L’Anti-Networking: costruire relazioni autentiche in un mondo di connessioni superficiali
Ben ritrovati alla nostra serie di corsi settimanali dal titolo Imprenditore vincente: La tua guida settimanale al successo, un programma pensato per imprenditori ambiziosi e persone desiderose di trasformare le proprie idee in imprese di successo. La scorsa settimana abbiamo parlato di come imparare dagli insuccessi. Oggi invece capiamo come costruire relazioni autentiche in un mondo di connessioni superficiali. Oggi girno ormai tutto e dominato dai social media e dalle relazioni digitali, il networking tradizionale ha perso gran parte della sua efficacia. Avere migliaia di contatti su LinkedIn o partecipare a eventi affollati non garantisce più opportunità concrete. Le relazioni vere e durature, basate sulla fiducia e sulla condivisione di valori, diventeranno sempre di piu il valore differenziatore per imprenditori e professionisti ambiziosi. Quello che chiamo in modo provacatori, l’anti-networking è un nuovo approccio che si oppone al networking forzato e transazionale, promuovendo invece la creazione di legami reali e e di lungo terminne. In questo articolo, esploreremo perché il networking digitale è ormai obsoleto, come costruire connessioni profonde senza inseguire contatti inutili e quali strategie adottare per attrarre le persone giuste. Infine, vedremo come dire no alle opportunità sbagliate e come le relazioni vere, ispirate all’aperitivo italiano, possano trasformare il nostro modo di costruire relazioni professionali. Perché il networking tradizionale non funziona più Le piattaforme digitali ci hanno abituati all’idea che più connessioni equivalgano a maggiori opportunità. Ma questa logica è fallace. La qualità delle relazioni è molto più importante della quantità. Molti professionisti si ritrovano con migliaia di contatti su LinkedIn, ma senza nessun reale legame che possa tradursi in collaborazioni o crescita. Inoltre, il networking tradizionale rischia di risultare transazionale, con un eccessivo focus sul “cosa puoi fare per me?” piuttosto che sul valore reciproco e sulla costruzione di fiducia. I social network come LinkedIn e Facebook sono ormai obsoleti, infestati da bot e spesso utilizzati per ingannare gli utenti. La vera crescita professionale non si costruisce attraverso connessioni virtuali prive di sostanza, ma con relazioni autentiche e significative. Imparare a usare la tecnologia a proprio vantaggio è essenziale, ma bisogna tornare all’arte delle connessioni vere. Un esempio concreto di questo è l’aperitivo italiano, un momento informale ma incredibilmente efficace per costruire relazioni reali e di valore. Qualcosa che tutte le imprese italiane e internazionali dovrebbero implementare. Un altro esempio interessante è riportato dal canale “School of Hard Knocks”. Uno degli imprenditori intervistati racconta che un modo autentico di creare network e amicizie è non parlare di business, ma cercare veramente di conoscere il proprio interlocutore. Un altro esempio significativo è quello di Derek Sivers, fondatore di CD Baby, che nel suo libro Anything You Wantracconta come abbia costruito il suo impero musicale evitando il networking forzato. Invece di cercare connessioni strategiche, si è concentrato sull’essere utile alla sua comunità, guadagnando così il rispetto e la fiducia delle persone giuste. Come creare connessioni profonde invece di contatti numerosi Creare connessioni profonde richiede tempo, empatia e un autentico interesse per gli altri. Keith Ferrazzi, scrittore di Never Eat Alone, co spiega l’importanza di investire nelle relazioni senza aspettarsi un risultato immediato. Questo approccio si basa su principi tradizionali come la generosità, l’ascolto interessato e lo sviluppo di legami basati sulla condivisione di valori comuni. Un case study illuminante è quello di Tim Ferriss, autore di The 4-Hour Workweek. Ferriss ha costruito il suo network non attraverso eventi di networking, ma creando contenuti di valore e aiutando sempre gli altri senza fini nascosti. Questo lo ha reso una figura di riferimento per molti imprenditori e persone ambiziose in tutto il mondo, attrarre verso di lui persone incredibili. Imparare ad ascoltare, come suggerito nel libro di Ruma Bose e Lou Faust, Mother Teresa, CEO, enfatizza l’importanza dell’ascolto. L’abilità di comprendere gli altri in profondità e creare connessioni significative è una delle qualità più preziose per chiunque voglia costruire relazioni autentiche e durature. Strategie per farsi cercare invece di cercare Una delle strategie più efficaci nell’anti-networking è quella di posizionarsi in modo tale che siano gli altri a voler connettersi con noi. Ciò si ottiene creando valore attraverso contenuti originali, condividendo esperienze autentiche e sviluppando competenze che rendano la nostra presenza desiderabile. Seth Godin, nel suo libro Tribes, spiega come la chiave per circonadarsi delle persone giuste sia quella di costruire una comunità intorno a un’idea o a un valore comune. Chiunque riesca a creare una tribù fedele,
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Ben ritrovati alla nostra serie di corsi settimanali dal titolo Imprenditore vincente: La tua guida settimanale al successo, un programma pensato per imprenditori ambiziosi e persone desiderose di trasformare le proprie idee in imprese di successo. La scorsa settimana abbiamo parlato di come imparare dagli insuccessi. Oggi invece capiamo come costruire relazioni autentiche in un mondo di connessioni superficiali.
Oggi girno ormai tutto e dominato dai social media e dalle relazioni digitali, il networking tradizionale ha perso gran parte della sua efficacia. Avere migliaia di contatti su LinkedIn o partecipare a eventi affollati non garantisce più opportunità concrete. Le relazioni vere e durature, basate sulla fiducia e sulla condivisione di valori, diventeranno sempre di piu il valore differenziatore per imprenditori e professionisti ambiziosi.
Quello che chiamo in modo provacatori, l’anti-networking è un nuovo approccio che si oppone al networking forzato e transazionale, promuovendo invece la creazione di legami reali e e di lungo terminne. In questo articolo, esploreremo perché il networking digitale è ormai obsoleto, come costruire connessioni profonde senza inseguire contatti inutili e quali strategie adottare per attrarre le persone giuste. Infine, vedremo come dire no alle opportunità sbagliate e come le relazioni vere, ispirate all’aperitivo italiano, possano trasformare il nostro modo di costruire relazioni professionali.
Perché il networking tradizionale non funziona più
Le piattaforme digitali ci hanno abituati all’idea che più connessioni equivalgano a maggiori opportunità. Ma questa logica è fallace. La qualità delle relazioni è molto più importante della quantità. Molti professionisti si ritrovano con migliaia di contatti su LinkedIn, ma senza nessun reale legame che possa tradursi in collaborazioni o crescita. Inoltre, il networking tradizionale rischia di risultare transazionale, con un eccessivo focus sul “cosa puoi fare per me?” piuttosto che sul valore reciproco e sulla costruzione di fiducia.
I social network come LinkedIn e Facebook sono ormai obsoleti, infestati da bot e spesso utilizzati per ingannare gli utenti. La vera crescita professionale non si costruisce attraverso connessioni virtuali prive di sostanza, ma con relazioni autentiche e significative. Imparare a usare la tecnologia a proprio vantaggio è essenziale, ma bisogna tornare all’arte delle connessioni vere. Un esempio concreto di questo è l’aperitivo italiano, un momento informale ma incredibilmente efficace per costruire relazioni reali e di valore. Qualcosa che tutte le imprese italiane e internazionali dovrebbero implementare.
Un altro esempio interessante è riportato dal canale “School of Hard Knocks”. Uno degli imprenditori intervistati racconta che un modo autentico di creare network e amicizie è non parlare di business, ma cercare veramente di conoscere il proprio interlocutore.
Un altro esempio significativo è quello di Derek Sivers, fondatore di CD Baby, che nel suo libro Anything You Wantracconta come abbia costruito il suo impero musicale evitando il networking forzato. Invece di cercare connessioni strategiche, si è concentrato sull’essere utile alla sua comunità, guadagnando così il rispetto e la fiducia delle persone giuste.
Come creare connessioni profonde invece di contatti numerosi
Creare connessioni profonde richiede tempo, empatia e un autentico interesse per gli altri. Keith Ferrazzi, scrittore di Never Eat Alone, co spiega l’importanza di investire nelle relazioni senza aspettarsi un risultato immediato. Questo approccio si basa su principi tradizionali come la generosità, l’ascolto interessato e lo sviluppo di legami basati sulla condivisione di valori comuni.
Un case study illuminante è quello di Tim Ferriss, autore di The 4-Hour Workweek. Ferriss ha costruito il suo network non attraverso eventi di networking, ma creando contenuti di valore e aiutando sempre gli altri senza fini nascosti. Questo lo ha reso una figura di riferimento per molti imprenditori e persone ambiziose in tutto il mondo, attrarre verso di lui persone incredibili.
Imparare ad ascoltare, come suggerito nel libro di Ruma Bose e Lou Faust, Mother Teresa, CEO, enfatizza l’importanza dell’ascolto. L’abilità di comprendere gli altri in profondità e creare connessioni significative è una delle qualità più preziose per chiunque voglia costruire relazioni autentiche e durature.
Strategie per farsi cercare invece di cercare
Una delle strategie più efficaci nell’anti-networking è quella di posizionarsi in modo tale che siano gli altri a voler connettersi con noi. Ciò si ottiene creando valore attraverso contenuti originali, condividendo esperienze autentiche e sviluppando competenze che rendano la nostra presenza desiderabile.
Seth Godin, nel suo libro Tribes, spiega come la chiave per circonadarsi delle persone giuste sia quella di costruire una comunità intorno a un’idea o a un valore comune. Chiunque riesca a creare una tribù fedele, che sia attraverso un blog, un podcast o eventi presenziali, non avrà mai bisogno di fare networking nel senso tradizionale.
Un altro esempio è quello di Naval Ravikant, investitore e fondatore di AngelList. Naval ha costruito la sua rete non attraverso incontri di networking, ma condividendo saggezza e insight attraverso Twitter e podcast. Questo gli ha permesso di attrarre partner e collaboratori di alto livello senza doverli cercare attivamente.
L’arte di dire no alle opportunità sbagliate
Uno degli aspetti più sottovalutati dell’anti-networking è la capacità di dire no. Non tutte le connessioni sono ugualmente vantaggiose e, anzi, alcune possono risultare dannose. Warren Buffett afferma: “La differenza tra le persone di successo e quelle di grandissimo successo è che queste ultime dicono no quasi a tutto”.
Un altro autore che esplora il valore del no è Greg McKeown in Essentialism: The Disciplined Pursuit of Less. McKeown sottolinea come il successo non derivi dall’accumulo di opportunità, ma dalla capacità di scegliere quelle giuste e di eliminare tutto quello che e’ superfluo. Possiamo anche estendere questi esempi alla nostra osessione con I meeting e imparare da Marc Cuban, miliardario proprietario dei Dallas Mavericks, che dice: “Non andare a una riunione se non sei pagato o se non devi contribuire”. In altre parole, Marc Cuban non va alle reunioni se non per chiudere un deal.
Siamo onesti con noi stessi, la maggior partne delle connessioni odierne son di natura superficiali, e l’anti-networking puo’ diventare un’alternativa potente per chi desidera creare relazioni autentiche e di valore. Scegliere di investire in poche ma significative connessioni, condividere valore senza aspettative immediate e dire no alle opportunità sbagliate sono fondamentali per un successo basato sulla qualità e non sulla quantità. Seguendo gli insegnamenti di autori come Derek Sivers, Tim Ferriss, Seth Godin e Greg McKeown, imprenditori e professionisti ambiziosi possono ridefinire il networking e creare relazioni che durano nel tempo. E, magari, farlo davanti a un buon bicchiere di vino durante un aperitivo italiano.
DI ANDREA ZANON
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