Gennaio 2025

Sono passati solo pochi giorni dall'insediamento di Donald Trump come 47° presidente degli Stati Uniti, che già le sue decisioni stanno avendo importanti conseguenze mondiali. A questo scenario si aggiungono le dimissioni del primo ministro canadese, gli incendi di Los Angeles ma anche notizie positive, come la liberazione di Cecilia Sala, la tregua a Gaza e le proteste anti-fasciste in Germania. Ecco, in foto, i principali avvenimenti che abbiamo selezionato a gennaio 2025. L'articolo Gennaio 2025 proviene da THE VISION.

Gen 31, 2025 - 14:03
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Gennaio 2025

Sono passati solo pochi giorni dall’insediamento di Donald Trump come 47° presidente degli Stati Uniti, che già le sue decisioni stanno avendo importanti conseguenze mondiali. È innegabile che l’inizio del 2025 – e probabilmente i prossimi quattro anni – saranno sempre più segnati dalle sue azioni. A questo scenario si aggiungono le dimissioni del primo ministro canadese, gli incendi che hanno devastato Los Angeles ma anche notizie positive, come la liberazione della giornalista Cecilia Sala, la tregua tra Israele e Hamas e le proteste anti-fasciste contro il possibile successo di AfD in Germania. Ecco i principali avvenimenti che abbiamo selezionato a gennaio 2025.

6 gennaio – Ottawa, Canada

Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha deciso che si dimetterà nei prossimi mesi, in un momento di incerte prospettive economiche e lotte politiche per il Canada. Trudeau ha dichiarato di aver sospeso il Parlamento fino al 24 marzo e che rimarrà in carica come leader del Partito Liberale e primo ministro fino a quando non verrà scelto il suo sostituto attraverso un’elezione nazionale del partito.

7 gennaio – Los Angeles, Stati Uniti

Gli incendi che hanno devastato Los Angeles sono costate la vita ad almeno 24 persone e hanno distrutto più di 12mila edifici. Gli esperti prevedono già che saranno i più costosi nella storia dell’America: non per le loro dimensioni, ma per il luogo in cui sono scoppiati. Con quasi 10 milioni di abitanti, la contea di Los Angeles è più popolosa di 40 dei 50 Stati americani. È innegabile che la loro portata e propagazione sia dovuta a una lunga siccità, la seconda più grave nella storia della città.

8 gennaio – Roma, Italia

La giornalista Cecilia Sala, arrestata in Iran il 19 dicembre, è stata liberata dopo un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence. Accusata di aver “violato le leggi della Repubblica Islamica”, Sala è stata rinchiusa nella prigione di Evin, luogo destinato al trattenimento dei dissidenti e dei cittadini stranieri. Era partita dall’Italia il 12 dicembre con un regolare visto giornalistico.

15 gennaio – Los Angeles, Stati Uniti

Il regista David Lynch si è spento all’età di 78 anni. Fumatore incallito, aveva annunciato qualche mese fa di essere affetto da enfisema polmonare. In oltre 40 anni di carriera, si è contraddistinto come uno dei migliori registi di sempre per la sua estetica onirica e inquietante, ma anche ironica e grottesca. Tra i suoi film ricordiamo “Mulholland Drive”, “Inland Empire”, “The Elephant Man” e la serie “Twin Peaks”.

15 gennaio – Gaza, Stato di Palestina 

A Gaza la popolazione civile ha accolto il primo annuncio di una tregua festeggiando per le strade, sperando nella fine degli attacchi che, in quasi 470 giorni di guerra, hanno raso al suolo la Striscia, uccidendo oltre 46 mila persone e ferendone più di 100 mila. Nonostante l’iniziale accordo, però, nei giorni seguenti Israele ha continuato i suoi bombardamenti, applicando la tregua  solo successivamente, con il progressivo rilascio degli ostaggi da entrambe le parti.

15 gennaio – Seul, Corea del Sud

L’ex presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol è stato portato in un centro di detenzione vicino alla capitale Seoul, dopo essere stato interrogato dalle forze dell’ordine per l’imposizione della legge marziale a gennaio, durata solo poche ore. Yoon è stato sottoposto a circa 10 ore di interrogatorio da parte dell’agenzia anticorruzione del Paese ed è il primo presidente in carica della Corea del Sud a essere arrestato. 

20 gennaio – Washington, Stati Uniti

“L’età dell’oro comincia adesso. L’America sarà più grande e più forte. Il declino dell’America è finito”, ha detto il presidente Usa Donald Trump durante il suo insediamento. Poi ha annunciato la firma di una serie di storici decreti esecutivi: l’uscita degli Stati Uniti dall’Oms, l’espulsione dei migranti illegali, la spinta su gas e petrolio, il ritiro dagli Accordi di Parigi contro la crisi climatica e dazi sulle merci estere.

20 gennaio – Washington, Stati Uniti

Durante i festeggiamenti per l’insediamento di Donald Trump, Elon Musk si è esibito sul palco in due gesti consecutivi che sembravano a tutti gli effetti dei saluti nazisti. “Voglio solo ringraziarvi per averlo reso possibile”, ha detto il multimiliardario alla Capital One Arena di Washington. Poi si è battuto la mano destra sul cuore e ha alzato il braccio con il palmo teso rivolto verso il basso, ripetendo il gesto poco dopo. Secondo i suoi rappresentanti si tratterebbe di un gesto dovuto alla sua neurodivergenza.

24 gennaio – Washington, Stati Uniti

La Casa Bianca ha pubblicato la foto di alcuni migranti illegali che camminano in fila, ammanettati e in catene, verso un aereo militare per essere riportati in patria. “Come promesso, il presidente Trump sta inviando un messaggio forte al mondo: chi entra illegalmente negli Stati Uniti andrà incontro a gravi conseguenze”, si legge nel post su X. La scritta in sovrimpressione recita: “I voli di deportazione sono iniziati. Promessa fatta, promessa mantenuta”.

25 gennaio – Berlino, Germania

A un mese dalle elezioni, decine di migliaia di tedeschi sono scesi in piazza per manifestare contro l’estrema destra di Alternative für Deutschland, accusata di rappresentare una minaccia per la democrazia. Davanti alla Porta di Brandeburgo, a Berlino, i manifestanti hanno creato un suggestivo “mare di luce per la democrazia” utilizzando le torce dei loro telefoni per comporre la parola “Resistenza”. Hanno inoltre innalzato cartelli con scritte come “Fuori i nazisti” e “AfD non è un’alternativa”.

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