La BCE taglia i tassi di 25 punti base, impatto positivo sui mutui

La BCE taglia ancora i tassi di interesse riducendoli di un quarto di punto: mutui variabili subito meno cari con un trend al ribasso per il 2025.

Gen 31, 2025 - 00:50
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La BCE taglia i tassi di 25 punti base, impatto positivo sui mutui

La Banca Centrale Europea ha tagliato ancora i tassi di interesse, di un altro quarto di punto, proseguendo così nella politica di allentamento della stretta monetaria intrapresa negli ultimi mesi. La decisione era ampiamente attesa dai mercati e resta motivata dall’andamento dell’inflazione, ritenuto rassicurante.  Resta la precisazione che Christine Lagarde ha continuato a ripetere anche nei mesi scorsi:

ci impegniamo a un ritmo predeterminato di taglio dei tassi.

Dunque, le decisioni continueranno a essere prese sulla base dei dati macroeconomici.

I nuovi tassi BCE dopo il taglio di 25 punti base

Dopo la nuova mossa di politica monetaria, attuata nel corso del Consiglio direttivo della BCE, tenutosi in 30 gennaio, il tasso sui depositi si porta al 2,75%, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali al 2,9% e il tasso sul rifinanziamento marginale scende al 3,15%.

Il motivo alla base del nuovo taglio dei tassi è l’andamento dell’inflazione, elemento tradizionalmente centrale nella strategie di politica monetaria europea. Secondo i banchieri centrali il processo disinflazionistico è ben avviato, in linea con le proiezioni, e le attese restano per un ritorno all’obiettivo del 2% nel corso dell’anno.

Le prossime mosse di politica monetaria

La BCE segnala alcuni elementi di tensione sia sulla dinamica dei prezzi sia sull’andamento dell’economia, che però non sono considerati preoccupanti. Non desta dunque particolare preoccupazione il fatto che l’inflazione interna sia ancora elevata, principalmente a causa al ritardo con cui l’andamento di salari e prezzi in determinati settori si sta adeguando al nuovo scenario macroeconomico.

La crescita delle retribuzioni si sta moderando secondo le attese e i profitti ne stanno parzialmente attenuando l’impatto sull’inflazione.

Per quanto riguarda l’economia dell’Eurozona, Francoforte rileva che «sta ancora affrontando circostanze avverse, ma l’aumento dei redditi reali e il graduale venir meno degli effetti della politica monetaria restrittiva dovrebbero sostenere una crescita della domanda nel corso nel tempo».

La stessa Christine Lagarde si dichiara fiduciosa del fatto che ci siano ancora le condizioni per la ripresa.

Il risparmio sui mutui

Le ripetute riduzioni dei tassi di interesse rendono gradualmente meno onerosi i nuovi prestiti a imprese e famiglie.

Per quanto riguarda l’impatto sui mutui, Facile.it calcola un calo di 17 euro per un mutuo a tasso variabile da 125mila euro a 25 anni partito a gennaio 2022. Attualmente il costo della rata in questo esempio è pari a 666 euro e nei prossimi mesi è visto in discesa a 649 euro; con il proseguire dell’allentamento monetario dovrebbe diminuire di altri e di 29 euro entro fine anno. Dunque, circa 50 euro in meno in tutto.

Secondo Mutuionline.it, il nuovo taglio dei tassi porta il TAN medio di un mutuo variabile di 20 o 30 anni al 3,68% dal 3,93% del dicembre scorso. Su un mutuo ventennale da 150mila euro, la rata scenderebbe mediamente a 884 euro dai 903 euro attuali, con un risparmio pari a 19 euro al mese.

Ipotizzando altri due tagli da 25 punti base entro giugno, il TAN (tasso annuo nominale) medio dei mutui a tasso variabile potrebbe scendere al 3,18%, con un risparmio di 58 euro sulla rata mensile.