Omar Di Felice pronto per la Winter Transhimalaya

L’ultra ciclista laziale partirà all’inizio di febbraio. In programma 3000 km e 50.000 metri di dislivello dal Bhutan al Tibet, passando da India e Nepal L'articolo Omar Di Felice pronto per la Winter Transhimalaya proviene da Montagna.TV.

Gen 26, 2025 - 13:04
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Omar Di Felice pronto per la Winter Transhimalaya

Freddo, quote elevate, tantissimi chilometri di salita da affrontare in bicicletta – e in solitudine – su strade non sempre scorrevoli. Questo aspetta Omar Di Felice che tra pochi giorni prenderà il via per la sua nuova avventura a pedali: Winter Transhimalaya. La partenza avverrà dall’ estremo est dell’India dalla Cittadina di Guwahati. Pedalerà verso Nord per entrare quasi subito in Bhutan, il paese della felicità. Da là continuerà orizzontalmente verso ovest entrando nuovamente in India prima di entrare in Nepal, dove raggiungerà dapprima la capitale Kathmandu per poi dirigersi alla volta del Tibet. Qui affronterà il tratto più duro del percorso, con gli ultimi 1200 chilometri tutti a quote tra 4000 e 5000 metri sul livello del mare, e arrivando a Lhasa dopo aver scalato la salita che porta al campo base dell’Everest (versante cinese).
La traversata durerà in totale oltre 3000 chilometri e 50.000 metri di dislivello. L’acclimatamento sarà svolto lungo il percorso, attraverso tappe studiate appositamente che possano consentire di raggiungere Lhasa in circa 20 giorni.
Come nelle precedenti esperienze, Di Felice ha programmato un viaggio in autonomia. Porterà con sé circa 25 kg di equipaggiamento e, pur essendo dotato di una piccola tenda Ferrino e di tutto il materiale occorrente per cucinare dove possibile conterà sull’ospitalità locale, specialmente per quanto riguarda il cibo.
Di Felice si aspetta “un’avventura in solitaria tra le regioni più alte della terra, nella stagione più fredda ma, soprattutto, attraverso le piccole comunità che abitano questi luoghi tanto inospitali (dal punto di vista delle condizioni di vita) quanto spettacolari.”

La traversata himalayana sarà anche il primo appuntamento del nuovo progetto “Bike to Happiness – Road to 1.5°C” (che si affianca ed estende “Bike to 1.5°C” con cui negli ultimi anni ha raccontato i temi della crisi climatica dai luoghi più sensibili del Pianeta) con cui Omar si prefigge l’obiettivo di continuare a raccontare non solo in che modo la bicicletta possa aiutarci ad affrontare le sfide che la crisi climatica ci pone di fronte, ma anche quanto questa sia un vero e proprio veicolo verso la felicità, soprattutto in quelle zone del mondo in cui spostarsi è ancora attività complessa e critica.

Pedalando con la burocrazia: un’ulteriore salita
Tra le problematiche che dovrà affrontare Di Felice, oltre a quelle sportive e legate al freddo (temperature di -15),vi è la chiusura delle frontiere tra Nepal e Tibet agli stranieri a causa di un terremoto nella zona di confine che si spera possa essere risolto a breve termine.

Inoltre, il governo cinese richiede determinati permessi e non permette ai viaggiatori stranieri di viaggiare da soli. Di Felice si sta organizzando di conseguenza.Ha sottoposto il piano di viaggio e percorso alle autorità con larghissimo anticipo e lo sta facendo approvare. Inoltre l’atleta laziale dovrà viaggiare obbligatoriamente con una persona di riferimento tibetana che controlli che vengano rispettate con precisione la rotta, le tappe e i pernotti nei luoghi prestabiliti. “Chiaramente non è un paese dove si può andare “a caso” o a “sentimento giornaliero”. Ma basta pianificare e restare nel perimetro delle regole”.


A causa delle restrizioni governative legate all’utilizzo di dispositivi satellitari nelle regioni del Tibet e in India, non sarà possibile seguire costantemente il live tracking, ma Omar pubblicherà sui propri canali social media resoconti giornalieri e tutte le tracce percorse, compatibilmente con la disponibilità di connessione internet in zone remote e spesso completamente disconnesse dal resto del mondo.

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