Il freddo punta l’Italia in febbraio. Ecco la fase più a rischio

  I modelli matematici sul più lungo termine, hanno “in canna” una irruzione di aria fredda dai settori continentali verso il Mediterraneo centrale e verso l’Italia, ma ancora non riescono a ponderare bene il tempismo della possibile azione dell’aria fredda. Vagliando tutti i dati a nostra disposizione e, soprattutto, quelli Ensemble, ossia una media di […] Il freddo punta l’Italia in febbraio. Ecco la fase più a rischio

Gen 30, 2025 - 13:15
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Il freddo punta l’Italia in febbraio. Ecco la fase più a rischio

 

I modelli matematici sul più lungo termine, hanno “in canna” una irruzione di aria fredda dai settori continentali verso il Mediterraneo centrale e verso l’Italia, ma ancora non riescono a ponderare bene il tempismo della possibile azione dell’aria fredda. Vagliando tutti i dati a nostra disposizione e, soprattutto, quelli Ensemble, ossia una media di tutti gli scenari ipotizzati dai centri di calcolo, ci sarebbe, tuttavia, una fase nella quale la possibilità di azioni fredde verso l’Italia sembrerebbe più concreta. Intanto, nel corso dei primi 4-5 giorni di febbraio, stando alle ultimissime proiezioni, non si riuscirebbe a realizzare un granché in termini di freddo sul nostro territorio. Si concretizzerebbe, invece, una importante fase instabile, questa confermata, in particolare tra il 2 e il 3 febbraio prossimi, a causa dell’azione di una ben strutturata depressione mediterranea tra le isole maggiori, poi in progressiva evoluzione verso lo​ Ionio e, infine, verso l’Egeo. Questa azione perturbata a carattere mite, interesserebbe con maltempo soprattutto il medio basso Adriatico, tutto il Sud e le due Isole maggiori, anche con maltempo localmente forte. A seguito dell’allontanamento della bassa pressione verso il Mediterraneo orientale, ci sarebbero 2/3 giornate di tempo discreto, caratterizzate da un moderato recupero della pressione, in via generale sull’Italia, salvo qualche disturbo localizzato. Poi, probabilmente, la possibile svolta in termini più invernali. Proprio sul finire della prossima settimana, infatti, quindi dal 6/7 del mese e in coincidenza con il secondo weekend di febbraio, potrebbe farsi più concreta l’azione fredda continentale sull’Italia. Ci sarebbero, a iniziare da quelle date, maggiori presupposti per un rallentamento più deciso del flusso atlantico da Ovest, quindi maggiore propensione, da parte dell’alta pressione, di ergersi meridiana e a “mo di blocco” sui settori centro occidentali europei, magari anche con propaggine indirizzata verso il Nordest dell’Europa e, quindi, con strada più agevolata, per le correnti fredde continentali, nel tentativo di raggiungere l’Italia. La fase dal 6/7 al 10-11 febbraio sembrerebbe, dunque, essere quella più propensa ad azioni fredde e a occasioni per nevicate a bassa quota, possibili un po’ su tutto il paese. Ciò, stando ai dati grossolani attuali, naturalmente quelli a più stretto giro potrebbero rendere le nevicate un po’ più circoscritte, o magari indicare una azione fredda sterile, senza molta instabilità associata. Questi son aspetti non calcolabili in una analisi a lungo termine. La individuazione, invece, della fascia temporale più vocata ad azione fredda, può avere una buona credibilità. Torneremo ad aggiornarsi quotidianamente su questa tendenza più fredda per l’Italia attesa, verosimilmente, per il corso della seconda settimana di febbraio.

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