Ferrari, Leclerc nella morsa di piani sportivi e commerciali
Ferrari è molto impegnata in questi giorni. Idem Hamilton e Leclerc. Il countdown verso la prossima stagione di F1 sarà inevitabilmente caratterizzato, nelle prossime settimane, da un’enorme attenzione mediatica nei confronti della scuderia italiana. Il piano di TPC (Testing of Previous Cars, nda), iniziato la scorsa settimana a Fiorano, ha come unico obiettivo quello di […]
Ferrari è molto impegnata in questi giorni. Idem Hamilton e Leclerc. Il countdown verso la prossima stagione di F1 sarà inevitabilmente caratterizzato, nelle prossime settimane, da un’enorme attenzione mediatica nei confronti della scuderia italiana. Il piano di TPC (Testing of Previous Cars, nda), iniziato la scorsa settimana a Fiorano, ha come unico obiettivo quello di accelerare la progressiva conoscenza “sul campo” del britannico, con i suoi nuovi angeli custodi nel suo lato del box del team modenese. Parliamo di un top driver che non ha necessità di un “risveglio muscolare”.
Questo perché gode di una preparazione atletica eccellente, aspetto curato anche quando i motori sono spenti. Non come i “novellini” che hanno bisogno di acquisire dimestichezza con le prestazioni delle F1, come nel caso di Andrea Kimi Antonelli, Gabriel Bortoleto o Isack Hadjar. Di fatto, la storica scuderia italiana, con i test in programma al Montmelò questa settimana, dovrebbe esaurire il massimale di chilometri consentiti dalla FIA per questo genere di prove su pista nel 2025, non potendo così offrire a nessun pilota della propria academy la possibilità di macinare qualche chilometro su una F1.
Del resto, Lewis Hamilton è un investimento troppo importante per il team di Maranello, e gestire la comunicazione della storica scuderia ha fatto comprendere quanto siano elevate le aspettative del sodalizio tra il pilota e la squadra più vincenti della storia della massima categoria. Contestualmente ai primi passi dell’epta campione del mondo nell’universo rosso, Leclerc è sembrato sostanzialmente una comparsa. Non poteva essere altrimenti, nonostante i numerosi fan presenti a bordo pista, a Fiorano, non abbiano di certo fatto mancare il proprio supporto al monegasco.
Il pilota classe 1997, da ragazzo sveglio, è consapevole che, le luci dei riflettori alla vigilia della stagione, sarebbero state, sostanzialmente, monopolizzate dal suo illustre compagno di squadra. Per assurdo, nonostante un palmarès molto sbilanciato tra i due, in Ferrari i gradi di veterano, in termini di militanza in rosso, sono ad appannaggio di Charles, che inizierà la sua settima stagione con il Cavallino Rampante. La perfetta conoscenza del team sarà una delle armi che Leclerc dovrà capitalizzare nel confronto interno, specie nella prima parte del mondiale che sta per iniziare.
Tuttavia, esistono un paio di precedenti che non avvalorano tale supposizione. Quando arrivò in Mercedes, Hamilton prese subito le misure di Rosberg, da 3 anni nel team, essendo più competitivo del tedesco. Viceversa, Leclerc è stato “battuto” nella classifica iridata da Sainz quando lo spagnolo lo raggiunse in Ferrari. Dinamica simile a quando Charles ebbe la meglio su Vettel nel suo primo anno in Ferrari. Ogni situazione va contestualizzata però. Quando un team assegna i gradi di leader a un pilota, elimina qualsiasi ostacolo nella carriera di chi a designato per costruire il progetto sportivo.
Ferrari, Leclerc: la sovrapposizione dei programmi sportivi e commerciali della storica scuderia italiana
Per quanto figlio di circostanze imprevedibili, la volontà di Lewis di chiudere la sua eccezionale carriera in Ferrari ha trovato le porte spalancate in via Abetone Inferiore 4. Cosa che non sarebbe mai potuta accadere in Red Bull, che ha da anni costruito il proprio progetto sportivo intorno a Max Verstappen. Da Maranello si sottolinea ripetutamente che l’arrivo del sette volte campione del mondo farà bene anche a Leclerc; tuttavia, si fa fatica a credere che Charles avesse bisogno, nella migliore fase della sua carriera, di una sorta di tutor che ne completasse le abilità.
Nessun campione del mondo di F1 dell’era moderna ha avuto bisogno di una rivalità interna per elevare le proprie prestazioni. La netta sensazione è che in Ferrari si siano sovrapposti in maniera accidentale, se così possiamo dire, due programmi: uno sportivo e consolidato nel tempo, e l’altro commerciale quanto improvviso ma, al medesimo tempo altamente remunerativo. Il fuoriclasse originario di Stevenage, indipendentemente dal risultato sportivo, riuscirà a soddisfare la propria ambizione professionale, con un sicuro beneficio finanziario per tutte le parti in causa.
Un’opportunità nata mentre la scuderia modenese aveva già incentrato il proprio programma sportivo intorno a Charles. Lo testimoniano gli emolumenti investiti sulle spalle del monegasco per il rinnovo pluriennale e super milionario. La speranza è che il progetto tecnico 677 sia all’altezza dei piloti, sin dalla prima tappa della stagione 2025 a Melbourne, in Australia, affinché la lotta per il titolo possa essere solo una faccenda interna tra i due nuovi compagni di squadra. In tal caso, gli obiettivi del programma sportivo e quello finanziario andranno a convergere e saranno un aspetto irrilevante.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Scuderia Ferrari