Umberto Tozzi: l’addio alle scene, la lotta contro la malattia e il significato delle sue canzoni più amate
Umberto Tozzi ha scelto di raccontarsi in un’intervista al Corriere della Sera, ripercorrendo i momenti più significativi della sua vita e carriera. L'articolo Umberto Tozzi: l’addio alle scene, la lotta contro la malattia e il significato delle sue canzoni più amate proviene da imusicfun.
Umberto Tozzi ha scelto di raccontarsi in un’intervista al Corriere della Sera, ripercorrendo i momenti più significativi della sua vita e carriera. In vista del suo tour mondiale di addio, L’ultima notte rosa – The Final Tour, che lo porterà in quattro continenti, Tozzi ha condiviso emozioni, ricordi e riflessioni sul suo percorso artistico e personale. Qui il link per l’acquisto dei biglietti.
“Ti amo“, uno dei suoi brani più celebri, nacque sulle colline di Firenze, nella casa di Giancarlo Bigazzi. “Mi resi subito conto che quel giro armonico era originale, soprattutto a livello ritmico e metrico,” ha spiegato Tozzi. La canzone, però, all’epoca incontrò qualche critica, in particolare dai movimenti femministi, per il verso “Fammi abbracciare una donna che stira cantando.” “Non era maschilismo,” chiarisce il cantante, “pensavo a mia mamma, che trovavo spesso a stirare quando tornavo a casa.”
Tozzi ha anche raccontato un aneddoto legato a un’espressione particolare, “guerriero di carta igienica,” usata per descrivere se stesso come un “pezzo di m…” in modo più delicato. Parlando della musica contemporanea, ha espresso una certa nostalgia per le grandi canzoni di un tempo: “Non ascolto rap, non mi emoziona. La musica di oggi manca di vere canzoni. Artisti come Michael Jackson sapevano toccare l’anima, cosa che oggi succede raramente.”
Un capitolo difficile della vita di Tozzi è stato quello della malattia: “Ho affrontato 2-3 anni terribili a causa della mia cartella clinica. La salute è davvero tutto, e toccare con mano la possibilità di non esserci più ti cambia profondamente.”
Tra i ricordi più emozionanti, Tozzi ha raccontato la genesi di “Gloria“, nata in un pomeriggio freddo e triste su un pianoforte a muro in una casa di Torino. “Non c’era una vera Gloria,” ha spiegato, “ma quella parola suonava perfettamente sul riff musicale.”
Nonostante la paura di lasciare il palco, Tozzi si prepara con serenità a un nuovo capitolo della sua vita: “Ho altri progetti che mi terranno occupato, ma sarà dura non cantare più davanti al pubblico. Per fortuna ho ancora un anno e mezzo di tour per abituarmi all’idea.”
Oggi, Umberto Tozzi vive a Montecarlo, scelta dettata da ragioni di sicurezza per la sua famiglia: “A Monaco ho trovato serenità, è un luogo dove puoi dimenticarti di chiudere la porta di casa.”
Con il suo addio alle scene, Tozzi chiuderà un capitolo straordinario della musica italiana, lasciando un’eredità fatta di emozioni e canzoni che continueranno a far sognare intere generazioni.
Intanto Umberto Tozzi tornerà a Sanremo domenica 9 febbraio all’Hotel Royal per ritirare un Premio alla Carriera durante il Gran Galà della Stampa.
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