"Bridget Jones è amata perché dà speranza"
La due volte premio Oscar Renée Zellweger e il quarto film della serie, in uscita il 27: "Riesce a vivere con ottimismo i momenti difficili"
È sempre lei, un po’ imbranata e pasticciona, la forza di sorridere e rialzarsi. Ma questa volta Bridget Jones deve fare appello a tutto il suo coraggio e al suo ottimismo perché da quattro anni ha perso l’amato marito, Mark (Colin Firth), ucciso in un attentato durante una missione umanitaria in Sudan, e lei si ritrova da sola a crescere i suoi due bambini, Billy di dieci anni e Mabel di sei. Ma non è da lei arrendersi e, aiutata dagli amici, tra i quali la ginecologa interpretata da una divertente Emma Thompson e l’amante di un tempo, Daniel (Hugh Grant), affronta questa nuova, difficile fase della vita. Pronta a buttarsi in nuove avventure sentimentali, prima con un aitante ragazzo (Leo Woodal) e poi con il più maturo professore di scienze del figlio (Chiwetel Ejiofor). Quarto film tratto dai romanzi di Helen Fielding, un successo mondiale iniziato nel 2001 con Il diario di Bridget Jones, il film di Michale Morris Bridget Jones – Un amore di ragazzo sarà dal 27 febbraio al cinema, dopo l’anteprima per San Valentino il 14. Con Renée Zellweger, 55 anni e, lei sì, un compagno di dieci anni più giovane (il conduttore televisivo Ant Anstead) capace di regalare al suo personaggio nuove e intense sfumature, in una commedia che diverte e commuove.
Renée, un personaggio amatissimo, Bridget Jones. Secondo lei perché?
"Perché è una persona normale, una come tante, con cui è facile identificarsi, e questo le persone lo avvertono. Ogni giorno in strada ci sono persone che mi fermano per parlarmi di lei. Per me è bellissimo, considero un regalo questa possibilità di condividere emozioni con persone che non conosco".
Bridget è cambiata?
"Tutti affrontiamo in maniera diversa le sfide che la vita ci pone davanti quando siamo giovani rispetto a quando siamo più in là con gli anni. È più matura, più misurata, ma al fondo è sempre la stessa, con il suo calore, la sua umanità, la sua gentilezza".
Questa volta è impegnata nell’elaborazione di un grave lutto.
"È un nuovo capitolo della sua vita, capita a tutti di dover affrontare momenti diversi, anche dolorosi. Ma il fatto che Bridget viva con ottimismo anche i momenti difficili, è un insegnamento per tutti noi. Ci fa sentire capiti e dà speranza".
Lei riesce a vivere con ottimismo anche i momenti difficili? "Far finta che vada tutto bene anche quando non è così, è forse il tratto che più mi avvicina a Bridget".
Bridget sceglie di chiudere la storia con il ragazzo più giovane di lei. Che pensa di una decisione del genere?
"Non dovrebbe interessarci l’età. Io sono felice per chiunque trovi l’amore, in qualunque modo. Noto che oggi, rispetto a un tempo, è molto meno un problema. Sono stereotipi che stanno scomparendo perché cominciamo a riconoscere che l’amore non deve rientrare in parametri rigidi".
Le commedie con Bridget Jones l’hanno resa famosa ma gli Oscar li ha vinti con due film drammatici: Ritorno a Cold Mountain e Judy...
"Mi piacciono le buone storie, non importa se in un contesto drammatico o di commedia. Mi piace che un ruolo mi dia la possibilità di esplorare aspetti della vita che non conosco, scoprire qualcosa nuovo per me".
Ritroveremo ancora Bridget Jones, magari quando avrà qualche capello bianco?
"Non lo so. Credo che secondo Helen ( Helen Fielding, l’autrice dei romanzi, ndr) sia finita qui. Io però incrocio le dita e spero che un giorno Bridget Jones torni a bussarmi su una spalla".
Cosa direbbe la Bridget più matura alla Bridget ragazza?
"Tranquilla, andrà tutto bene".