Carlo Cimbri, presidente Unipol: “L’ Ue deve essere forte per rispondere a Trump”
“L’Europa ha quasi il doppio dei risparmi privati degli Stati Uniti, ma non ha la capacità di mettere a terra questi asset e di trasformarli in fattori produttivi che ci consentano di essere leader”. Lo afferma Carlo Cimbri, presidente del gruppo Unipol, parlando da Davos in un’intervista a La Stampa, sottolineando la necessità di un […] L'articolo Carlo Cimbri, presidente Unipol: “L’ Ue deve essere forte per rispondere a Trump” proviene da Osservatorio Riparte l'Italia.
“L’Europa ha quasi il doppio dei risparmi privati degli Stati Uniti, ma non ha la capacità di mettere a terra questi asset e di trasformarli in fattori produttivi che ci consentano di essere leader”.
Lo afferma Carlo Cimbri, presidente del gruppo Unipol, parlando da Davos in un’intervista a La Stampa, sottolineando la necessità di un cambio di passo per il Vecchio Continente. “Le minacce protezionistiche di Trump non sono una novità, ma spero che possano essere di stimolo per fare un deciso passo avanti verso un’Unione Europea forte. È l’unica strada, altrimenti saremo sempre legati a quello che gli altri decidono per noi”.
Tra i temi affrontati ci sono le grandi partite della finanza internazionale, dove l’Italia sta giocando un ruolo chiave, come il blitz di Unicredit su Commerz o le nozze Generali-Natixis nel risparmio gestito. Tuttavia, Unipol, primo azionista di Bper e Pop Sondrio, non ha intenzione di tornare sul mercato al momento: “Per ora osserviamo”, garantisce Cimbri.
Secondo Cimbri, l’Europa deve “pensare ai suoi asset e farli funzionare al meglio. Come singoli Stati, non andiamo da nessuna parte”. Tuttavia, riconosce che le spinte nazionalistiche esistono anche in Europa e derivano dall’inefficienza della costruzione europea: “Oggi l’Europa è spesso percepita come una somma di sovrastrutture che fanno regole su regole, e questo allontana i cittadini”.
Cimbri insiste sull’importanza di unire le forze: “Da soli non possiamo competere con Stati Uniti, Cina, India e altri Paesi in via di sviluppo. Non abbiamo un grande incremento demografico, né risorse naturali comparabili con altri Paesi, quindi dobbiamo mettere insieme le forze per essere competitivi, dalla ricerca tecnologica allo Spazio”.
Alla domanda se unire le forze significhi anche costruire aggregazioni come Generali-Natixis, Cimbri risponde: “Non entro nello specifico dell’operazione, ma certo un mercato unico dei capitali e una legislazione unica, diciamo un’Europa modello Stati Uniti, creerebbero l’alveo naturale per la costruzione di aziende di dimensioni molto maggiori, quindi più competitive sui mercati globali”.
Quanto alle divisioni tra Paesi europei, Cimbri evidenzia che “oggi prevalgono interessi nazionali e una visione locale, e questa è la conseguenza. Per competere domani, come europei, dovremmo fare un deciso passo in avanti per dare un futuro alle nuove generazioni e ai nostri figli”.
Riguardo a Giorgia Meloni come interlocutrice privilegiata di Donald Trump in Europa, Cimbri afferma: “Sono stato a Washington un paio di mesi fa, poco prima delle elezioni americane, e già si prevedeva l’esito che poi c’è stato. Da italiano, sono stato piacevolmente sorpreso. Complici la debolezza e instabilità politica di Germania, Francia e Gran Bretagna, rappresentiamo un riferimento perché il nostro è un Paese stabile, con un assetto definito. Una situazione di cui beneficiamo”.
Infine, su Elon Musk, Cimbri ricorda che Unipol ha “investito in Twitter” e commenta: “Abbiamo creduto nell’imprenditore Musk, un grande innovatore che ha fatto cose straordinarie. Questo è quello che ci interessava”. Tuttavia, sulla svolta politica di Musk, conclude: “Noi facciamo impresa, la sua svolta mi appassiona molto meno”.
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