Meteo: NEVE e GELO sino in pianura. Regioni interessate e date

La situazione meteo sull’ITALIA sta per cambiare radicalmente. Si sta infatti per chiudere la parentesi di clima quasi primaverile che ha portato temperature di alcuni gradi oltre la norma, soprattutto nelle regioni centrali e meridionali. Al termine di questo periodo più mite, si profilerà all’orizzonte un ritorno alle condizioni termiche tipiche del periodo. Tuttavia, le […] Meteo: NEVE e GELO sino in pianura. Regioni interessate e date

Gen 30, 2025 - 02:03
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Meteo: NEVE e GELO sino in pianura. Regioni interessate e date

La situazione meteo sull’ITALIA sta per cambiare radicalmente. Si sta infatti per chiudere la parentesi di clima quasi primaverile che ha portato temperature di alcuni gradi oltre la norma, soprattutto nelle regioni centrali e meridionali. Al termine di questo periodo più mite, si profilerà all’orizzonte un ritorno alle condizioni termiche tipiche del periodo. Tuttavia, le ultime proiezioni meteo indicano che, nella seconda parte della prossima settimana, possano irrompere correnti d’aria artiche, capaci di causare un calo significativo delle temperature.

 

Il rientro del freddo nella norma non significa subito gelo intenso. Dopo i valori elevati di questi giorni, le temperature potrebbero semplicemente tornare in media, offrendo un contesto invernale regolare, senza estremi tali da far temere rigidissime ondate di freddo. Tuttavia, l’eventuale approdo di masse d’aria di origine polare potrebbe spingere la colonnina di mercurio ben al di sotto dei valori consueti, specie lungo il versante adriatico, dove le condizioni meteo sarebbero più favorevoli a neve a bassa quota.

 

Gli ultimi aggiornamenti dai modelli fisico-matematici, pur evidenziando ancora un certo grado di incertezza, ribadiscono la concreta possibilità che si sviluppi una fase più gelida sul finire della prossima settimana. In questo contesto, fenomeni nevosi, anche a quote piuttosto modeste, non sarebbero da escludere. È importante ricordare che le previsioni meteo di medio-lungo termine possono variare da un’uscita modellistica all’altra, quindi è opportuno seguire gli aggiornamenti quotidiani.

 

Un fattore cruciale nell’evoluzione del periodo invernale è il VORTICE POLARE, un enorme ciclone atmosferico che si forma sopra l’Artico e che influenza la distribuzione del freddo nelle aree continentali. Quando si verifica uno STRATWARMING, ovvero un riscaldamento marcato della stratosfera sopra le regioni polari, il VORTICE POLARE può subire una destabilizzazione nota come SPLIT DEL VORTICE POLARE. Questo fenomeno genera la suddivisione del vortice in più lobi, i quali possono riversare masse d’aria molto fredde verso latitudini più basse, come quelle dell’EUROPA e della PENISOLA italica.

 

Non bisogna dimenticare che talvolta le correnti artiche, anziché coinvolgere pienamente l’ITALIA, si spingono più a est o più a ovest, a seconda delle configurazioni meteo in atto. Ciò rende ancora più evidente la variabilità delle proiezioni, che in questo periodo dell’anno possono mutare considerevolmente a ogni nuovo calcolo. Per questo motivo, sebbene i segnali per un’ondata di freddo di origine polare siano sempre più forti, è bene mantenere un sano livello di prudenza nell’interpretazione dei dati previsionali.

 

Nel frattempo, dagli Stati dell’OCEANO ATLANTICO fino al NORD AMERICA, si registrano configurazioni meteo molto dinamiche. Dopo l’ondata di gelo che ha investito parte di quelle regioni, la situazione è in evoluzione. Non si prevedono per il momento nuove pesanti irruzioni fredde in quella porzione del globo, il che potrebbe favorire, sul medio termine, lo spostamento delle masse gelide verso l’EUROPA occidentale e quindi sulla nostra ITALIA.

 

Il possibile arrivo del GELO SIBERIANO rappresenta un’altra variabile che potrebbe complicare ulteriormente il quadro meteo. Se le correnti dovessero provenire direttamente dalla Siberia, ecco che l’inverno mostrerebbe il suo volto più estremo, con temperature sotto agli 0°C in pianura, e neve anche diffusa. Un’eventuale influenza del GELO SIBERIANO potrebbe essere innescata anche da un perdurare di anomalie nel VORTICE POLARE, specialmente se lo STRATWARMING continuasse a manifestarsi e a indebolire la stabilità dell’area polare.

 

È dunque plausibile che, entro i prossimi dieci giorni, la mitezza attuale lasci progressivamente spazio a un clima nettamente invernale. Si dovrà fare particolare attenzione ai possibili fenomeni nevosi nelle regioni adriatiche e meridionali, da sempre le più esposte ai flussi provenienti dai Balcani e dall’Artico. Le temperature potrebbero scendere di diversi gradi rispetto ai valori di metà stagione, riportandosi su livelli anche inferiori alla media del periodo.

 

Per chi si domanda quando potrà vedere la neve, la risposta è che i settori collinari e le aree prossime al mare dell’ITALIA centro-meridionale potrebbero avere degli eventi nel giro di una settimana, stando alle attuali indicazioni meteo. Non è esclusa, inoltre, una breve fase di instabilità con precipitazioni nevose a ridosso del weekend, soprattutto se l’irruzione fredda si concretizzasse proprio in quei giorni.

 

È sempre consigliabile monitorare le previsioni meteo a breve e medio termine, per comprendere con maggior accuratezza l’effettiva portata di eventuali ondate di freddo. Con l’atmosfera ancora fortemente dinamica, basta un lieve spostamento delle masse d’aria per determinare differenze notevoli nei quantitativi di neve e nelle temperature.

 

In conclusione, la fase mite e dal sapore primaverile è destinata a lasciare il posto a una situazione meteo ben diversa, con valori termici in diminuzione e un aumento della probabilità di neve a bassa quota. Potrebbe trattarsi soltanto di un primo assaggio, perché gli scenari più recenti suggeriscono che l’inverno abbia ancora molto da dire, specialmente se lo STRATWARMING e lo SPLIT DEL VORTICE POLARE dovessero interagire in modo incisivo con l’atmosfera, spalancando la via al GELO SIBERIANO.

 

Prepariamoci dunque a un possibile, autentico risveglio della stagione fredda. Siamo infatti di fronte a un periodo in cui l’assetto meteo potrebbe mutare anche bruscamente, portando la vera essenza invernale a dominare lo scenario atmosferico dell’ITALIA.

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