Lungo i sentieri di Punta Licosa, nel tiepido inverno della costa della Campania



E’ la stagione giusta per camminare in riva al mare: temperature sempre gradevoli e nessun affollamento. Ora si possono godere al meglio luoghi poco considerati dai trekker L'articolo Lungo i sentieri di Punta Licosa, nel tiepido inverno della costa della Campania

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Gen 31, 2025 - 13:12
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Lungo i sentieri di Punta Licosa, nel tiepido inverno della costa della Campania



Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni protegge oltre 180.000 ettari di territorio costiero e montano in provincia di Salerno, in Campania. Tra i tratti di costa scampati alla cementificazione selvaggia degli anni 80 e 90 del secolo scorso vi è l’area di Punta Licosa, un tratto di costa naturale con alle spalle uno splendido bosco di pino d’Aleppo. Il toponimo deriva dal greco Leukosia, una delle tre sirene che Ulisse incontrò nel suo viaggio, nell’Odissea omerica. Di fronte al promontorio la bassa Isola di Licosa lunga solo 160 metri, nota per le sue pericolose secche e i suoi limpidi fondali, testimoni di diversi naufragi. Il comune di Castellabate, a cui appartiene amministrativamente buona parte del territorio, è stato la location del film Benvenuti al Sud diretto da Luca Miniero.

L’Itinerario

Partenza: San Marco di Castellabate (SA)
Dislivello: + 40 m
Durata: 1.30 ore
Difficoltà: T   

L’area è privata e raggiungibile solo a piedi da San Marco di Castellabate, in particolare dal piccolo porto situato all’estremità del paese. Presto ci si immerge nei profumi della pineta e della macchia mediterranea con le sue essenze cariche di olii essenziali come il profumatissimo mirto. Prima tappa il porticciolo di Licosa adatto alle piccole barche di pescatori locali da cui, nelle giornate limpide, si possono vedere le montagne della Costiera Amalfitana nel Golfo di Salerno e l’isola di Capri nel Golfo di Napoli.
Superati gli ultimi manufatti ci si immerge nella pineta e si può proseguire lungo il sentiero costiero che affianca una serie di spiagge e calette incontaminate, caratterizzate dalla presenza di morbidi cuscini di Posidonia oceanica strappata dalle mareggiate. Questa pianta acquatica, endemica del Mar Mediterraneo, forma delle praterie sottomarine ed è fondamentale sia per la protezione della costa dall’erosione, sia per l’accrescimento dei piccoli organismi marini. Dalle varie spiaggette si osserva  l’isola di Licosa con il suo caratteristico faro raggiungibile però solo in barca. L’intera zona ricade anche nell’Area Marina Protetta di Santa Maria di Castellabate per cui, quando il meteo e le temperature lo consentono, praticare lo snorkeling nelle acque di Licosa è fonte di sicura meraviglia. Il sentiero prosegue per circa 2 chilometri e mezzo fino alla costruzione all’ingresso della strada per i residenti sbarrata da un cancello. Il rientro può essere effettuato sulla strada asfaltata detta anche via dei carrubi per la presenza di un viale con antichi esemplari di questa pianta i cui baccelli maturi, localmente chiamati sciuscelle, venivano usati per usi gastronomici o dati al bestiame. Trattenersi fino al tramonto con il sole che si tuffa in mare dietro all’Isola di Licosa è un’esperienza da non perdere.

Cosa vedere

Da non perdere una visita a Santa Maria di Castellabate con il suo caratteristico porticciolo de Le Gatte, un’antica struttura risalente al XII secolo che comprende una costruzione ad archi che illuminata di notte con le candele ricordava dal mare ai pescatori gli occhi dei gatti. Numerosi i palazzi storici come il Palazzo Belmonte che i marchesi Granito fecero costruire nel 1733 o il  Palazzo Perrotti e la Torre Pagliarola che faceva parte di un sistema difensivo per avvistare in tempo l’arrivo delle imbarcazioni dei pirati saraceni, temuti per le loro frequenti scorribande. La sede comunale è invece a Castellabate in alto sulla collina, con un ampio panorama sulla costa. Immergersi nei vicoletti dove sono state girate le scene del film di Luca Miniero è una piacevole passeggiata che può terminare godendosi il panorama del Golfo di Salerno al tramonto. Non distante, nella zona di Ascea Marina, il Parco archeologico di Elea-Velia, un’antica polis della Magna Grecia. Gli scavi sono visitabili tutti i giorni, eccetto il lunedì. A Pisciotta si possono gustare le Alici di Menaica, da un’antica tecnica artigianale di pesca,  presidio slow food per gli appassionati di gastronomia locale.

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