Decadenza accertamenti fiscali: Cassazione proroga prescrizione di 85 giorni

La Corte ha stabilito che lo slittamento Covid si estende agli accertamenti in corso nel 2020, riaprendo le contestazioni a carico dei contribuenti.

Gen 28, 2025 - 10:27
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Decadenza accertamenti fiscali: Cassazione proroga prescrizione di 85 giorni

La proroga di 85 giorni introdotta dall’articolo 67 del Decreto Cura Italia (DL n. 18/2020) durante la pandemia Covid ha sollevato dubbi interpretativi e controversie giuridiche negli ultimi anni. L’articolo prevedeva la sospensione dei termini per le attività di liquidazione, controllo, accertamento e riscossione, con effetti sul decorso dei termini di prescrizione e decadenza.

Il dibattito si è concentrato su un quesito centrale: la proroga si applica solo agli atti in scadenza nel 2020 o anche a quelli i cui termini erano in corso ma non ancora scaduti?

Cassazione: proroga estesa per decadenze e prescrizioni

Con il decreto n. 1630/2025, la Corte di Cassazione ha fornito una risposta definitiva alla questione, stabilendo che la proroga si applica non solo agli accertamenti in scadenza nel 2020, ma anche a quelli relativi a termini di prescrizione e decadenza in corso nel 2020, ma con scadenza successiva.

La giurisprudenza tributaria non aveva offerto finora un orientamento univoco sull’applicabilità della proroga. Sentenze come quelle del C.G.T. di Torino e Prato avevano escluso l’estensione della proroga agli anni successivi al 2020, mentre altre, come la pronuncia del C.G.T. di Taranto, avevano riconosciuto la legittimità di applicare la proroga a tutte le annualità in corso nel 2020.

Adesso, in base a quanto stabilito dalla Suprema Corte, la normativa deve essere interpretata in modo tale da determinare uno spostamento in avanti del decorso dei termini per la stessa durata della sospensione.

Effetti dello slittamento sui termini di prescrizione

La sentenza della Cassazione implica che, per il periodo d’imposta 2018 ad esempio, il termine ordinario di accertamento, che sarebbe scaduto il 31 dicembre 2024 è invece prorogato fino al 26 marzo 2025. Analogamente, per gli anni precedenti con dichiarazione omessa, i termini di accertamento sono stati estesi come segue:

  • 2016: accertamenti possibili fino al 26 marzo 2025;
  • 2017: accertamenti possibili fino al 26 marzo 2026;
  • 2018: accertamenti possibili fino al 26 marzo 2027.

Questa decisione amplia quindi il margine temporale a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per notificare avvisi di accertamento, con impatti rilevanti per i contribuenti.