Cos’è e come funziona l’ia Deepseek spiegato da Deepseek, ma anche da noi
La nuova piattaforma di intelligenza artificiale cinese è semi-open source, veloce ed energeticamente sostenibile. Ma è anche un'arma geopolitica.
- La nuova piattaforma di intelligenza artificiale cinese Deepseek ha molti vantaggi, tra cui quello di ottimizzare il consumo energetico.
- Utilizza un modello semi-open source, e quindi ha maggior possibilità di essere implementato e migliorato da ricercatori e programmatori di tutto il mondo.
- Ma è anche uno strumento del regime di Pechino, che ne segue la narrazione censurando fatti storici e politici rilevanti: una vera arma geopolitica da maneggiare con cura.
Da una parte, è un passo avanti significativo nel panorama dell’intelligenza artificiale (ia), grazie a un modello capace di ottimizzare il consumo energetico in modo mai visto prima. Dall’altra, è uno strumento che si allinea strettamente alla narrativa politica di Pechino, e che perciò ha già fatto fare un nuovo step agli interrogativi sulle implicazioni etiche e politiche dell’intelligenza artificiale. Parliamo di Deepseek, la nuova frontiera dell’ia, sviluppata dall’omonima azienda cinese e già disponibile gratuitamente, capace di ottimizzare il consumo energetico in modo mai visto prima per via della mole ridotta di calcoli necessari per arrivare a un risultato rispetto a ChatGpt e altri modelli di ia già esistenti.
Tutto quello che c’è sapere su Deepseek
Deepseek in qualche modo fa tremare i i giganti della Silicon Valley sul fronte tecnologico, ma anche su quello geopolitico. Confermando di fatto una cosa: la moderna corsa all’intelligenza artificiale tra superpotenze è la cosa più vicina alla corsa alle conquiste spaziali tra Usa e Russia negli anni della guerra fredda, rischiando di ripeterne sia gli indiscutibili progressi tecnologici, sia d’altra parte i rischi di investimenti sovradimensionati che potrebbero rivelarsi insostenibili. Ma di cosa si tratta esattamente? Noi lo abbiamo chiesto direttamente a lui, ed ecco la risposta:
Non solo: gli abbiamo chiesto anche per quale motivo dovrebbe essere preferibile alle altre piattaforme già esistenti, e lui ci ha risposto così. Poi ovviamente, siccome non è mai lecito attendersi una risposta oggettiva nel chiedere all’oste se il vino è buono, siamo andati oltre.
Da quando è disponibile
Lo è già. O meglio lo era, perché nella giornata di mercoledì 29 gennaio l’app è misteriosamente sparita dagli store degli smartphone e le versioni già installate, e quelle web, hanno smesso di funzionare: un attacco hacker, un malfunzionamento o qualcosa di più grosso? Lo scopriremo probabilmente nelle prossime ore. Deepseek comunque è stato lanciato da pochissimo tempo, circa una settimana fa, ma prima del blackout aveva già fatto un boom incredibile, diventando l’app gratuita più scaricata sull’App Store negli Stati Uniti, superando già ChatGpt, ovvero la più nota piattaforma di intelligenza artificiale al mondo. Ma a questo punto: per quanto ancora?
Come si accede
Come detto, è (sarebbe) disponibile come app scaricabile gratuitamente su dispositivi mobili e può essere integrato in altri software. La vera novità è che Deepseek è parzialmente aperto, con il codice messo a disposizione di ricercatori e sviluppatori per modificarlo o adattarlo. Una mossa che ha attirato l’attenzione di tutto il mondo tech.
Perché ha sconvolto i mercati
I motivi per cui rischia di essere una vera rivoluzione sono diversi:
- Costo ridotto: Deepseek è molto più economico rispetto ai modelli americani. Addestrarlo costa solo una frazione (si parla del 95 per cento in meno rispetto ai modelli di OpenAI). Questo rende l’ia accessibile anche a piccole startup.
- Velocità di sviluppo: in soli due anni, Deepseek ha raggiunto il livello di aziende come OpenAI, che operano da un decennio.
- Effetto sui big tech: le azioni di colossi come Nvidia, Microsoft e Google sono crollate proprio per la paura che Deepseek possa ridurre i loro margini.
Cosa rende Deepseek diverso dalle altre IA
A differenza delle ia americane, che sono in gran parte “chiuse” e segrete, Deepseek punta sulla trasparenza. Anche se non è completamente open source, offre documentazione e codice utili per chi vuole studiarlo o migliorarlo. È un ritorno a un’idea di condivisione tecnologica che molti ritenevano persa.
La questione politica
Deepseek arriva dalla Cina e questo ha acceso dibattiti geopolitici: da un lato, l’industria tecnologica americana lo vede come una minaccia alla sua leadership; dall’altro, molti sviluppatori e aziende applaudono la possibilità di avere strumenti potenti a basso costo. Tuttavia, Deepseek mostra ancora dei limiti, come la censura su temi delicati per il governo cinese, come vedremo più sotto.
Perché se ne parla tanto
Deepseek non è solo un’innovazione tecnica, ma anche un segnale che la corsa all’intelligenza artificiale tra Stati Uniti e Cina si sta intensificando. La sua apertura e i costi bassi potrebbero trasformare il modo in cui si sviluppano e utilizzano le ia nel mondo, un po’ come Linux ha rivoluzionato il mondo dei server.
Un contesto energetico in trasformazione
La più grande innovazione positiva di Deepseek, come detto, al momento sembra essere il risparmio energetico. Secondo un rapporto di Jefferies, l’ia rappresenta il 75 per cento delle previsioni di crescita della domanda energetica negli Stati Uniti entro il 2035 e questa crescita sta costringendo giganti tecnologici come Microsoft, OpenAI e Google a investire in fonti alternative, inclusa la riattivazione di centrali nucleari dismesse, al punto che ad esempio Microsoft ha stipulato un accordo per riavviare l’impianto nucleare di Three Mile Island. E le emissioni di gas serra legate all’ia continuano a salire vertiginosamente:
- Le emissioni di Microsoft sono aumentate del 30 per cento dal 2020 al 2024.
- Quelle di Google sono cresciute del 48 per cento rispetto al 2019.
In Europa, il fenomeno è altrettanto evidente: si prevede che la domanda di energia in Svezia raddoppi entro il 2030, mentre nel Regno Unito potrebbe crescere di oltre il 500 per cento.
In questo contesto il modello di intelligenza artificiale di Deepseek si distingue per un’efficienza energetica che promette di ridurre significativamente il consumo di elettricità rispetto ai modelli attuali. Tuttavia, secondo Nikki Hsu, analista di Bloomberg Intelligence, “non è ancora chiaro se i chip sviluppati dall’azienda siano davvero più efficienti in modo significativo”.