La strano caso delle bocche di leone, che quando si essiccano sembrano dei teschi

Chi da bambino non ha mai giocato, almeno una volta, con le bocche di leone? Bastava premere leggermente i lati della corolla, e quel fiore dal fascino quasi fiabesco, dai mille epiteti (erba strega, bocca di drago, teschi delle fate, solo per citarne alcuni) si trasformava in una minuscola bocca che sembrava animarsi. Tuttavia, chi...

Gen 26, 2025 - 13:16
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La strano caso delle bocche di leone, che quando si essiccano sembrano dei teschi

Chi da bambino non ha mai giocato, almeno una volta, con le bocche di leone? Bastava premere leggermente i lati della corolla, e quel fiore dal fascino quasi fiabesco, dai mille epiteti (erba strega, bocca di drago, teschi delle fate, solo per citarne alcuni) si trasformava in una minuscola bocca che sembrava animarsi.

Tuttavia, chi avrebbe mai detto che quel gioco innocente nascondesse un lato così inquietante? Quando i fiori appassiscono e i baccelli dei semi si essiccano, il loro aspetto muta radicalmente, rivelando delle piccole figure simili a dei teschi.

Una transizione sorprendente, affascinante e ,ammettiamolo, anche un po’ inquietante.

Un fiore indefinibile

Il nome scientifico della bocca di leone, Antirrhinum majus (pianta che appartiene alla famiglia delle Plantaginaceae) deriva dal greco e significa “simile a un muso”, nome che rende omaggio alla sua struttura bilaterale, tanto intrigante quanto funzionale. Infatti non parliamo di un mero capriccio estetico voluto da Madre Natura, visto che i fiori segmentati di alcune specie sono progettati per essere impollinati da bombi robusti, mentre le più minute api mellifere non riescono nemmeno a scalfire le loro “mascelle”.
Ma la magia non finisce qui. Quando la vita del fiore giunge al termine, ciò che rimane è una capsula del frutto che custodisce i semi: questa, asciugandosi, assume una forma sorprendentemente simile ad un piccolo teschio. Un fenomeno del tutto naturale che trasforma un simbolo di vita in uno di morte, come a volerci ricordare l’eterna ciclicità dell’esistenza.

Da decorazione a elemento macabro

Non è un caso che questi minuscoli teschi abbiano trovato posto tra le decorazioni di Halloween, oppure negli eventi a tema spettrale. La spiccata somiglianza con dei crani miniaturizzati è talmente impressionante che spesso finiscono al centro di leggende e rituali.

semi bocche di leone 2

Un tempo si credeva addirittura che una bocca di leone posta davanti a uno specchio potesse respingere il malocchio. Sarà vero? Forse sì, o forse è solo l’ennesima trovata della fantasia popolare.

Storie e leggende

La bocca di leone è circondata da racconti che ne amplificano la malia. Una leggenda narra che Madre Terra fece sbocciare questo fiore per pacificare Venere e Plutone, impegnati in una disputa particolarmente accesa. Un dono di pace che, con il suo sbocciare estivo, sembra portare serenità anche a chi lo osserva.
E che dire del linguaggio dei fiori? La bocca di leone rappresenta l’indifferenza, forse perché, nel Medioevo, le ragazze usavano adornare i capelli con questi fiori per segnalare la loro disinteressata eleganza nei confronti dei corteggiatori.

Un messaggio di vita, morte e rinascita

In natura, nulla è lasciato al caso, e la bocca di leone ne è un esempio lampante.
La metamorfosi che le contraddistingue, da fiore delicato a lugubre teschio, sembra un monito poetico: si nasce, si cresce e si invecchia. Tutto muore, e tutto rinasce. Quei piccoli teschi non sono altro che custodi di una nuova vita, pronti a trasformarsi ancora una volta in dei fiori meravigliosi.

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