Cosa sono i “colpi di frusta idroclimatici” che agevolano i mega-incendi

Uno studio spiega che tali fenomeni sono alla base degli incendi che hanno devastato nelle settimane scorse Los Angeles, in California.

Gen 26, 2025 - 13:16
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Cosa sono i “colpi di frusta idroclimatici” che agevolano i mega-incendi

L’alternanza tra condizioni meteorologiche abbondantemente umide e periodi invece di siccità estrema rappresentano una delle combinazioni più pericolose, poiché in grado di agevolare lo sviluppo di mega-incendi, come quelli che hanno colpito nelle scorse settimane la regione di Los Angeles. A spiegarlo è uno studio pubblicato dalla rivista scientifica Nature, nel quale si parla di “colpo di frusta idroclimatico” (“hydroclimate whiplash”, in inglese).

Crescita anomala di vegetazione e condizioni torride: un mix esplosivo

La California, in effetti, ha vissuto un lungo periodo privo di precipitazioni a seguito di due inverni particolarmente piovosi: quelli del 2023 e del 2024. E anche questo, secondo l’analisi degli scienziati, è una delle conseguenze dei cambiamenti climatici, che rendono gli eventi meteorologici estremi sempre più frequenti e intensi.

Un'abitazione in fiamme a Los Angeles, l'8 gennaio 2025
Un’abitazione in fiamme a Los Angeles, l’8 gennaio 2025 © Josh Edelson/Afp/Getty Images

Il “colpo di frusta idroclimatico” indica dunque il susseguirsi di “eccessi” in questo senso. Le fasi troppo piovose provocano infatti una crescita anomala della vegetazione. Nel 2024, poi, in California l’estate, e anche l’autunno e l’inverno attualmente in corso sono risultati estremamente aridi, il che ha provocato l’essiccazione di piante, arbusti e alberi cresciuti in precedenza. In altre parole, la volatilità delle condizioni meteorologiche ha generato il “carburante” perfetto per dar vita a pericolosi incendi.

“Raddoppiato il rischio di incendi nella regione”

Secondo Daniel Twain, climatologo dell’università della California e principale autore dello studio, “questa sequenza di ‘colpi di frusta’ nella regione ha raddoppiato il rischio di roghi. Prima di tutto aumentando notevolmente la quantità di vegetazione infiammabile, poi rendendola arida a livelli estremamente elevati, anche per via delle ondate di caldo eccezionali. Le evidenze raccolte mostrano che questi fenomeni vengono già acuiti dal riscaldamento globale, il cui intensificarsi non farà che peggiorare le cose”.

Più precisamente, lo studio indica che i casi di “colpi di frusta idroclimatici” sono aumentati a livello globale fino al 66 per cento dalla metà del Ventesimo secolo ad oggi. E lo hanno fatto “persino di più rispetto a quanto i modelli climatici avessero previsto”. E per il futuro, anche gli scenari più prudenti indicano che con un aumento della temperatura media globale di 3 gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali, ci sarà un raddoppio dei casi di “hydroclimate whiplash”.

L’atmosfera si comporta “come una spugna”

Nello studio, il fenomeno è paragonato al funzionamento di una spugna: quando l’atmosfera si riscalda, assorbe più umidità (come fanno le spugne, appunto), recuperandola anche dai suoli e dalle piante. Il che può provocare appunto incendi, ma può anche rendere le condizioni propizie allo “svuotamento” della stessa atmosfera, che può scaricare l’acqua raccolta attraverso piogge torrenziali.

È sempre più chiaro, insomma, che i cambiamenti climatici rischiano di provocare un numero sempre maggiore di catastrofi. Ed è sempre più chiaro, perciò, che occorre agire con estrema urgenza per evitare il peggio.