È nato il Parco ambientale della laguna di Orbetello
Dopo un'estate 2024 segnata dalla moria di pesci a causa delle alghe e dei cambiamenti il climatici, si corre ai ripari. Ma il Wwf manifesta dei dubbi.
- Via libera del Parlamento al Parco ambientale della laguna di Orbetello, sulla costa della provincia di Grosseto.
- L’obiettivo è intervenire in maniera strutturale sui problemi ambientali della laguna, colpita da moria di pesci causata dalle alghe.
- Il Wwf esprime dubbi, legati alla possibilità di aggirare la legge sulle aree protette e a un Consorzio di gestione troppo istituzionale e privo di esperti scientifici.
Da questa settimana l’Italia ha una zona naturale protetta in più, ed è il Parco ambientale della laguna di Orbetello. Istituito per legge dopo l’ok definitivo del Parlamento, la sua creazione non ha uno scopo esclusivamente turistico, sorgendo in una zona come quella a ridosso della costa grossetana, ma punta a intervenire per risolvere la profonda crisi ambientale in versa una delle aree umide più preziose d’Italia. Nota per la sua straordinaria biodiversità e classificata come Zona speciale di conservazione (Zsc), Zona di protezione speciale (Zps) e sito Ramsar, la laguna di Orbetello è da anni al centro di emergenze ambientali sempre più frequenti, verificatisi puntuali (e anzi più gravi del solito) nell’estate del 2024, con migliaia di pesci morti per anossia a causa dell’invasione di alghe dovute, tra le altre cose, al caldo record. Una situazione che da emergenziale è ormai diventata strutturale, mettendo di fatto ginocchio il settore ittico e la stagione turistica, ma soprattutto creando un gravissimo danno ambientale.
A cosa serve il Parco ambientale della laguna di Orbetello
La legge che istituisce il Parco ambientale della laguna di Orbetello prevede la creazione di un Consorzio composto da Ministero dell’ambiente, Regione Toscana, Provincia di Grosseto e Comuni di Orbetello e Monte Argentario. Il Parco si occuperà di tutta una serie di azioni, con un “approccio organico per affrontare le sfide ambientali e promuovere uno sviluppo compatibile con la tutela del territorio”. Tra queste vi sono:
- Monitoraggio e manutenzione della laguna, compresi canali e infrastrutture;
- Rimozione e trattamento delle alghe;
- Ristabilimento della qualità delle acque;
- Valorizzazione ecosostenibile delle risorse naturali;
- Supporto alle attività produttive legate alla laguna.
I dubbi sollevati dal Wwf
Così come è pensata, però, l’istituzione del Parco ambientale della laguna di Orbetello fa drizzare le antenne ad associazioni ambientaliste come il Wwf, che hanno individuato delle criticità che potrebbero perfino peggiorare la situazione attuale: primo fra tutti, il fatto che l’introduzione di un consorzio di gestione poterebbe di fatto alla disapplicazione della legge quadro sulle aree protette, di fatto rischiando di aprire a una sorta di far west normativo che rischierebbe di indebolire la salvaguardia dell’area.
Ma viene poi sottolineata anche l’esclusione degli attuali enti gestori, ovvero lo stesso Wwf e altri enti come il Reparto Carabinieri Biodiversità di Follonica, “che hanno accumulato decenni di esperienza nella tutela della laguna ma non sono stati inclusi nel nuovo assetto gestionale”. Questa esclusione, secondo il Wwf, “rende più difficile il coordinamento degli interventi e priva il territorio di competenze tecnico-scientifiche indispensabili” rischiando dunque di far ricominciare daccapo un lavoro ormai decennale per la tutela del territorio.
Nonostante le difficoltà, la Laguna di Orbetello rimane uno degli ecosistemi più affascinanti d’Italia. L’Oasi del Wwf, istituita nel 1971 dopo la scoperta di una colonia nidificante di cavaliere d’Italia, protegge 870 ettari di natura incontaminata. La riserva è un rifugio per migliaia di uccelli migratori, tra cui fenicotteri, anatre, aironi e falchi pescatori. Ogni giorno offre spettacoli naturali unici, come il volo dei fenicotteri rosa e il canto delle pavoncelle, attirando visitatori e ricercatori da tutto il mondo, e il riconoscimento della laguna come sito Ramsar, la convenzione internazionale protegge le zone umide come habitat fondamentali per la biodiversità e per la regolazione climatica, ne sottolinea la sua rilevanza globale. Tuttavia, l’Italia rischia di non rispettare i propri impegni internazionali se non interviene rapidamente per salvaguardare Orbetello.