Ferrari, quando Hamilton torna in pista: test cruciali a livello tecnico

Hamilton si è presentato a Maranello lunedì mattina. La Ferrari lo ha accolto a braccia aperte, con un benvenuto degno di un Membro dell’Impero Britannico. Ed è proprio questo, il titolo, del quale il britannico è stato insignito dalla Regina Elisabetta in persona diversi anni fa. Un premio non da poco, insomma. Sir Lewis è il pilota più vincente di tutta la storia della F1, un dato di fatto incontrovertibile. Il suo estro lo ha portato a trionfare su tutte le piste del mondo. Ora, a 40 anni suonati, è giunto il momento di entrare nel mito. Per farlo, l’operazione era soltanto una: guidare per la rossa.

L’inglese ha abbandonato un “posto sicuro” dove poteva chiudere la sua carriera in maniera agiata. Non doveva dimostrare nulla di più. E invece, mosso da un istinto predatorio e dai sogni di bambino, il Re Nero ha voluto incontrare l’ultima sfida della sua carriera. Vincere con la Ferrari ha un altro sapore. Se poi, come tutti i supporter del Cavallino Rampante si aspettano, riuscirà a riportare il mondiale a Maranello, si trasformerà in leggenda vivente. Il primo approccio è andato in onda nei giorni scorsi: visita alla fabbrica, simulatore e shakedown in pista con la vettura della stagione 2023.

Lewis ha potuto testare i freni Brembo, sui quali si è espresso in maniera molto positiva. Grazie alla tecnologia italiana, l’obiettivo mira a cancellare i problemi in qualifica che ha sofferto la scorsa annata, quando in fase di staccata, con la Mercedes, utilizzava i freni della Carbon Industries. Pure con la PU 066/12 c’è stato il primo incontro ravvicinato. Una sorta di lezione per apprendere come utilizzare al meglio il propulsore italiano. Non sarà semplice raggiungere la perfetta “memoria manuale”, che gli consenta di sfruttare appieno la PU con i vari comandi. Ci sta lavorando su anche al simulatore.

Ferrari, Hamilton a Barcellona con la SF-24

La Ferrari SF-23 non era una gran macchina. Senza dubbio la più scarsa prodotta nell’era wing car. Ciò non toglie che guidarla è stato fantastico per Lewis. Visibilmente emozionato, il britannico ha completato un programma di lavoro ridotto. Una trentina di tornate dove si è impratichito con i diversi comandi e, contestualmente, ha iniziato a conoscere la metodologia di lavoro del team italiano. Sebbene sia sempre importante poter scendere in pista, la settimana prossima, a Barcellona, come da noi anticipato in tempi non sospetti, Lewis si troverà davanti un test decisamente più probante.

Avrà più tempo da dedicare per concentrarsi sul lavoro da svolgere. Con lui sarà presente pure Charles Leclerc. Altro fatto interessante riguarda il test organizzato da Pirelli inerente le coperture 2026. La Federazione Internazionale sa bene quanto sia complicato per il gommista italiano lavorare sulla nuova generazione di coperture senza una vettura regolamentata dal prossimo corpo normativo. Ecco perché concederà ai team di utilizzare la monoposto 2024 modificata per l’occasione. Il sette volte campione del mondo di F1 guiderà pertanto la Ferrari SF-24 a febbraio.

Parliamo della monoposto che ha concesso ai “due Carlo” di lottare per il titolo dei costruttori sino all’ultimo Gran Premio. Una vettura davvero buona, base dell’auto che sarà presentata il prossimo 19 gennaio via etere, per poi poterla vedere in pista, sempre a Fiorano, nella prima sgambata stagionale. L’attesa è parecchia, inutile negarlo, poiché testare la SF-24 fornirà i primi riscontri importanti, in chiave 2025, a Lewis. Nel mentre, però, i test TCP (test previous car) prenderanno il via martedì prossimo sulla pista catalana, dove l’alchimia di Hamilton con la rossa salirà.

Autore: Andrea Bovone

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv