Un hot dog al giorno? Il consumo di 85 grammi di carne rossa lavorata invecchia il cervello di ben 1,6 anni
Limitare il consumo di carne rossa potrebbe portare benefici significativi non solo per la salute cardiovascolare e ambientale, ma anche per la salute cognitiva. Un recente studio pubblicato sulla rivista Neurology suggerisce che l’eccessivo consumo di carni rosse lavorate, come pancetta, mortadella e hot dog, potrebbe aumentare il rischio di sviluppare demenza. In particolare chi...
Limitare il consumo di carne rossa potrebbe portare benefici significativi non solo per la salute cardiovascolare e ambientale, ma anche per la salute cognitiva. Un recente studio pubblicato sulla rivista Neurology suggerisce che l’eccessivo consumo di carni rosse lavorate, come pancetta, mortadella e hot dog, potrebbe aumentare il rischio di sviluppare demenza.
In particolare chi consuma almeno un quarto di porzione di carne rossa lavorata al giorno ha mostrato un rischio del 13% più alto di sviluppare questa malattia rispetto a chi ne consuma meno di un decimo di porzione.
Una porzione di carne rossa corrisponde a circa 85 grammi, ovvero due fette di pancetta, 1,5 fette di mortadella o un hot dog. L’assunzione quotidiana di queste quantità è stata associata a un’accelerazione dell’invecchiamento cerebrale equivalente a circa 1,6 anni. Sebbene lo studio sia di natura osservazionale, quindi non può confermare una causalità diretta, evidenzia comunque un legame significativo tra il consumo di carni rosse lavorate e il declino cognitivo.
Le carni rosse lavorate sono state associate a malattie cardiometaboliche e alcuni tipi di cancro
Gli esperti suggeriscono che alcuni componenti presenti nelle carni rosse lavorate, come il sale, il ferro eme e vari additivi utilizzati durante la lavorazione, possano contribuire a questo rischio. Inoltre il consumo elevato di carne rossa è spesso associato a infiammazione e disturbi metabolici, come l’insulino-resistenza, che potrebbero avere un impatto negativo sul cervello.
Lo studio ha analizzato i dati di oltre 133.000 partecipanti, raccolti da ricerche a lungo termine come il Nurses’ Health Study e lo studio di follow-up dei professionisti della salute. Più di 11.000 partecipanti hanno sviluppato la demenza nel corso di 43 anni di osservazione.
Oltre al rischio cognitivo, le carni rosse lavorate sono state associate a problemi di salute come malattie cardiometaboliche e alcuni tipi di cancro. Per ridurre questi rischi, gli esperti consigliano di sostituire le proteine animali con alternative vegetali, come legumi, noci e semi. Questo cambio di dieta potrebbe ridurre il rischio di demenza del 19% e rallentare l’invecchiamento cognitivo.
In generale, una dieta bilanciata e ricca di alimenti vegetali, simile alla dieta mediterranea, può offrire numerosi benefici per la salute. Questo stile di vita, che include frutta, verdura, cereali integrali, olio d’oliva e un consumo moderato di pesce, promuove non solo la salute fisica ma anche quella mentale, sostenendo una longevità cognitiva.
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Fonte: Neurology
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