Addio maestro Neri, una vita per il piano. Gazzelloni scoprì il suo talento. Il “grazie” di Giovanni Allevi in diretta tv

Il musicista da giovane veniva ogni sabato da Ascoli per non perdere la sua scuola di alta specializzazione

Jan 20, 2025 - 05:20
Addio maestro Neri, una vita per il piano. Gazzelloni scoprì il suo talento. Il “grazie” di Giovanni Allevi in diretta tv

Arezzo, 20 gennaio 2025 – Si vantava, non senza una puntina di legittimo orgoglio, di aver condotto al diploma più di cento pianisti di Arezzo e di fuori, moltissimi dei quali sono brillantemente in carriera. Fra i suoi allievi più illustri si ricordano Fabio Bidini e Giovanni Allevi: quest’ultimo ebbe occasione di salutarlo come maestro in occasione di una diretta Rai. Parliamo del pianista, didatta, direttore d’orchestra e compositore Carlo Alberto Neri che ci ha lasciato dopo una lunga malattia.

Diplomato al “Cherubini” di Firenze con Rosati e lanciato poco più che un ragazzo (era un giovane ribelle con una zazzera leonina) da Severino Gazzelloni dopo un memorabile incontro alla Chigiana con Silvio Gigli, si è perfezionato con il celebre pianista Orazio Frugoni, successore di Benedetti Michelangeli nei corsi aretini di perfezionamento pianistico.

Proprio studiando con Frugoni scoprì il suo talento di compositore realizzando uno dei suoi pezzi più noti: la Suite “Hiroshima” che il maestro fu il primo a valorizzare permettendogli di portarla al saggio finale del corso! Nella sua lunga carriera Neri ha composto innumerevoli pezzi non solo per pianoforte, ma anche per i più diversi organici, cameristici e sinfonici, spesso in occasione della laurea magistrale di suoi allievi. Fondatore del Centro Internazionale Promozione Attività Musicali (Cipam) portò ad Arezzo nei corsi estivi di Sargiano i più illustri compositori viventi a tenere seminari, affiancato da maestri come Frugoni, Gazzelloni, Fabbriciani e Sulpizi.

Memorabili le sue esecuzioni di “Bolling” (la cui famosa Suite ha fatto conoscere per primo ad Arezzo) con Fabbriciani e con il Quartetto Scarponi. Era un uomo buono, sereno che viveva dell’arte e la sapeva trasmettere personalizzando l’insegnamento con osservazioni illuminanti non senza una particolare ironia tutta toscana che ci mancherà: indimenticabili le “puntate” divulgative di “Musica Maestro” per la televisione. Esecutore colto e rigoroso si è esibito in tutto il mondo come solista e in varie formazioni cameristiche e con orchestra sinfonica (cavallo di battaglia il Quarto Concerto di Beethoven, suo compositore del cuore), con il riconoscimento dei massimi compositori del secolo scorso: hanno scritto per lui, in duo con l’oboista perugino Andrea Franceschelli, fra gli altri, Petrassi, Bussotti e Berio, senza contare Karlheinz Stockhausen che gli affidò una prima esecuzione. Nel corso di una sua tournée americana nel 1985 ebbe l’apprezzamento del più vecchio compositore vivente: l’allora ottantacinquenne Aaron Copland.

“Un abbraccio a lei e ad Arezzo”. L’emozione di Giovanni Allevi durante la trasmissione di Rai Uno “Oggi è un altro giorno” sta tutta in questa frase e nell’espressione del suo volto catturata dalle telecamere, gli occhi lucidi, e il sorriso che riporta i ricordi a quella fase della vita in cui il musicista cresceva con l’impronta del maestro Neri. Allevi rievoca i viaggi da Ascoli Piceno ad Arezzo, fatti negli anni Novanta ogni sabato e per tre anni. In tv racconta dei trasferimenti in treno di notte per seguire le lezioni di Carlo Alberto Neri nella sua Accademia Internazionale di Alto Perfezionamento Musicale. Ricordi indelebili, come la gratitudine che Allevi ha sempre manifestato nei confronti del suo maestro che ha rappresentato un punto di riferimento fondamentale nella sua formazione artistica.

La notizia del decesso è stata divulgata a tumulazione avvenuta. Neri lascia la moglie Manuela e il figlio Filippo a cui vanno le più sentite condoglianze della redazione.