Regole slot aeroportuali, Aci Europe: “Devono essere adattate alla crisi di capacità”

Adottare approcci lungimiranti per garantire il futuro competitivo e sostenibile dell’aviazione europea, in un panorama geopolitico, ambientale ed economico radicalmente cambiato. E’ l’invito che Armando Brunini, presidente di Aci Europe e a.d. di Sea Aeroporti di Milano, ha lanciato alla Ue. “Più che mai, l’Europa si trova a un bivio, affrontando prove cruciali per la sua ... L'articolo Regole slot aeroportuali, Aci Europe: “Devono essere adattate alla crisi di capacità” proviene da GuidaViaggi.

Gen 30, 2025 - 13:14
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Regole slot aeroportuali, Aci Europe: “Devono essere adattate alla crisi di capacità”

Adottare approcci lungimiranti per garantire il futuro competitivo e sostenibile dell’aviazione europea, in un panorama geopolitico, ambientale ed economico radicalmente cambiato. E’ l’invito che Armando Brunini, presidente di Aci Europe e a.d. di Sea Aeroporti di Milano, ha lanciato alla Ue. “Più che mai, l’Europa si trova a un bivio, affrontando prove cruciali per la sua posizione e leadership globale, sia politicamente che economicamente – ha affermato Brunini -. La nuova era richiede coraggio, visione e unità da parte di tutti noi, compresi i nostri politici”.

La richiesta sul fronte della sicurezza

A fronte della tensione geopolitica che si traduce in crescenti minacce alla sicurezza per l’aviazione, Brunini ha chiesto alla Ue di sviluppare un proprio sistema di test e certificazione completamente integrato per le apparecchiature di sicurezza aerea: “Ciò consentirebbe di tenere il passo e di sostenere lo sviluppo e l’implementazione di attrezzature per la sicurezza, dovrebbe far parte dell’agenda strategica della Ue”.

Brunini ha fatto riferimento alla reintroduzione, lo scorso settembre, delle restrizioni al trasporto di liquidi e gel, che ha influito sulla fiducia del settore nell’attuale sistema di test e certificazione. Ha ricordato che molti aeroporti hanno speso milioni di euro per l’implementazione della più recente tecnologia di screening con l’obiettivo di migliorare sia la sicurezza sia l’esperienza dei passeggeri, per poi sentirsi dire che la loro certificazione non era più valida.

Al di là di questo caso specifico, Brunini ha chiesto un maggiore sostegno da parte dell’Unione Europea per il finanziamento di infrastrutture strategiche come gli aeroporti.

Il tema decarbonizzazione

Per quanto riguarda il tema della decarbonizzazione, Brunini ha confermato il sostegno degli aeroporti europei a Fit for 55, ma ha anche fatto presente che, tagliare le emissioni non dovrebbe significare ridurre la connettività aerea e con essa la competitività.

Riferendosi al rapporto Draghi ha affermato: “Abbiamo bisogno di maggiore flessibilità e di maggiore sostegno per garantire la decarbonizzazione preservando allo stesso tempo i vantaggi economici e sociali della connettività aerea. In altre parole, abbiamo urgentemente bisogno di una strategia industriale aeronautica dell’Ue. Una strategia che deve iniziare con la nostra inclusione nell’imminente Clean Industrial Deal e deve includere anche un sistema di book & claim per supportare l’implementazione più efficiente di Saf attraverso la rete aeroportuale insieme a maggiori quote Ets gratuite per il Saf”.

L’impatto di Fit for 55 sui piccoli aeroporti regionali

Brunini si è anche soffermato sull’impatto sproporzionato di Fit for 55 sui piccoli aeroporti regionali e ha esortato la Commissione Europea ad adattare di conseguenza le sue linee guida sugli aiuti di Stato, affermando che: “Le attuali linee guida sugli aiuti di Stato non tengono conto del fatto che, aumentando il costo del volo, Fit for 55 renderà più difficile per questi aeroporti trattenere e attrarre compagnie aeree, compromettendo così ulteriormente la loro sostenibilità finanziaria. Ciò significa che consentire a questi aeroporti di continuare a ricevere aiuti sarà fondamentale per salvaguardare la coesione e l’uguaglianza territoriale”.

Commentando queste sfide, l’eurodeputato Daniel Attard, membro della commissione per i trasporti e il turismo del Parlamento europeo ha fatto presente che “ogni aumento del 10% della connettività aerea comporta un aumento dello 0,5% del Pil pro capite. Questo è il motivo per cui le specifiche sfide economiche e finanziarie affrontate dai nostri piccoli aeroporti regionali devono essere riconosciute dalla Commissione europea nelle sue linee guida sugli aiuti di Stato, in modo che l’Europa preservi la sua rete aeroportuale regionale. Questa rete è una risorsa strategica per la Ue e i suoi cittadini”.

L’espansione della capacità

Oltre agli aeroporti regionali più piccoli, Brunini ha anche sottolineato la necessità di preservare e sviluppare in modo sostenibile la rete aeroportuale europea, consentendo l’espansione della capacità laddove necessario: “Questo è ciò di cui tratta il rapporto Draghi ed è estremamente preoccupante vedere alcuni Stati membri ignorarlo, limitando la capacità dei loro principali aeroporti senza nemmeno rispettare le norme Ue sull’approccio equilibrato. Chiediamo alla Commissione di garantire che queste regole siano rigorosamente rispettate”.

La riforma degli slot aeroportuali

Brunini ha poi sostenuto la necessità di una riforma attesa da tempo delle regole sugli slot aeroportuali: “Queste regole risalgono a oltre 30 anni fa e riflettono un mercato dell’aviazione che non esiste più – ha affermato -. Devono essere adattate alla realtà della crisi di capacità che stiamo affrontando, nonché al consolidamento delle compagnie aeree, in modo da garantire un migliore utilizzo della scarsa capacità aeroportuale e una maggiore trasparenza. Si tratta innanzitutto di salvaguardare l’integrità del nostro mercato unico dell’aviazione”.

Alle sue dichiarazioni ha fatto eco l’eurodeputato Jens Gieseke, membro della commissione per i trasporti e il turismo del Parlamento europeo, che ha osservato: “Abbiamo bisogno di un piano d’azione strategico per il settore dell’aviazione europea per ridurre gli oneri amministrativi, garantire condizioni di parità all’interno del settore e valutare le risorse finanziarie necessarie per sostenere la competitività in un contesto di pressioni sulla decarbonizzazione”.

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