Piccole rocce, scogli nascosti, massi dimenticati
Non sono famose, non offrono linee sensazionali, non sono attrezzate in modo contemporaneo. Ma le piccole pareti dietro casa, frequentate quasi solo dai local, sono un rifugio sicuro. Rilassante e formativo L'articolo Piccole rocce, scogli nascosti, massi dimenticati proviene da Montagna.TV.
Ogni giorno piccole rocce, scogli nascosti, massi dimenticati, sono frequentati dagli arrampicatori. Mi riferisco alle strutture minori, vicine alle città o al fondovalle abitato. Quelle che non meritano il viaggio, o l’interesse per una giornata di scalata, ma per chi risiede vicino, le conosce e frequenta, rappresentano un piccolo tesoro.
A volte sono di roccia non proprio monolitica, ma con il ripetersi dei passaggi alla fine risultano percorribili. Alcune ben attrezzate, altre meno, dove si “sedimentano” ancoraggi di epoche diverse, dai vecchi chiodi arrugginiti, a spit artigianali, sino a quelli inox “certificati”.
La costellazione delle strutture minori ruota in funzione delle stagioni.
Nelle valli alpine d’estate sono pressoché invisibili, celate negli angoli ombrosi, dentro le forre, schermate dalle selve. D’inverno si mostrano meglio nei versanti rivolti a mezzogiorno, in posizione elevata, sopra le brine e le nebbie, godono dell’inversione termica, tipica delle giornate d’alta pressione della stagione fredda.
Sopravvivono alle palestre urbane e ai muri d’allenamento casalinghi. Non sempre consentono un allenamento tecnico atletico ideale, ma hanno pur sempre il cielo sopra la testa, sole ed aria attorno. Gli appigli spesso sono lucidi, lisciati da generazioni di scalatori, quando si pensa d’aver esplorato ogni centimetro di roccia disponibile, nuove leve sfidano la gravità e sfruttano appigli molecolari per risolvere ulteriori rebus.
In fondo ci si affeziona a queste piccole rocce modeste, non solo per la possibilità di effettuare qualche ora d’allenamento dopo il lavoro o in pausa pranzo. In molti casi diventano un rifugio sicuro, dove la mente si riposa, si raccolgono pensieri e idee, da soli o in compagnia, dove tra una scalata e l’altra si discute di tutto e del nulla, dove nascono progetti e si fantasticano nuove salite…
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