Macellazione illegale di cavalli. Carne pericolosa sul mercato. Arrestate quattro persone

Indagine dei carabinieri del Nas, contestata l’associazione per delinquere. Animali abbattuti clandestinamente, coinvolti allevatori umbri.

Feb 6, 2025 - 07:57
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Macellazione illegale di cavalli. Carne pericolosa sul mercato. Arrestate quattro persone

Carne di cavallo macellata clandestinamente e immessa sul mercato. Senza regole e senza controlli. Un presunto "traffico" attraverso l’Italia partendo dalla Puglia, dove sarebbero avvenute le macellazioni, e l’Umbria, dove i capi transitavano prima di arrivare a destinazione. I carabinieri del Nas di Perugia avrebbero individuato una presunta associazione per delinquere finalizzata al reperimento, anche con modalità fraudolente, di cavalli che, malgrado non destinati alla produzione alimentare secondo gli investigatori sarebbero stati illecitamente avviati verso la macellazione.

Sul mercato, sempre secondo le indagini, sarebbero stati immessi, per il consumo umano, animali sottoposti in vita a trattamenti farmacologici non accertabili oltre che incompatibili con la finalità alimentare. "Il tutto con conseguente grave pericolo per la salute pubblica nonché sottoponendo gli animali interessati a trattamenti crudeli che ne comportavano come esito la morte", ha spiegato il procuratore del capoluogo umbro Raffaele Cantone.

I militari hanno eseguito una ordinanza cautelare emessa dal gip del capoluogo umbro nei confronti di sei persone ritenute a vario titolo responsabili di associazione per delinquere, maltrattamenti ed uccisione di equini, commercio di cose pericolose per la salute, falsità ideologica in pubblici registri, oltre che di una settima per la quale è stata escluso, tuttavia, il vincolo associativo.

Per quattro indagati sono stati disposti gli arresti domiciliari (per uno la misura non è stata ancora eseguita), per due l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, anche in questo caso uno dei provvedimenti non è stato ancora eseguito, e per gli altri il divieto di esercitare l’attività lavorativa. Tre gli allevatori umbri coinvolti. Secondo l’accusa, tramite gli allevatori umbri, nella banca dati nazionale equina sarebbero stati registrati i spostamenti fittizi di animali che, in questo modo, venivano eliminati dalla banca dati stessa, smettendo quindi di essere tracciati. L’operazione è stata coadiuvati in fase esecutiva dai carabinieri dei Nas di Bari, Torino e Alessandria, nonché da militari dei comandi provinciali di Perugia, Barletta-Andria-Trani, Novara e Cuneo. Dagli accertamenti è emerso che l’organizzazione, una volta acquisiti anche gratuitamente gli animali dai proprietari (ai quali veniva taciuta la finalità della macellazione) provvedeva ad inviarli in Puglia verso i macelli clandestini, e dove si perdevano definitivamente le tracce dell’animale.

Luca Fiorucci