Nutella: più della metà del vasetto è zucchero e non va meglio la crema spalmabile Lidl (tra le peggiori del test)

Un recente test condotto da K-Tipp, una delle principali riviste dei consumatori in Svizzera, ha messo alla prova 10 creme spalmabili al cioccolato e nocciole. I prodotti presi a campione, che rappresentano un “must have” sulle tavole di molte famiglie, sono principalmente referenze tipiche del mercato svizzero, ma tra i marchi analizzati ci sono anche...

Gen 31, 2025 - 14:04
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Nutella: più della metà del vasetto è zucchero e non va meglio la crema spalmabile Lidl (tra le peggiori del test)

Un recente test condotto da K-Tipp, una delle principali riviste dei consumatori in Svizzera, ha messo alla prova 10 creme spalmabili al cioccolato e nocciole. I prodotti presi a campione, che rappresentano un “must have” sulle tavole di molte famiglie, sono principalmente referenze tipiche del mercato svizzero, ma tra i marchi analizzati ci sono anche prodotti internazionali, come la Nutella, la crema spalmabile Lindt e la Choco Nussa venduta alla Lidl.

L’obiettivo del test era valutare non solo la qualità nutrizionale, ma anche la presenza di potenziali contaminanti e ingredienti dannosi per la salute all’interno dei vari prodotti.

Vediamo cosa è emerso.

I risultati del test

I risultati del test non sorprendono più di tanto i consumatori attenti, evidenziano infatti quanto le creme spalmabili siano composte in larga parte da zuccheri e grassi. In media, tutte le creme esaminate contengono tra l’80% e il 90% di zuccheri e grassi, una composizione che dovrebbe far riflettere sul fatto che questi prodotti, per quanto possano piacere, non sono affatto adatti a un consumo quotidiano.

In particolare, la Nutella risulta essere quella con il contenuto di zucchero più elevato, con oltre la metà della composizione costituita proprio da zuccheri. Una porzione di 30 grammi di Nutella su una fetta di pane fornisce ben 16 grammi di zucchero, equivalenti a circa quattro zollette. E pensate che è stata anche ridotta leggermente rispetto al passato!

La Choco Nussa di Lidl esce ancora peggio dal test, con un contenuto di zucchero simile alla Nutella e penalizzata anche per altri parametri. Per questo, finisce tra le peggiori (la Nutella alla fine ottiene un “sufficiente”, così come la crema spalmabile Lindt).

creme spalmabili 1

creme spalmabili 2

@K-Tipp

Il prodotto che ha ottenuto il punteggio più alto è la Crema Vegana di Bionella. Questa, pur avendo un contenuto di grassi elevato (quasi il 45%), è l’unica a non contenere residui di oli minerali pericolosi come Mosh e Posh.

La presenza di questi composti è preoccupante, dato che possono accumularsi nel corpo umano, con effetti potenzialmente dannosi.

Ma come arrivano tali contaminanti nelle creme spalmabili? Gli esperti svizzeri spiegano che queste sostanze possono penetrare nei prodotti durante la coltivazione, lo stoccaggio e il trasporto delle materie prime, nonché attraverso i lubrificanti in fase di produzione o imballaggio.

Se volete un consiglio: scegliete prodotti che abbiano ingredienti più naturali e, quando possibile, preparatevi una crema spalmabile fatta in casa! (QUI la nostra ricetta).

La questione olio di palma

Un altro aspetto rilevante che emerge dal test sulle creme spalmabili è l’uso dell’olio di palma, un ingrediente ancora molto utilizzato per la sua economicità e capacità di conferire una consistenza cremosa ai prodotti. Come è ormai noto, però, la coltivazione dell’olio di palma ha gravi impatti ambientali: la deforestazione delle foreste pluviali tropicali, necessaria per fare spazio alle piantagioni di palma, minaccia la biodiversità e contribuisce alla perdita di preziosi habitat naturali.

In alternativa, molte aziende hanno cercato di sostituire l’olio di palma con altri tipi di oli vegetali, come l’olio di colza, che ha il vantaggio di contenere acidi grassi omega-3 insaturi, considerati più salutari. Il problema è che anche questo prodotto comporta un grave impatto ambientale: la sua coltivazione, infatti, necessita di una quantità significativa di spazio, con un rendimento inferiore rispetto all’olio di palma. Per fare un confronto, per produrre una tonnellata di olio di colza è necessario coltivare un ettaro di terreno, mentre con un ettaro di palma si ricavano circa cinque tonnellate di olio.

Un altro aspetto problematico riguarda poi l’uso di insetticidi contro i parassiti della colza, che possono rappresentare una minaccia per gli insetti impollinatori, come le api.

Purtroppo, come avrete capito, le alternative all’olio di palma non sono sempre ecologicamente più sostenibili, e la ricerca di soluzioni migliori è ancora una sfida che i produttori dovrebbero affrontare con maggiore responsabilità.

Come è stato condotto il test

Il test è stato realizzato da un laboratorio specializzato in Germania, che ha esaminato 10 diverse creme spalmabili al cioccolato e nocciole utilizzando vari parametri. I principali criteri di valutazione sono stati i seguenti:

  • Valore nutrizionale: il contenuto di grassi e zuccheri è stato analizzato per determinare quanto ogni prodotto fosse “denso” in calorie e quanto potesse influire sulla dieta complessiva. Il test ha penalizzato le creme con livelli troppo alti di questi ingredienti
  • Inquinanti: il laboratorio ha testato la presenza di grassi inquinanti come il 3-MCPD e il glicidolo. Entrambi questi composti si formano durante la lavorazione degli oli e sono considerati dannosi per la salute. Il glicidolo, in particolare, è stato classificato come cancerogeno
  • Residui di oli minerali: sono stati cercati residui di Mosh, Posh e Moah, composti che possono accumularsi nel corpo umano e causare danni al fegato e ai linfonodi. Mentre il Moah non è stato rilevato in nessuna delle creme testate, Mosh e Posh sono stati trovati in alcuni prodotti
  • Tossine: il test ha anche verificato la presenza di ocratossina A, una tossina prodotta da muffe, che da alcuni studi è stata collegata a effetti cancerogeni. Fortunatamente, nessuno dei prodotti testati conteneva tossine fungine

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Fonte: K-Tipp

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