Le news su Augias, Bisignani, Caltagirone, Cimbri, Porro, Travaglio e non solo

Che cosa si dice e che cosa non si dice su Augias, Bisignani, Caltagirone, Cimbri, Porro, Travaglio e non solo. Pillole di rassegna stampa

Gen 28, 2025 - 12:45
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Le news su Augias, Bisignani, Caltagirone, Cimbri, Porro, Travaglio e non solo

Che cosa si dice e che cosa non si dice su Augias, Bisignani, Caltagirone, Cimbri, Porro, Travaglio e non solo. Pillole di rassegna stampa

 

SORPRESONA: IL FATTO DI TRAVAGLIO SFOTTE ALCUNI MAGISTRATI

 

ECONOMISTA PRO CALTAGIRONE

 

ECONOMISTA ANTI CALTAGIRONE

 

INTESA SANPAOLO BISTRATTA L’OPS DI MPS SU MEDIOBANCA

 

STELLANTIS SI SPECCHIA SU REPUBBLICA

 

SANTANCHE’ SE NE FREGA

 

BISIGNANI A CASA DI PORRO

 

AUGIAS ANORMALE?

 

SERVIZI FUORI SERVIZIO?

 

I NUMERI DELLE FARMACIE

 

CINESI ALLA GUIDA DEI BUS ITALIANI

 

CIMBRI DI UNIPOL TRUMPEGGIA O MUSKEGGIA?

 

CARTOLINA DALL’AMERICA

 

GIROTONDO SU DEEPSEEK

 

QUISQUILIE & PINZILLACCHERE

 

 

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ESTRATTO DELL’INTERVISTA DEL CORRIERE DELLA SERA A CORRADO AUGIAS:

Nel 2027 sarà Meloni contro Schlein?
«Col vostro permesso, passerei alla prossima domanda».

Non pensa che la Schlein possa battere la presidente del Consiglio?
«Seguo semmai con interesse il tentativo cattolico di mettere in piedi un centro federatore, capace di aggregare un’alternativa a questo centrodestra e soprattutto di trovare, di fronte a una personalità come quella di Giorgia Meloni, un’altra personalità così forte per provare a batterla alle elezioni. Meloni è riuscita a trasformare in forza alcune sue debolezze: certe citazioni pseudo-colte che ogni tanto tira fuori, l’eloquio romanesco che ogni tanto le scappa, ecco, tutto questo ne ha fatto una donna del popolo. C’era Giuseppe Conte, con la formula dell’avvocato del popolo; e per un periodo decisamente più lungo; al di là della Manica, Tony Blair, che si impose come uomo del popolo di fronte alla rigidità della regina Elisabetta. A sinistra, almeno per ora, non vedo nessuno che venga percepito come “di popolo”».

Perché in Italia la sinistra non vince mai?
«Le persone normali vogliono vivere tranquille, avere uno stipendio decoroso, fare sport il sabato, portare i bimbi allo zoo; e la destra incarna meglio la medietà di questo tipo di vita. Poi c’è un’altra ragione: la sinistra aveva propugnato ideali immensamente alti ma troppo complicati da raggiungere, che sono stati travolti da una società che si è trasformata prima che potessero essere realizzati. Diciamoci la verità: rispetto a mezzo secolo fa, quanto sono attrattive oggi idee nobili come la fraternità universale e la giustizia sociale, rispetto a cose pratiche tipo quelle che ciascuno di noi può realizzare con lo smartphone in mano?».

Che ricordi ha dell’esperienza da parlamentare europeo col Pds?
«Era il 1994, poco dopo la vittoria di Berlusconi. Fu Walter Veltroni a chiedermi di candidarmi perché, dopo anni di Telefono Giallo su Rai 3, ero molto popolare. Esperienza entusiasmante perché fu la legislatura dell’euro, ma da non ripetere: la politica o la fai da dentro o, da indipendente com’ero io, ha poco senso».

Il primo voto?
«Al primo Partito radicale, nel 1958. Era il partito di Pannunzio, di Villabruna, di Eugenio Scalfari. Negli anni ho votato il Partito socialista e, poi, il Pci».