L’Intelligenza artificiale cinese vola e minaccia i mercati e l’Occidente
Un’ondata di gelo si è abbattuta sul settore tech americano. Il Nasdaq è crollato di oltre 3%, mentre esplode l’entusiasmo per Deepseek, il programma cinese a basso costo per l’intelligenza artificiale. Nvidia, i cui chip sono il motore della nuova tecnologia, vive la peggior seduta della sua storia. Arriva a perdere il 17,7% bruciando 600 miliardi di capitalizzazione che equivalgono al valore di giganti come Johnson & Johnson, Bank of America e Procter & Gamble.Oltre a Nvidia, in rosso sono precipitati Broadcom (-16%), Microsoft (-4%), Micron (-8%) e Advanced micro devices (-5%). Sotto pressione Constellation energy (-12%) e Vistra (-19%), impegnati in progetti energetici per Ia. Male in Europa la olandese Asml (-7,5%), leader mondiale delle stampanti di microchip, mentre il fornitore di test per semiconduttori Advantest ha perso a Tokyo oltre il 9%.L’origine di questa tempesta è in Cina e si chiama Deepseek. Si tratta di una start up di Intelligenza artificiale che sembra in grado di fornire prestazioni paragonabili a quelle offerte dalle aziende occidentali a un decimo del costo e senza l’utilizzo dei super chip di Nvidia, la cui esportazione in Cina è vietata.Secondo quanto riferisce Bloomberg, l’ultimo modello di Intelligenza artificiale di Deepseek, rilasciato la scorsa settimana, è considerato ampiamente competitivo con quelli di Openai e di Meta. La app risulta in cima alle classifiche dell’App store di Apple in Australia, Canada, Cina, Singapore, Stati Uniti e Regno Unito. Solo da sabato è stata scaricata 16 milioni di volte. Non manca nemmeno un tocco di giallo perché nel pomeriggio l’azienda cinese ha denunciato un attacco hacker che ha bloccato la funzionalità dell’app.Improvvisamente il successo di Deepseek mette a repentaglio l’intero modello di sviluppo dell’Intelligenza artificiale Usa, basato su investimenti colossali e sui costosissimi processori di Nvidia. Le ultime tappe sono scandite dalla cronaca recente. Venerdì Meta ha comunicato l’aumento del 50% gli investimenti portandoli a 65 miliardi di dollari. Pochi giorni prima Openai, Oracle e la giapponese Softbank, con la benedizione di Donald Trump, hanno annunciato una joint venture da 100 miliardi di dollari, denominata Stargate, per costruire centri dati e progetti di infrastrutture di Ia in tutti gli Stati Uniti. I progressi di Deepseek suggeriscono che gli ingegneri cinesi hanno trovato un modo per realizzare il loro programma anche senza i super-chip Usa, e con risorse limitate. L’investimento complessivo dichiarato è di appena 10 milioni di dollariDeepseek è stata fondata nel 2023 da Liang Wenfeng, il capo dell’hedge fund quantistico guidato dall’intelligenza artificiale High flyer. L’azienda sviluppa modelli di Intelligenza artificiale che sono open source. Significa che la comunità degli sviluppatori può ispezionare e migliorare il software.Ma il problema non riguarda solo il mercato finanziario. Non meno gravi i rischi di manipolazione sull’opinione pubblica occidentale. Tanto più rilevanti considerando che si tratta di una app realizzata in Cina. La sua diffusione in Occidente pone nuovamente il problema dell’origine e dell’affidabilità delle informazioni cui attinge. Lo scorso novembre Deepseek ha presentato al mondo il suo modello di ragionamento Deepseek r1, progettato per imitare il pensiero umano. Questo modello è alla base della sua applicazione mobile che rischia di diventare lo standard mondiale in quanto alternativa molto più economica a Chatgpt di Openai.Anche se l’azienda non ha fornito tutti i dettagli, il costo sviluppo dei modelli di Deepseek sembra essere solo una frazione di quello richiesto per i migliori prodotti di Openai o di Meta.Come tutti gli altri modelli di Intelligenza artificiale cinesi, Deepseek si autocensura su argomenti ritenuti sensibili in Cina.Offre ai ricercatori, secondo i blogger mandarini, fino a 110.000 yuan (15.200 dollari) al mese, mentre agli ingegneri di sviluppo del sistema di base fino a 90.000 yuan (12.450 dollari). Un compenso microscopico rispetto a quello dei loro colleghi che lavorano negli Usa o in Europa.Da quando Deepseek è finita sotto i radar, il fondatore Liang è stato salutato come un eroe nazionale, partecipando persino con il premier cinese Li Qiang la scorsa settimana a un simposio tenuto allo scopo di «contribuire con opinioni e suggerimenti per poter fare salti nelle tecnologie chiave». Tanto apprezzamento si spiega con il particolare «addestramento» cui sono stati sottoposti i suoi chip. L’app evita le domande sulle proteste di piazza Tienanmen del 1989 o su questioni geopolitiche spinose come la possibilità che la Cina invada Taiwan. Nei test, il programma di Deepseek è in grado di fornire risposte dettagliate su figure politiche come il primo ministro indiano Narendra Modi, ma rifiuta di farlo sul presidente cinese Xi Jinping.
Un’ondata di gelo si è abbattuta sul settore tech americano. Il Nasdaq è crollato di oltre 3%, mentre esplode l’entusiasmo per Deepseek, il programma cinese a basso costo per l’intelligenza artificiale. Nvidia, i cui chip sono il motore della nuova tecnologia, vive la peggior seduta della sua storia. Arriva a perdere il 17,7% bruciando 600 miliardi di capitalizzazione che equivalgono al valore di giganti come Johnson & Johnson, Bank of America e Procter & Gamble.
Oltre a Nvidia, in rosso sono precipitati Broadcom (-16%), Microsoft (-4%), Micron (-8%) e Advanced micro devices (-5%). Sotto pressione Constellation energy (-12%) e Vistra (-19%), impegnati in progetti energetici per Ia. Male in Europa la olandese Asml (-7,5%), leader mondiale delle stampanti di microchip, mentre il fornitore di test per semiconduttori Advantest ha perso a Tokyo oltre il 9%.
L’origine di questa tempesta è in Cina e si chiama Deepseek. Si tratta di una start up di Intelligenza artificiale che sembra in grado di fornire prestazioni paragonabili a quelle offerte dalle aziende occidentali a un decimo del costo e senza l’utilizzo dei super chip di Nvidia, la cui esportazione in Cina è vietata.
Secondo quanto riferisce Bloomberg, l’ultimo modello di Intelligenza artificiale di Deepseek, rilasciato la scorsa settimana, è considerato ampiamente competitivo con quelli di Openai e di Meta. La app risulta in cima alle classifiche dell’App store di Apple in Australia, Canada, Cina, Singapore, Stati Uniti e Regno Unito. Solo da sabato è stata scaricata 16 milioni di volte. Non manca nemmeno un tocco di giallo perché nel pomeriggio l’azienda cinese ha denunciato un attacco hacker che ha bloccato la funzionalità dell’app.
Improvvisamente il successo di Deepseek mette a repentaglio l’intero modello di sviluppo dell’Intelligenza artificiale Usa, basato su investimenti colossali e sui costosissimi processori di Nvidia. Le ultime tappe sono scandite dalla cronaca recente. Venerdì Meta ha comunicato l’aumento del 50% gli investimenti portandoli a 65 miliardi di dollari. Pochi giorni prima Openai, Oracle e la giapponese Softbank, con la benedizione di Donald Trump, hanno annunciato una joint venture da 100 miliardi di dollari, denominata Stargate, per costruire centri dati e progetti di infrastrutture di Ia in tutti gli Stati Uniti. I progressi di Deepseek suggeriscono che gli ingegneri cinesi hanno trovato un modo per realizzare il loro programma anche senza i super-chip Usa, e con risorse limitate. L’investimento complessivo dichiarato è di appena 10 milioni di dollari
Deepseek è stata fondata nel 2023 da Liang Wenfeng, il capo dell’hedge fund quantistico guidato dall’intelligenza artificiale High flyer. L’azienda sviluppa modelli di Intelligenza artificiale che sono open source. Significa che la comunità degli sviluppatori può ispezionare e migliorare il software.
Ma il problema non riguarda solo il mercato finanziario. Non meno gravi i rischi di manipolazione sull’opinione pubblica occidentale. Tanto più rilevanti considerando che si tratta di una app realizzata in Cina. La sua diffusione in Occidente pone nuovamente il problema dell’origine e dell’affidabilità delle informazioni cui attinge. Lo scorso novembre Deepseek ha presentato al mondo il suo modello di ragionamento Deepseek r1, progettato per imitare il pensiero umano. Questo modello è alla base della sua applicazione mobile che rischia di diventare lo standard mondiale in quanto alternativa molto più economica a Chatgpt di Openai.
Anche se l’azienda non ha fornito tutti i dettagli, il costo sviluppo dei modelli di Deepseek sembra essere solo una frazione di quello richiesto per i migliori prodotti di Openai o di Meta.
Come tutti gli altri modelli di Intelligenza artificiale cinesi, Deepseek si autocensura su argomenti ritenuti sensibili in Cina.
Offre ai ricercatori, secondo i blogger mandarini, fino a 110.000 yuan (15.200 dollari) al mese, mentre agli ingegneri di sviluppo del sistema di base fino a 90.000 yuan (12.450 dollari). Un compenso microscopico rispetto a quello dei loro colleghi che lavorano negli Usa o in Europa.
Da quando Deepseek è finita sotto i radar, il fondatore Liang è stato salutato come un eroe nazionale, partecipando persino con il premier cinese Li Qiang la scorsa settimana a un simposio tenuto allo scopo di «contribuire con opinioni e suggerimenti per poter fare salti nelle tecnologie chiave». Tanto apprezzamento si spiega con il particolare «addestramento» cui sono stati sottoposti i suoi chip. L’app evita le domande sulle proteste di piazza Tienanmen del 1989 o su questioni geopolitiche spinose come la possibilità che la Cina invada Taiwan. Nei test, il programma di Deepseek è in grado di fornire risposte dettagliate su figure politiche come il primo ministro indiano Narendra Modi, ma rifiuta di farlo sul presidente cinese Xi Jinping.