben

Siamo oramai piacevolmente abituati agli intricati e climatici adattamenti Netflix dei romanzi gialli o thriller di Harlan Coban. Il patto con la piattaforma, suggellato nell’agosto 2018, ha infatti portato buoni frutti e meritevoli lodi. Così, proprio per il primo dell’anno, il nostro autore ha nuovamente indossato la divisa da showrunner per regalarci Missing You, una… Leggi tutto »Missing You: la memoria secondo la penna di Harlan Coben The post Missing You: la memoria secondo la penna di Harlan Coben appeared first on Hall of Series.

Gen 29, 2025 - 14:46
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Missing You: la memoria secondo la penna di Harlan Coben

Siamo oramai piacevolmente abituati agli intricati e climatici adattamenti Netflix dei romanzi gialli o thriller di Harlan Coban. Il patto con la piattaforma, suggellato nell’agosto 2018, ha infatti portato buoni frutti e meritevoli lodi. Così, proprio per il primo dell’anno, il nostro autore ha nuovamente indossato la divisa da showrunner per regalarci Missing You, una miniserie di soli cinque episodi ma tanto da raccontare. A tal proposito, la problematica di aver messo troppa carne al fuoco è già stata affrontata vista la sua evidente oggettività. Tuttavia, questa si riferisce principalmente all’arco narrativo del presente. Ciò che a noi interessa oggi, però, è l’aspetto del ritorno al passato da parte della detective Kat Donovan e tutto ciò a cui andrà incontro guardandosi indietro.

Mi riferisco all’imminente morte di Monte Leburne, il presunto colpevole dell’omicidio del padre Clint, finanche alla quasi fantasmagorica ricomparsa del suo ex Josh su un’app d’incontri. Ebbene, proprio per queste ragioni Kat si ritroverà sopraffatta dal lavoro, dai ricordi e dagli enigmi più irrisolvibili. Inizialmente, però, non perderà comunque di vista le sue priorità professionali attuali, legate nello specifico alla singolare scomparsa di alcuni individui. La firma di Coben, infatti, non poteva essere rinnegata in termini di sparizioni, misteri ed eventi inspiegabili. Basti pensare alla trama principale di Safe, Stay Close e del recente e acclamato Un inganno di troppo (qui vi riveliamo perché guardare la serie). In Missing You, tuttavia, è il prima a prendere il posto del dopo e diventare così la linea narrativa rilevante, al quale poi anche i casi estemporanei si legano inesorabilmente.

Detective Kat Donovan, protagonista di Missing You (Cinematographe.it)

Chi era, dunque, il vero assassino di suo padre?

E ancora, perché Josh era ricomparso dopo dieci anni? E per quale motivo l’aveva abbandonata senza preavviso proprio durante il suo insormontabile lutto? Per rispondere a tutte queste domande, Kat non smette un istante di cercare indizi e fare ipotesi, tenendo sempre vigile la razionalità per proteggere così il suo ruolo da agente. Rimane pur sempre un essere umano, però. Quindi attraverserà momenti, soprattutto verso la fine, dove una leggera ma invadente tensione ossessiva le annebbierà il giudizio. Verrà così sospesa dal suo lavoro per alcuni giorni, dopo aver alzato un po’ troppo i toni con il suo capo Stagger. E anche Stacey e Aqua, le migliori amiche che l’avevano spesso supportata in tutto, avranno da ridire sul suo comportamento.

Tra tutti, infatti, soltanto la madre Odette sembrava aver fatto pace con il passato una volta per tutte. Ci aveva messo una pietra sopra andando avanti con la sua vita e glorificando ogni giorno in compagnia di buone amiche, musica e margaritas. E questo suo atteggiamento lo manterrà anche quando Kat verrà a conoscenza degli illeciti rapporti tra Clint e Calligan, il villain (ecco i villains più terribili del cinema) di Missing You dai modi eleganti e insospettabili. Lei lo aveva sempre saputo infatti, ma era consapevole che questo avrebbe ferito la figlia nel profondo. E non è tutto.

Sarà sempre sua madre a rivelarle anche della tresca amorosa di Clint con un’altra persona

E questa, malgrado il suo rammarico, era troppo duratura e importante per costringerlo ad interromperla ad ogni costo. A tal proposito, dunque, Coben aggiunge anche quest’altro tassello. Tanto che, travagliata, diventerà per Kat anche la ricerca di Parker, l’altra donna di papà che, giusto per complicare le cose, si rivelerà essere in realtà un uomo. Inutile dire che scoprire – oltre al lato criminale del padre – la sua impercettibile omosessualità, sarà per Kat un duro colpo.

Ecco dunque che tutte le carte iniziali si rimescolano e la dichiarazione di “innocenza” asserita da Monte in punto di morte adesso potrebbe avere senso. Difatti, visto che in Missing You tutto stava diventando il contrario di tutto, magari davvero costui era stato soltanto un sicario che si era assunto la colpa. Diviene dunque inevitabile per Kat ora più che mai, mediante l’aiuto di Stacey, investigatrice privata, e qualche confusa rivelazione da parte di Aqua, fare un pensiero a Josh.

Non poteva essersene andato così dal nulla pochi giorni dopo l’assassinio del padre. Ci doveva essere dell’altro, necessariamente. Sarà però il nuovo agente esperto informatico Charlie che vivisezionerà quell’app musicale, e un suo account fake di Facebook, a riportarla da lui. Vibrante sarà il momento del loro incontro, in quanto Missing You, come le pagine da cui è tratta, è esattamente così. Perennemente farcita di speranza, rancore e poi di nuovo perdita (ecco il concetto di perdita in Shrinking) e amore mai estinto. Ma adesso che ce l’aveva di fronte, nonostante sentisse il cuore batterle forte in petto, aveva bisogno di spiegazioni definitive da parte sua, più di chiunque altro.

Kat e Josh in Missing You (Cinefilos.it)

Questa sentiva che Josh potesse essere la chiave per scardinare la scatola nera di Missing You

E proprio per questo, Kat aveva paura di ciò a cui sarebbe andata incontro. Alle volte la memoria (qui Hunters ci parla della memoria) riserva brutti scherzi se coadiuvata dal destino, e così sarà infatti per lei. Noi, a tal proposito, che il vero artefice dell’omicidio del padre potesse essere Josh lo avevamo capito già attraverso le svolte narrative accumulate nel corso della storia. Tuttavia, che fosse stato soltanto un incidente ci ha rincuorati, in special modo dopo aver approfondito la vera natura del ragazzo.

E andando in fondo alla questione, se vogliamo, era stato lo stesso Clint a rimanere vittima delle sue stesse menzogne ma, allo stesso tempo, anche dell’incondizionato amore per la sua famiglia. Non avrebbe mai potuto permettere, di fatto, che i suoi sentimenti contrastanti potessero ferire coloro che più di tutti voleva proteggere. E Aqua, che sembrava sin dall’inizio un personaggio laterale ma ambiguo, si era ritrovata nel posto sbagliato al momento sbagliato. E mentire in prima persona a Kat, così come tutti quelli coinvolti, le era risultato di conseguenza inevitabile.

In Missing You, pertanto, è un bene o un male rimembrare e quindi riesumare il vissuto?

Certamente la serie e Coben ci insegnano che questo è l’unico modo per ottenere le risposte che cerchiamo. Tuttavia, anche chi la pensa come Stagger o Odette non sbaglia. Di fatto, se entrambi volevano dissuadere Kat sin dal principio, non è mai stato per perpetrare l’inganno di cui erano finiti complici… ma perché davvero lottavano quotidianamente per il suo bene. In fin dei conti dunque, sarà forse conveniente concentrarsi più sul presente? Così da vivere a pieno giorno per giorno e non arrovellarsi il cervello con scene di film già viste?

Beh, ciò non toglie che le belle memorie vadano comunque celebrate ogni volta che lo si ritiene necessario. Dopo un una grande mancanza e l’angoscia annessa, infatti, è difficile lasciarsi alle spalle l’accaduto. Risulta tuttavia consigliabile sempre guardare avanti e non piangersi addosso. I viaggi nel tempo della mente, infatti, possono rivelarsi galeotti e fitti di controindicazioni. Ed è così che si rischia di rimanere succubi dalla bramosia compulsiva di tornare indietro con lo spirito, ma soprattutto con il corpo. E questo purtroppo, come ben sappiamo, non è realizzabile.

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