Giubileo 2025: porte aperte… e casse piene

Investimenti miliardari, grandi opere e turismo di massa: così l'Anno Santo rivoluziona Roma, tra cantieri, economie locali, speranza per pellegrini e bilanci L'articolo Giubileo 2025: porte aperte… e casse piene proviene da Economy Magazine.

Gen 26, 2025 - 13:08
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Giubileo 2025: porte aperte… e casse piene

Se un tempo il Giubileo, presso il popolo ebraico, era occasione per la ridistribuzione della terre perdute, cancellazione dei debiti, la liberazione di chi caduto in rovina era divenuto schiavo, qual è oggi l’economia del Giubileo? Cosa comporta e per chi? Per la Santa Sede, che sta a Roma, aprire quella porta che dal 1300 a oggi viene disserrata solo ogni quarto di secolo significa molto ma, sgombriamo il campo dagli equivoci: certamente non stiamo trattando di cifre che coinvolgono lo stipendio del papa – un compenso di 2.500 euro al mese cui ha tra l’altro rinunciato sin dall’inizio del suo mandato e nel nome del poverello di Assisi – e non si tratta neppure della spending review sullo stipendio dei Cardinali recentemente tagliato e passato dai 5.500 ai 5.000 euro mensili ciascuno. Tutto questo fa parte delle spese puramente inerenti l’ordinaria amministrazione. Francesco non finirà tra le fiamme per aver lucrato su questo evento voluto per portare speranza. 

La gestione complessiva, invece, di questo avvenimento mondiale non è però lasciata al caso. Anzi, se qualcuno stesse ancora pensando che le attività di Santa Romana Chiesa siano gestite come qualcosa che equivalga a poco più che il contare le monete della cassetta delle offerte della parrocchia si disilluda: il Dicastero per l’evangelizzazione che presiede al coordinamento dell’evento ed è guidato da Mons. Fisichella poco meno di un anno fa ha affidato l’incarico di strategic advisor per il grande evento del 2025 a Deloitte Consulting, una delle principali società di consulenza strategica al mondo che anche quest’anno ha avuto una forte crescita di fatturato – il +15% – e ha ingrandito la sua sede nella capitale, uno spazio di 15.000 metri quadrati che ospita 2.600 addetti, 750 postazioni e 50 sale meeting. 

Lo stesso Fisichella presente alcuni mesi fa all’inaugurazione della nuova sede ha dichiarato che «L’inaugurazione della sede Deloitte va considerata come la prima opera della città per l’Anno Santo del 2025». Potremmo quindi forse lecitamente includere il dato dell’operazione immobiliare per il trasferimento dell’immobile da Ardian a Deka, stimata del valore di 250 milioni di euro, tra le cifre che l’Anno Santo 2025 ha attratto nella capitale.

IL MERCATO IMMOBILIARE: SALE LA QUOTAZIONE delle VENDITE

D’altronde il prezzo degli immobili è certamente una delle voci principali tra quelle coinvolte nel 2025 dall’effetto-Giubileo e il primo dato da sottolineare secondo la ricerca di Idealista è proprio quello che riguarda i prezzi delle case nelle aree più interessate dall’evento giubilare, quelle cioè da cui è più facile raggiungere il Vaticano a piedi. Dal terzo trimestre 2023 al terzo trimestre 2024 sono i valori delle case in vendita in centro quelli che sono cresciuti maggiormente con un + 10,2% che equivale a 7.099 euro/mq mentre in zona Prati la crescita del +8,8% (5.802 euro/mq) infine: zona Aurelio con +6,7% e un prezzo medio di 3.712. Gli affitti invece restano quasi invariati anche se per molti immobili la tendeva è a massimizzare il profitto tramutando la locazione in utilizzo per B&B.

GLI INVESTIMENTI E LE OPERE

Il Giubileo si svolge principalmente su un’area che da tempo non coincide più con lo Stato Vaticano ma al tempo stesso coinvolge ben più che la sola Roma e l’Italia e il mondo. A questo scopo la società Giubileo 2025 Spa, in dipendenza dal ministero dell’Economia italiano, è stata costituita per  assicurare l’attuazione degli interventi funzionali all’accoglienza e alle celebrazioni del Giubileo della Chiesa cattolica per il 2025.

A supporto del Commissario Straordinario di Governo per il Giubileo, il sindaco di Roma, agisce anche in qualità di soggetto attuatore e di stazione appaltante per la realizzazione delle opere e per l’approvvigionamento dei beni e dei servizi utili ad assicurare l’accoglienza e la funzionalità dell’evento.

Partiamo da un dettaglio: nello scorso Giubileo Straordinario del 2015 era stata aperta una porta santa per diocesi e poiché solo le diocesi italiane sono 226, 750 quelle in Europa e nel mondo complessivamente molte oltre le 3.000. Se pensiamo alla diocesi di Bergamo che da sola ha una dozzina di porte sante, è facile arrivare a ipotizzare un totale di oltre 5.000 porte sante, forse addirittura 10.000. Nessuno lo sa con precisione. Difficile anche solo immaginare quanto sia stato investito complessivamente. Sappiamo per certo che il nostro Paese investe anch’esso su un evento e che una apposita società prospetta numeri senza precedenti: per restare alla sola città di Roma, l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di commercio ha stimato che il Giubileo 2025 porterà 35 milioni di arrivi, ovvero 105 milioni di presenze e una spesa complessiva di quasi 17 miliardi di euro solo a Roma. 

Ma sono numeri in continua evoluzione perché il Giubileo sarà ovunque in Roma nelle sue piazze, nelle sue strade, ponti, treni, autobus, parchi, monumenti, portando nell’urbe una mole di cantieri difficilmente immaginabili al di fuori di questo contesto: 322 in tutto e di questi ben 204 definiti “essenziali e non differibili” e altri 118 semplicemente essenziali, con una spesa in continuo aggiornamento che inizialmente ammontava a poco più di un miliardo, poi a 3 e oggi è arrivata a 4,3 miliardi di euro dei quali 1,76 miliardi di fondi propriamente ‘giubilari’ e 2,53 miliardi da altre fonti. 

Nel piano delle risorse nazionali e regionali è il Ministero del Turismo a gestire “Caput Mundi”, ossia la misura da 500 milioni di euro destinata a sostenere nuovi percorsi turistici e il rilancio di siti di interesse storico, artistico o culturale, ma anche gli interventi di riqualificazione e ammodernamento della città, del suo patrimonio culturale e delle sue infrastrutture, con interventi che ne riguardano i molteplici aspetti. Sono “i cantieri” destinati alla valorizzazione dei luoghi della Roma cristiana e pagana, il potenziamento della viabilità veicolare, la manutenzione straordinaria delle linee della metropolitana, fino alle strutture di accoglienza di pellegrini e cittadini.

Tra tutti spicca ormai da tempo il cantiere che coinvolge Piazza Pia, non solo perché è stato il primo a essere ultimato richiedendo da solo un investimento di 85 milioni di euro ma perché congiungerà Castel Sant’Angelo a via della Conciliazione e a Piazza San Pietro con la creazione di un nuovo spazio pedonale sotto il quale per giunta potrà scorrere il traffico veicolare in un nuovo tunnel sotterraneo. Questo cantiere ha gli occhi naturalmente puntati addosso perché la sua conclusione si identifica con un avvio senza problemi e quando Francesco la aprirà sarà un po’ come se a fianco della Porta Santa si potesse intravedere anche l’apertura di una Porta Laica.  

Gli altri riguardano via Ottaviano e piazza Risorgimento anch’essa pedonale con pavimentazione rifatta con nuovi arredi e nuovo verde, il rione Prati, l’intera area della Stazione Termini. Incluso in questo vero e proprio ben di Dio c’è anche il prolungamento della ciclabile di Monte Ciocci e la possibilità di arrivare pedalando fino al Vaticano, cosa questa che nella nostra era green equivale a molto di più della cancellazione dei peccati. Restauri e riqualificazioni riguarderanno anche siti archeologici e culturali come le ville storiche, la Fontana di Trevi, Piazza Navona, il Pantheon, il Campidoglio, Caracalla, il Colosseo, il Palatino e i Fori Imperiali.

Capitolo taxi: il Giubileo arriva a risolvere anche questa annosa questione. Saranno disponibili nelle 24 ore 9.000 Taxi grazie al rilascio delle 1.000 nuove licenze Taxi e viaggeranno certo più agevolmente grazie al rifacimento e rattoppamento degli 800 km di viabilità primaria, il rifacimento stradali sulla Tangenziale e sulla Tiburtina. I pellegrini, ma anche i romani, viaggeranno su ben 14 nuovi treni della metro e scenderanno su panchine riqualificate alle stazioni Spagna, Ottaviano e Cipro, mentre si intravedono già arrivare 121 nuovi tram e 1.000 nuovi autobus nel corso del 2025. E poi persino paline e pensiline saranno smart nel corso dell’anno giubilare. 

IL BENEFICIO TURISTICO

Vale la pena fare tutto questo? Certamente le opere resteranno in una città che è capitale del turismo italiano e se questo ha un valore di circa il 10% complessivo del Pil italiano, vale a dire circa 103 miliardi di euro Roma prevede in conseguenza di tutto questo un considerevole giro d’affari, stimato tra i 4 e i 5 miliardi di euro, quasi il 5%. 

Secondo i dati dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di commercio, il Giubileo 2025 porterà 35 milioni di arrivi, 105 milioni di presenze e una spesa di quasi 17 miliardi di euro solo a Roma (+81,5%). Il comune della Capitale prevede d’altronde un considerevole giro d’affari, compreso tra i 4 e i 4,5 miliardi di euro. Ma i benefici economici di questi flussi non si fermano a Roma e si estenderanno al resto d’Italia. Il comune di Napoli, per esempio, stima 18 milioni di visitatori, ovvero almeno 4,5 in più sul 2024 e parte di questi potranno facilmente estendersi a Pompei nella parte più mite dell’anno. Anche Venezia si attende un incremento del +25% nel numero di turisti pernottanti, visto che il 10% di chi arriverà in Italia non rinuncerà a visitare il capoluogo veneto. E queste stime potrebbero trasformarsi in dati anche più rosei. 

PELLEGRINI PER I PELLEGRINI

Cosa compreranno? Stando ad Assoturismo Lazio, la spesa giornaliera dei pellegrini sarà di almeno 150 euro pro capite nella Capitale. Di questa cifra parte ricadrà sul pernottamento ma un elemento di rilievo saranno certamente i pasti: dove e come mangeranno tutti questi pellegrini? Ogni operatore titolato si prodiga per far sì che la spesa risulti contenuta e appetibile e sia il sindaco della capitale Roberto Gualtieri sia il presidente di Confcommercio Roma, Pier Andrea Chevallard, hanno assicurano specifiche iniziative quali alcune specifiche  convenzioni con i pubblici esercizi e forse anche la partnership con un grande operatore del settore ticket, il Gruppo Pellegrini Ristorazione, che consentirà la messa a disposizione di tutti i pellegrini di specifici buoni da utilizzare in ristoranti e bar a un costo particolarmente vantaggioso. 

LA MASCOTTE LUCE: I CONTI IN TASCA

Ma è arrivata anche una nuova luce sul Giubileo: Luce è infatti il nome di una innovativa mascotte dalle sembianze manga, dagli occhi grandi come quelli di tutti i cuccioli, dalle scarpe sporche come quelle di ogni buon pellegrino e soprattutto dall’impermeabile giallo come quello di Greta Thumberg. L’intento è quello di portare davanti agli occhi dei giovani un cammino, quello dei pellegrini, che si rivolge appunto alla speranza. Si stima che il progetto possa aver richiesto un budget che va dai 100.000 ai 300.000 euro, anche se al momento la mascotte non è neppure acquistabile. 

Serviva una mascotte per un evento che aveva già un logo e un nome ma che soprattutto intende annunciare la speranza? Questa la domanda ricorrente. In più, il designer, l’italiano Simone Legno, – che secondo alcuni rumors avrebbe creato la mascotte gratuitamente – ha lavorato in passato per progetti “discussi” che vanno dai preservativi ai sexy toys. Se la mascotte serviva non lo sappiamo, ma sappiamo che anche Giuda – che di denari se ne intendeva – metteva in discussione  la spesa degli oli profumati per la lavanda dei piedi di Gesù. 

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