La città degli studentati. Adesso sono dodici con quattromila camere
In progettazione c’è anche quello dell’ex Ogr che avrà centinaia di stanze. Il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca: "Distinguere i veri dai falsi".
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di Antonio Passanese
Affitti brevi e "alberghi mascherati da studentati", sono queste le battaglie che da anni porta avanti, a livello nazionale, il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca (anche a capo della Fondazione Cr Firenze).
Presidente Bocca, cosa ne pensa dell’invasione degli studentati a Firenze?
"Innanzitutto va fatta una distinzione tra studentati veri e alberghi mascherati. Il primo è un luogo in cui si ospitano studenti per 365 giorni a prezzi calmierati. Poi, viceversa, ci sono i finti studentati, che sono a tutti gli effetti delle strutture ricettive. E questo a mio giudizio è assolutamente ingiusto. Credo che servano norme chiare, anche di carattere urbanistico, che distinguano gli studentati veri e propri rispetto a chi fa dello studentato un’attività turistica".
Secondo lei perché nel capoluogo toscano stanno fiorendo questo tipo di attività anche rispetto ad altre città italiane?
"Sicuramente la presenza di tante università straniere ha il suo impatto, ma il fatto che il Comune di Firenze consenta di operare come ostello per un massimo di novanta giorni all’anno non consecutivi è un beneficio turistico unico. E forse inopportuno, se si vuol mantenere la funzione di studentato per il suo ruolo sociale".
Cosa potrebbe fare il Comune?
"Rivedere il regolamento potrebbe essere un buon inizio".
Gli studentati fiorentini hanno a disposizione circa 4mila camere, un numero considerevole, tra i più alti in Italia.
"Il numero è impressionante e risponde in parte alla presenza di stranieri che cercano questa forma di servizio. Però questo dato è probabilmente figlio anche della possibilità di fare attività ricettiva consentita dal regolamento urbanistico".
Lei, lo ricordiamo, è anche presidente della Fondazione Cr Firenze, e con l’Università e Careggi avete stretto un patto per Villa Monna Tessa.
"Per creare uno studentato vero. Con Cassa Depositi e Prestiti abbiamo deciso di sostenere il progetto. L’intervento avrà un importante impatto in termini di rigenerazione urbana con la riqualificazione di oltre 11mila metri quadri ubicati in un’area di oltre 15mila metri quadri. Ci saranno 500 posti letto, e i giovani che saranno ospitati nella struttura potranno beneficiare di tariffe calmierate. In questo modo risolviamo un problema che purtroppo gli affitti brevi hanno reso gravissimo. Perché oggi, a Firenze, se non sei disposto a tirar fuori una cifra considerevole è impossibile trovare un appartamento, una stanza. L’Università avrà inoltre la possibilità di opzionare 41 posti per esigenze di particolari categorie di studenti, mentre altre 30 andranno alle famiglie di particolari degenti".