Disgelo prudente tra India e Cina

Svolta nelle relazioni diplomatiche tra India e Cina. Per la prima volta dopo cinque anni idue Paesi, tra i più popolosi al mondo, hanno concordato di ristabilire voli diretti dopo chele tensioni politiche e la pandemia di Covid 19 avevano portato allo stop del traffico aereodiretto. I voli per Hong Kong erano ripresi dopo l'allentamento dei lockdown per lapandemia, ma non quelli per la Cina continentale. Per dare un’idea del volume di trafficoaereo da recuperare, bisogna guardare ai dati disponibili alla fine del 2019, quando ognimese venivano effettuati circa 500 voli diretti. L'annuncio è arrivato al termine di una visitaa Pechino del massimo diplomatico di Nuova Delhi, ovvero il ministro degli esteri indianoVikram Misri, un evento importante per tentare di chiudere ogni questione generata dalloscontro armato tra le truppe cinesi e quelle himalayane avvenuto nel 2020 e nel qualealmeno venti soldati indiani e quattro cinesi rimasero uccisi. L’episodio avvenne in un trattoremoto delle zone di confine ad alta quota lungo una frontiera di ben 3.500 chilometri. Leconseguenze dell'incidente videro l'India reprimere aziende cinesi, impedendo loro diinvestire in settori economici critici, fino al divieto di commercializzare centinaia diapplicazioni software per giochi e commerci, tra le quali la celebre TikTok. Nell’ottobrescorso Pechino e Nuova Delhi avevano quindi concordato un significativo disimpegnomilitare in un punto critico chiave del loro confine conteso.A creare i presupposti per questo nuovo incontro, quello avvenuto tra i diplomatici delconsigliere per la sicurezza nazionale dell'India Ajit Doval, alleato chiave del primo ministroindiano Narenda Modi. Soddisfatto, il ministro Misri ha dichiarato: “Le autorità tecnichecompetenti delle due parti si incontreranno e negozieranno un quadro aggiornato perquesto scopo in una data ravvicinata.” Importante è anche la dichiarazione indianariguardante il consenso cinese alla ripresa dei pellegrinaggi a un popolare santuariodedicato alla divinità indù Krishna, che era stato anch'esso interrotto all'inizio del decennio.Entrambe le parti si sono quindi impegnate a lavorare di più sulla diplomazia perripristinare la fiducia reciproca e per risolvere le questioni commerciali ed economiche insospeso, ha affermato la dichiarazione. Da parte cinese non è stata fatta menzionedell’accordo riguardante l’aviazione civile, tuttavia una dichiarazione del Ministero degliEsteri cinese ha affermato che entrambe le nazioni stavano lavorando dall'anno scorso permigliorare i loro rapporti, limitandosi a una frase estremamente fredda: “Il miglioramento elo sviluppo delle relazioni Cina-India sono pienamente in linea con gli interessifondamentali dei due paesi.” Wang Yi, ministro degli esteri cinese, ha quindi invitatoentrambe le parti a “cogliere l'opportunità di incontrarsi a metà strada nella speranza diporre fine a sospetti reciproci, alienazione e logoramento reciproci.” Il motivo di taleprudenza risiede nel fatto che India e Cina sono società rivali accanite che competono peraumentare la loro influenza strategica in tutta l'Asia meridionale.Questo accordo per il ripristino delle operazioni aeree commerciali dirette arriva pocoprima di un raro incontro formale, il primo in cinque anni, tra il presidente cinese Xi Jinpinge il primo ministro indiano Narendra Modi. Il miglioramento dei rapporti tra Nuova Delhi ePechino è seguito con molto interesse da Washington, che spera di attenuare gli effettidella guerra commerciale con la Cina diversificando le catene di approvvigionamentoglobali, che sono sempre state fortemente dipendenti dalla produzione cinese. E perottenere questi vantaggi, gli Usa si erano detti disponibili a contribuire allamodernizzazione delle forze di sicurezza indiane espandendo le possibilità di acquisirearmamenti e tecnologia. Ma Nuova Delhi al riguardo aveva temporeggiato senzaescludere tale possibilità per evitare di divenire una pedina nelle contrapposizioni tra StatiUniti e Cina. Sul lato delle possibilità industriali e commerciali il potenziale dell'India èancora ampiamente inesplorato, poiché oltre ad alcuni recenti episodi di successo, comela produzione di Apple iPhone e gli investimenti nella produzione di chip, l’India ha semprefaticato a espandere le sue produzioni nei tempi rapidi richiesti dal mercato, anche perchéla provenienza di gran parte dei macchinari e delle materie prime è proprio cinese ePechino ha già limitato le esportazioni di tali beni per evitare di creare uno scomodoconcorrente.

Gen 30, 2025 - 01:02
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Disgelo prudente tra India e Cina


Svolta nelle relazioni diplomatiche tra India e Cina. Per la prima volta dopo cinque anni idue Paesi, tra i più popolosi al mondo, hanno concordato di ristabilire voli diretti dopo chele tensioni politiche e la pandemia di Covid 19 avevano portato allo stop del traffico aereodiretto. I voli per Hong Kong erano ripresi dopo l'allentamento dei lockdown per lapandemia, ma non quelli per la Cina continentale. Per dare un’idea del volume di trafficoaereo da recuperare, bisogna guardare ai dati disponibili alla fine del 2019, quando ognimese venivano effettuati circa 500 voli diretti. L'annuncio è arrivato al termine di una visitaa Pechino del massimo diplomatico di Nuova Delhi, ovvero il ministro degli esteri indianoVikram Misri, un evento importante per tentare di chiudere ogni questione generata dalloscontro armato tra le truppe cinesi e quelle himalayane avvenuto nel 2020 e nel qualealmeno venti soldati indiani e quattro cinesi rimasero uccisi. L’episodio avvenne in un trattoremoto delle zone di confine ad alta quota lungo una frontiera di ben 3.500 chilometri. Leconseguenze dell'incidente videro l'India reprimere aziende cinesi, impedendo loro diinvestire in settori economici critici, fino al divieto di commercializzare centinaia diapplicazioni software per giochi e commerci, tra le quali la celebre TikTok. Nell’ottobrescorso Pechino e Nuova Delhi avevano quindi concordato un significativo disimpegnomilitare in un punto critico chiave del loro confine conteso.A creare i presupposti per questo nuovo incontro, quello avvenuto tra i diplomatici delconsigliere per la sicurezza nazionale dell'India Ajit Doval, alleato chiave del primo ministroindiano Narenda Modi. Soddisfatto, il ministro Misri ha dichiarato: “Le autorità tecnichecompetenti delle due parti si incontreranno e negozieranno un quadro aggiornato perquesto scopo in una data ravvicinata.” Importante è anche la dichiarazione indianariguardante il consenso cinese alla ripresa dei pellegrinaggi a un popolare santuariodedicato alla divinità indù Krishna, che era stato anch'esso interrotto all'inizio del decennio.Entrambe le parti si sono quindi impegnate a lavorare di più sulla diplomazia perripristinare la fiducia reciproca e per risolvere le questioni commerciali ed economiche insospeso, ha affermato la dichiarazione. Da parte cinese non è stata fatta menzionedell’accordo riguardante l’aviazione civile, tuttavia una dichiarazione del Ministero degliEsteri cinese ha affermato che entrambe le nazioni stavano lavorando dall'anno scorso permigliorare i loro rapporti, limitandosi a una frase estremamente fredda: “Il miglioramento elo sviluppo delle relazioni Cina-India sono pienamente in linea con gli interessifondamentali dei due paesi.” Wang Yi, ministro degli esteri cinese, ha quindi invitatoentrambe le parti a “cogliere l'opportunità di incontrarsi a metà strada nella speranza diporre fine a sospetti reciproci, alienazione e logoramento reciproci.” Il motivo di taleprudenza risiede nel fatto che India e Cina sono società rivali accanite che competono peraumentare la loro influenza strategica in tutta l'Asia meridionale.Questo accordo per il ripristino delle operazioni aeree commerciali dirette arriva pocoprima di un raro incontro formale, il primo in cinque anni, tra il presidente cinese Xi Jinpinge il primo ministro indiano Narendra Modi. Il miglioramento dei rapporti tra Nuova Delhi e
Pechino è seguito con molto interesse da Washington, che spera di attenuare gli effettidella guerra commerciale con la Cina diversificando le catene di approvvigionamentoglobali, che sono sempre state fortemente dipendenti dalla produzione cinese. E perottenere questi vantaggi, gli Usa si erano detti disponibili a contribuire allamodernizzazione delle forze di sicurezza indiane espandendo le possibilità di acquisirearmamenti e tecnologia. Ma Nuova Delhi al riguardo aveva temporeggiato senzaescludere tale possibilità per evitare di divenire una pedina nelle contrapposizioni tra StatiUniti e Cina. Sul lato delle possibilità industriali e commerciali il potenziale dell'India èancora ampiamente inesplorato, poiché oltre ad alcuni recenti episodi di successo, comela produzione di Apple iPhone e gli investimenti nella produzione di chip, l’India ha semprefaticato a espandere le sue produzioni nei tempi rapidi richiesti dal mercato, anche perchéla provenienza di gran parte dei macchinari e delle materie prime è proprio cinese ePechino ha già limitato le esportazioni di tali beni per evitare di creare uno scomodoconcorrente.