Meteo instabile: nuovi PEGGIORAMENTI all’orizzonte

L’inverno del 2025 sta regalando uno scenario meteorologico particolarmente atipico. Siamo in pieno gennaio, il cuore della stagione fredda, ma la presenza di un ciclone mediterraneo in questo periodo è un evento piuttosto raro, che sta influenzando in modo marcato le condizioni meteo di diverse regioni italiane. Le aree più colpite sono la Sicilia, la […] Meteo instabile: nuovi PEGGIORAMENTI all’orizzonte

Jan 19, 2025 - 09:42
Meteo instabile: nuovi PEGGIORAMENTI all’orizzonte

L’inverno del 2025 sta regalando uno scenario meteorologico particolarmente atipico. Siamo in pieno gennaio, il cuore della stagione fredda, ma la presenza di un ciclone mediterraneo in questo periodo è un evento piuttosto raro, che sta influenzando in modo marcato le condizioni meteo di diverse regioni italiane. Le aree più colpite sono la Sicilia, la Sardegna e la Calabria, dove le precipitazioni stanno raggiungendo livelli eccezionali, con accumuli che localmente superano i 200 mm in poche ore.

 

Maltempo intenso: piogge e temporali persistenti

Le precipitazioni che stanno interessando le regioni del sud non accennano a diminuire. Il ciclone mediterraneo, attualmente posizionato tra lo Ionio e il sud della Sardegna, si muoverà nelle prossime ore verso nordovest, con la possibilità di dividersi in due distinti centri di bassa pressione. Uno di questi dovrebbe continuare a influenzare la Sardegna, mentre l’altro si spingerà verso il bacino dello Ionio, mantenendo alto il rischio di forti temporali e nubifragi.

Nonostante si preveda un graduale miglioramento a partire da lunedì, le condizioni di instabilità resteranno comunque significative. Le piogge, seppur meno intense, si propagheranno verso le regioni centrali tirreniche, interessando in particolare Lazio e Toscana.

 

Evoluzione della depressione: impatti sulla Penisola Iberica e sull’Atlantico

Lo spostamento della zona di bassa pressione verso nord andrà a indebolire il robusto anticiclone attualmente presente sulla Penisola Iberica. Questo fenomeno apre la strada a un’intensificazione dell’attività ciclonica nord-atlantica. A partire dalla metà della prossima settimana, infatti, un sistema di perturbazioni colpirà prima l’Europa occidentale per poi estendersi verso il Mediterraneo, sfruttando l’area di pressione ridotta lasciata dal ciclone attuale.

Le conseguenze per l’Italia saranno significative, con un nuovo peggioramento previsto per il prossimo fine settimana. Le prime regioni a risentire del ritorno del maltempo saranno quelle occidentali, dove si prevedono nuove piogge e nevicate sui rilievi montuosi.

 

Un bivio meteorologico: anticiclone africano o ritorno del freddo?

L’analisi delle previsioni dei principali modelli matematici evidenzia un’importante divergenza nello scenario futuro. Da un lato, alcuni centri di calcolo ipotizzano un rafforzamento dell’anticiclone africano, che porterebbe a una pausa del freddo invernale e a un aumento delle temperature, soprattutto al sud e sulle isole. Dall’altro, resta viva l’ipotesi di un nuovo affondo artico, con il ritorno di correnti fredde dalla Scandinavia o dalla Russia.

Questa incertezza riflette un momento di grande difficoltà per i modelli nel definire una traiettoria chiara per la seconda metà di gennaio. La causa di questa complessità è da ricercare nella dinamicità del vortice polare, che sta mantenendo il suo equilibrio in una posizione intermedia, senza favorire nettamente né l’influenza atlantica né quella continentale.

 

Instabilità e possibili colpi di scena climatici

Le prossime settimane potrebbero riservare importanti sorprese dal punto di vista meteo-climatico. Lo scenario attuale lascia spazio a diverse interpretazioni: dal consolidamento dell’anticiclone africano a un ritorno deciso del freddo artico, passando per una possibile intensificazione delle perturbazioni atlantiche.

Il Mediterraneo, in particolare, resta al centro dell’attenzione, con la possibilità di assistere a una rapida alternanza tra condizioni di stabilità e nuovi peggioramenti. Anche se al momento il rischio di eventi estremi, come forti nevicate o gelate improvvise, appare ridotto, la variabilità resta alta. Le regioni settentrionali, in particolare, potrebbero vedere un ritorno del freddo più marcato verso la fine del mese.

In conclusione, il mese di gennaio 2025 si conferma come un periodo di transizione meteorologica in cui il confronto tra diverse dinamiche atmosferiche – anticiclone africano, correnti atlantiche e affondi artici – renderà l’andamento del clima particolarmente imprevedibile e degno di attenzione.

Meteo instabile: nuovi PEGGIORAMENTI all’orizzonte