Quattro passi nella notte a Trastevere, alla scoperta dei nuovi riti urbani

Un filo rosso lega e guida a una scoperta lenta di Trastevere. Poco meno di due chilometri quadrati, l’ampiezza dell’antico rione, che suscitano emozioni e stimolano i sensi. Un itinerario che, come in una giostra luminosa, consente di assaporare passato, riti e ritmi della Roma di una volta, ma permette anche la connessione con i L'articolo Quattro passi nella notte a Trastevere, alla scoperta dei nuovi riti urbani sembra essere il primo su Dove Viaggi.

Jan 19, 2025 - 20:28
Quattro passi nella notte a Trastevere, alla scoperta dei nuovi riti urbani

Un filo rosso lega e guida a una scoperta lenta di Trastevere. Poco meno di due chilometri quadrati, l’ampiezza dell’antico rione, che suscitano emozioni e stimolano i sensi. Un itinerario che, come in una giostra luminosa, consente di assaporare passato, riti e ritmi della Roma di una volta, ma permette anche la connessione con i giovani creativi nelle gallerie d’arte, nei cinema e negli indirizzi di tendenza. Lontano dai cliché e tralasciando le rotte afflitte da folle di turisti, si passeggia dal tramonto all’alba all’insegna dell’autenticità.

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Trastevere: si parte dal Gianicolo

Il primo appuntamento è alla  Fontana dell’Acqua Paola al Gianicolo (1614) – “il Fontanone” per i romani – con una grande terrazza affacciata su un panorama straordinario. Quando al tramonto arrivano pennellate di rosa nel cielo blu, il nuovo rito è comprare una bottiglia di bollicine o di vino naturale nei vicini ristoranti Antico Arco o La Mescita Monteverde, mettersi comodi vicino alla balaustra in marmo e fare un brindisi ammirando la città davanti a sé.

Trastevere
Mappa di Trastevere

Piazza Santa Maria in Trastevere

Verso l’imbrunire, scendere a piedi per via Garibaldi è romantico quanto basta: l’obiettivo è scoprire i luoghi della nuova creatività. A cominciare da piazza Santa Maria in Trastevere dove, accanto alla Basilica omonima con i celebri mosaici della facciata e dell’abside di Pietro Cavallini (1240-1330 circa), ha aperto da neanche un anno Spazio Supernova.

Santa Maria in Trastevere
Un brindisi presso la Fontana dell’Acqua Paola, dalla terrazza che affaccia sulla città (Awl Images)

“Un rifugio culturale”, come ama definirlo Gabriele Giugni, 43 anni, fotografo, co-fondatore dello studio e direttore creativo: “Non vendiamo e non compriamo nulla, vogliamo rimanere fuori dai circuiti commerciali”, sottolinea. “La nostra è una fondazione e tra cineclub, mostre e cene sociali organizziamo serate performative gratuite”.

Poco più avanti, lo Studio 33 di Crescenzo Abbate, 44 anni, è indirizzo cult per nomadi digitali e audiofili, “che cercano un luogo per registrare podcast o ascoltare vinili rari con sistemi hi-end sofisticati”. Progettano su misura anche casse acustiche speciali.

Studio 33
L’interno di Studio 33, luogo cult per audiofili

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Trastevere: nuovi riti urbani

E se prima di cena le tribù di radical chic e studenti squattrinati si danno appuntamento allo storico San Calisto, l’archetipo del bar vintage romano dove una birra piccola costa ancora 2,50 euro e il gelato un euro soltanto, per una cenetta si cammina cinque minuti verso Enzo al 29: carbonara superlativa, nessuna prenotazione, fila immancabile.

Oppure si corre al nuovo Pianostrada, dove le socie, tutte donne, coccolano i clienti tra fiori, lucine, bancone con cucina a vista e tavoli nel giardino interno. E una proposta particolare: focaccia con mortadella, ricotta, miele, scorza d’arancio, pistacchi.

Pianostrada
Un ambiente della nuova sede a Trastevere del bistrot Pianostrada, gestito da sole donne

Il Nuovo Sacher e il Cinema Troisi

Senza “passare ponte”, come dicevano un tempo gli autentici trasteverini, si vive un quartiere che è un ossimoro vivente: da una parte il mercato, le botteghe che ancora resistono, i bambini che giocano a pallone in strada; dall’altra una comunità variegata che ruota attorno alla cultura e al cinema. È il caso dello storico Nuovo Sacher di Nanni Moretti, ancora oggi ritrovo di cinefili, oppure del Cinema Troisi della Fondazione Piccolo America, costituita da un nutrito gruppo di giovani che nel 2012 ha salvato dalla demolizione lo storico Cinema America.

Il vecchio edificio, che oggi non può più essere abbattuto, non ha ancora una nuova destinazione d’uso, “ma noi nel frattempo abbiamo colorato la città con arene estive gratuite”, sottolinea Giulia Flor, vicepresidente della Fondazione, “nonché aperto il Troisi, primo cinema d’Italia con sala coworking attiva 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno”. Tanti progetti ambiziosi, che nella scorsa stagione hanno fatto guadagnare alla sala il Biglietto d’Oro, grazie agli oltre sessantamila spettatori che l’hanno gremita.

Fontanone
Il monumentale “Fontanone” dell’Acqua Paola (iStock)

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Dal drink al maritozzo

Usciti dal cinema, dopo la mezzanotte si va alla terrazza Jacopa. Poi, sotto a un cielo punteggiato di stelle, viene spontaneo passeggiare nottetempo, evitando le folle da overtourism, tra le vie dove Rugantino o Meo Patacca hanno riassunto lo spirito di un popolo.

Guardando all’insù si capisce come questo lembo di città abbia mantenuto il legame con il passato: terrazze merlate, fontane, campanili. Come quello della chiesa di San Benedetto affacciato su piazza in Piscinula, che conserva scampoli della Roma medievale. Decorato da bifore sostenute da una colonnina, è il più piccolo dell’Urbe.

Hotel Donna Camilla Savelli
Lo scalone progettato dal Borromini interno all’hotel Donna Camilla Savelli, ospitato nell’ex monastero di Santa Maria dei Sette Dolori, con chiesa adiacente (Sync)

Alle prime luci dell’alba, i nottambuli si mescolano ai netturbini che puliscono le strade intorno al Maritozzaro, in via Rolli 50, per la celebre brioche romana farcita con panna montata, mentre i seguaci del Club delle 5 del mattino (il libro del coach Robin Sharma) possono regalarsi una lezione di yoga e meditazione personalizzata di Roberta Quinzi (Ig: molto_yoga).

L’appuntamento è alle 6 al Fontanone, dove il giro era iniziato, per fare il carico di energia all’alba. Più avanti, in giornata, vale la pena “passare ponte” per assistere a uno degli appuntamenti del Romaeuropa Festival, fra dj set, teatro e arti performative al Mattatoio del Testaccio, in uno spazio rigenerato di archeologia industriale. Perché lo spettacolo, a Roma, non finisce mai.

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