Vent’anni di Roccia Music
Vent’anni fa, nel 2005, l’Italia viveva un periodo storico per il rap, un movimento ancora di nicchia ma già pieno di energia e talento. Tra i progetti che hanno segnato un’epoca, uno si distingue come simbolo di autenticità e rivoluzione: Roccia Music, il mixtape della Dogo Gang offertoci da Marracash. A due decenni di distanza, il suo impatto epocale risuona ancora nel panorama musicale italiano, lasciando un’eredità indelebile per il nostro rap. Vent’anni di Roccia Music: il manifesto di un’epoca […] L'articolo Vent’anni di Roccia Music proviene da Rapologia.it.
Vent’anni fa, nel 2005, l’Italia viveva un periodo storico per il rap, un movimento ancora di nicchia ma già pieno di energia e talento. Tra i progetti che hanno segnato un’epoca, uno si distingue come simbolo di autenticità e rivoluzione: Roccia Music, il mixtape della Dogo Gang offertoci da Marracash. A due decenni di distanza, il suo impatto epocale risuona ancora nel panorama musicale italiano, lasciando un’eredità indelebile per il nostro rap.
Vent’anni di Roccia Music: il manifesto di un’epoca del rap italiano
Marracash e Gundam: un dialogo che prosegue ancora oggi
Il leader indiscusso del progetto fu, naturalmente, Marracash: si presentò ufficialmente alla scena proprio con questo mixtape, che per di più anticipò la label Roccia Music, lanciata anni dopo assieme e Shablo. Nonostante fosse nel giro da pochi anni, il rapper di Barona è riuscito a redigere uno vero spettacolo musicale, un perfetto connubio tra sound della “vecchia scuola” e tematiche assolutamente attuali.
Il progetto si apre con la voce metallica di una sorta di Gundam, personaggio richiamato sulla copertina del disco, che sembra cripticamente avvertire l’ascoltatore di ciò che lo aspetta, ossia “70 minuti di musica cruda”. Le interpretazioni dell’intro sono varie ed eventuali, a nostro parere aprire il progetto con la voce del robot rimanda a quello che la musica non dovrebbe essere: un prodotto vuoto, senz’anima, sempre uguale e arrugginito. Questa potrebbe star dando il pretesto all’intero mixtape.
Un mixtape sovversivo
Si anticipa di anni, in maniera quasi profetica, la problematica del rapper che si sente un “prodotto” all’interno della scena; l’unica via di fuga da questo stato di subordinazione è rompere gli schemi tradizionali: il mixtape è ricco di neologismi, di temi e barre scomode, di un attitude polemica e sovversiva che dimostra il genio e la penna di Marra.
Nel primo pezzo, Popolare, si percepisce il tentativo di Marra di svoltare il suo percorso artistico, di elevarsi e di conseguenza distaccarsi dalla zona di comfort, sperando in un pubblico che lo capisca e lo apprezzi. Nel brano dice:
Ehi ma’, io li leggo sti’ libri e non mi arricchiscono
ehi pa’, otto ore la dentro e rincoglioniscono
yo fra, la strada mi chiama
io faccio un disco per quelli che mi capiscono
L’altro cuore pulsante di Roccia Music: Gue Pequeno e Jake La Furia
Quando Roccia Music venne alla luce, la Dogo Gang erano già un punto di riferimento per gli appassionati del genere.
Gue Pequeno e Jake La Furia (all’epoca conosciuto semplicemente come “La Furia”) erano le punte di diamante di un collettivo che rappresentava la voce delle strade di Milano.
Con l’emblematico stile crudo, testi incisivi e una narrazione viscerale, Gue e Jake portarono in Roccia Music una sintesi perfetta tra storytelling e punchline, mescolando esperienze personali a riflessioni universali sulla vita urbana.
Il significato di Roccia Music
Nel 2005, quando uscì, Roccia Music rappresentò una dichiarazione di indipendenza. Era un progetto nato dal basso, privo di grandi investimenti commerciali, ma carico di passione e creatività. Il mixtape rappresentò un simbolo della cultura hip-hop italiana, dimostrando che il rap poteva essere un mezzo potente per raccontare storie e comunicare ideali.
Per molti giovani, Roccia Music divenne la colonna sonora della loro crescita, un manifesto che celebrava il riscatto personale e la lotta quotidiana, incarnando i valori dell’hip-hop: mixtape come questo diventavano vie di fuga da routine di periferia spesso strazianti e violente, un ruolo che la musica ancora oggi può e deve rappresentare.
In Royal Medhi Jake dice:
è il suono degli scazzi che escono dalle case
finestre aperte
estate, i fatti tuoi alle strade
è il ruggito dei conigli, è il sibilo delle lame
io che volo sotto i radar e sopra il livello mare
Il rap oggi: un’evoluzione inevitabile
Osservando il panorama attuale, il rap italiano ha subito profondi cambiamenti. Quello che un tempo era un movimento di nicchia, spesso criticato dai media mainstream, è oggi uno dei generi più popolari e influenti. Artisti come Marracash, Gue e Jake La Furia sono diventati icone mainstream, riuscendo a rinnovarsi pur mantenendo un legame con le loro radici.
Il problema del prodotto musicale e dello spazio per il rap sono tematiche che si sono certamente evolute, ma che di base rimangono.
Questa evoluzione e crescita porta con sé delle contraddizioni. Se da un lato il rap ha raggiunto un pubblico più ampio, dall’altro ha rischiato di perdere parte della sua autenticità, diventando talvolta schiavo delle logiche commerciali. Roccia Music, con il suo spirito puro e rivoluzionario, rimane un promemoria di ciò che il rap può essere: una voce sincera, senza compromessi, che parla direttamente al cuore.
L’eredità di Roccia Music
Vent’anni dopo, Roccia Music non è solo un mixtape; è un documento storico, un’opera che ha posto le fondamenta per la scena attuale.
Molti degli artisti coinvolti continuano a influenzare il rap italiano, mentre le nuove generazioni guardano a questo progetto come a un faro. La forza di Roccia Music risiede nella sua capacità di rimanere rilevante, di parlare a chi cerca nel rap qualcosa di più di un semplice intrattenimento: un’identità, un senso di appartenenza, un riparo.
Se oggi il rap italiano è forte e riconosciuto, è anche grazie a quei ragazzi che, vent’anni fa, sotto la guida di Marra, con poche risorse ma tanto talento, decisero di dare voce alle loro storie, incidendo per sempre il nome di Roccia Music nella storia della musica italiana.
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