Cosa dicono i conti di Apple (incognita Cina)

Cupertino festeggia un trimestre particolarmente florido, ma sia a Est sia a Ovest si moltiplicano le insidie per i conti del prossimo futuro. Su Apple pesano infatti le mosse di Trump e la rinnovata competitività delle rivali cinesi in Cina

Gen 31, 2025 - 12:48
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Cosa dicono i conti di Apple (incognita Cina)

Cupertino festeggia un trimestre particolarmente florido, ma sia a Est sia a Ovest si moltiplicano le insidie per i conti del prossimo futuro. Su Apple pesano le mosse di Trump e la rinnovata competitività delle rivali cinesi in Cina

Si brinda a Cupertino: Apple ha infatti chiuso il trimestre terminato il 28 dicembre 2024 (quello più importante data la presenza di feste che tradizionalmente trainano i consumi) con un fatturato di 124,3 miliardi di dollari, in crescita del 4 per cento anno su anno ma soprattutto un utile per azione di 2,40 dollari, in aumento del 10 percento rispetto al medesimo campionamento di 12 mesi fa, numeri superiori al consensus.

Sul fronte device, nell’anno in cui la Mela morsicata ha tribolato non poco con l’Apple Vision Pro, hanno regalato maggiori soddisfazioni le vendite di Mac e iPad di Apple, che hanno raggiunto rispettivamente 8,99 miliardi di dollari e 8,09 miliardi di dollari, al di sopra delle stime di 7,96 miliardi e 7,32 miliardi.

PER APPLE SI APRE LA QUESTIONE CINESE?

Capitolo a parte per le vendite di iPhone scese leggermente a 69,14 miliardi di dollari rispetto ai 71,03 miliardi che gli analisti si aspettavano. Le vendite in Cina sono calate a 18,51 miliardi di dollari, rispetto ai 20,82 miliardi dell’anno precedente e al di sotto dei 21,33 miliardi attesi secondo i report di Visible Alpha.

Di fatto i nuovi numeri certificano l’esistenza di una questione cinese per Apple, ormai scavalcata in quel mercato da Xiaomi e Huawei. E con quest’ultima che si è resa impermeabile a software e hardware occidentale, il marchio fondato da Ren Zhengfei si candida a diventare quello ufficiale della sterminata pubblica amministrazione cinese e particolarmente apprezzato dai Paesi meno allineati con le politiche commerciali americane, a iniziare dalla locomotiva dei Brics.

L’INCOGNITA TRUMP

Tim Cook era tra i Ceo accorsi a Washington DC per baciare la pantofola al 47esimo presidente degli Usa. Non solo, sempre Cook ha donato a titolo personale un milione di dollari al comitato che ha organizzato l’insediamento di Donald Trump del 20 gennaio scorso.

Tutto questo mentre le minacce di nuovi dazi ventilate dal tycoon mettono a rischio la convenienza delle linee impiantate in Cina e l’approvvigionamento dai fornitori del Dragone. Non solo: nei conti del prossimo futuro rischiano di pesare particolarmente le promesse fatte al nuovo inquilino della Casa Bianca circa investimenti dalla portata assai ingente negli Usa. Cupertino non dettaglia ma la nuova amministrazione parla in merito di “investimento colossale” per far girare l’economia a stelle e strisce.

CLOUD E SERVIZI

Infine, tornando alla trimestrale, per ciò che concerne le attività che spaziano dall’iCloud ai servizi di streaming di musica e video, il comparto ha raggiunto 26,34 miliardi di dollari di vendite, in aumento del 13,9% rispetto all’anno precedente e superiore alle attese di 26,09 miliardi di dollari.