Fondo Agricat: sbloccati aiuti per aziende agricole, ma restano criticità

lentepubblica.it Dopo il confronto con i Centri di Assistenza Agricola, il Fondo Mutualistico Nazionale Agri-CAT ha finalmente avviato l’erogazione dei primi risarcimenti a favore delle aziende agricole colpite da eventi climatici estremi. Sebbene la misura fosse stata introdotta dalla legge 234 del 30 dicembre 2021 e operativa dal 2023, le prime erogazioni per gli agricoltori arrivano […] The post Fondo Agricat: sbloccati aiuti per aziende agricole, ma restano criticità appeared first on lentepubblica.it.

Gen 30, 2025 - 13:29
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Fondo Agricat: sbloccati aiuti per aziende agricole, ma restano criticità

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Dopo il confronto con i Centri di Assistenza Agricola, il Fondo Mutualistico Nazionale Agri-CAT ha finalmente avviato l’erogazione dei primi risarcimenti a favore delle aziende agricole colpite da eventi climatici estremi.


Sebbene la misura fosse stata introdotta dalla legge 234 del 30 dicembre 2021 e operativa dal 2023, le prime erogazioni per gli agricoltori arrivano solo ora, nel 2025.

Il fondo, nato per garantire una copertura mutualistica di base a tutte le aziende beneficiarie di pagamenti diretti, mira a tutelare le produzioni agricole dai danni provocati da fenomeni catastrofali come siccità, gelate e alluvioni. Tuttavia, secondo Confagricoltura, la risposta alle necessità del settore si è rivelata parziale e insufficiente.

Le criticità relative al Fondo Agricat destinato alle aziende agricole

Secondo i dati forniti dall’associazione di categoria, sono in partenza oltre 19mila comunicazioni di indennizzo per le imprese danneggiate nel 2023, per un totale di 106 milioni di euro. Tuttavia, emergono forti criticità: Confagricoltura Emilia-Romagna evidenzia che i risarcimenti effettivamente erogati dal fondo Agricat ammontano a soli 56 milioni di euro, a fronte di una dotazione complessiva di 350 milioni. Di questi, 100 milioni provengono direttamente dalle aziende agricole attraverso una trattenuta del 3% sulla domanda unica PAC.

La situazione richiede un intervento immediato“, sottolinea il presidente regionale di Confagricoltura, Gianpiero Bonvicini, che chiede una modifica al piano di gestione del rischio per innalzare la percentuale massima di indennizzo dal 10% al 30%. Tale adeguamento consentirebbe di garantire un ristoro più adeguato alle imprese colpite da calamità climatiche nel 2023.

Attualmente, secondo il piano di gestione del rischio 2023, i danni da gelate vengono coperti solo al 10% del valore accertato, con uno stanziamento totale di 36 milioni di euro. “Le aziende agricole non possono sostenere perdite così elevate senza adeguati ristori“, aggiunge Bonvicini, evidenziando come la richiesta di aumentare il tetto massimo di indennizzo sia rimasta inascoltata per mesi.

Anche per i danni da alluvione la situazione è critica: nonostante la normativa preveda una copertura totale, l’assenza di fondi ha portato a una riduzione dei rimborsi. Su un danno stimato di 98 milioni di euro, i fondi disponibili ammontano a soli 70 milioni, costringendo a un taglio lineare degli indennizzi. “Si tratta di una penalizzazione inaccettabile per aziende già in difficoltà”, denuncia il presidente regionale.

Un altro elemento di preoccupazione riguarda i ritardi nelle liquidazioni da parte dell’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA). “Ad oggi, i pagamenti relativi al 2023 per alcune filiere, come quella frutticola, sono ancora bloccati“, conclude Bonvicini, evidenziando l’urgenza di accelerare le procedure per garantire la sopravvivenza delle aziende agricole colpite.

Pro e contro degli aiuti del Fondo Agricat

L’erogazione degli aiuti attraverso il Fondo Mutualistico Nazionale Agri-CAT rappresenta un passo significativo nella gestione del rischio per le aziende agricole italiane. Tuttavia, emergono anche criticità che ne limitano l’efficacia.

Pro

  • Supporto finanziario per le aziende colpite – Il fondo fornisce un aiuto concreto a migliaia di imprese agricole danneggiate da eventi climatici estremi, offrendo una copertura mutualistica di base.
  • Sistema mutualistico obbligatorio – L’inclusione automatica di tutte le aziende beneficiarie di pagamenti diretti aiuta a garantire una protezione diffusa nel settore agricolo, incentivando la partecipazione a programmi di gestione del rischio.
  • Prima misura strutturata per eventi catastrofali – L’Agri-CAT rappresenta un’evoluzione rispetto ai precedenti strumenti di gestione del rischio, introducendo un modello di compensazione finanziato in parte dagli stessi agricoltori.

Contro

  • Erogazione tardiva dei fondi – Nonostante il fondo sia operativo dal 2023, i primi aiuti arrivano solo nel 2025, creando gravi difficoltà per le aziende che hanno subito danni.
  • Fondi insufficienti rispetto ai danni subiti – Dei 350 milioni disponibili, solo 56 milioni sono stati finora erogati, con un forte divario tra le necessità del settore e le somme effettivamente stanziate.
  • Indennizzi troppo bassi – Il tetto massimo di rimborso per i danni da gelate è fissato al 10%, una soglia considerata insufficiente dagli agricoltori per garantire la ripresa delle attività.
  • Tagli lineari sui risarcimenti – Per i danni da alluvione, nonostante la normativa preveda il rimborso totale, i fondi limitati hanno costretto a ridurre gli indennizzi, penalizzando ulteriormente le aziende colpite.
  • Burocrazia e lentezza nelle liquidazioni – I pagamenti sono gestiti dall’AGEA, che deve ancora completare le erogazioni per il 2023, rallentando la disponibilità delle risorse per le aziende in difficoltà.

Nel complesso, pur rappresentando un importante strumento di tutela per il settore agricolo, il Fondo Agricat mostra evidenti lacune che necessitano di correzioni per renderlo più efficace e tempestivo.

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