Cosa ci dice la residenza di Anyma alla Sphere
La residenza di Anyma alla Sphere di Las Vegas è stato l’ulteriore spartiacque nel settore della musica elettronica dal vivo. Il 2025 di Las Vegas è iniziato così come era finito il 2024, con la residenza di Anyma alla Sphere. Otto date – tutte sold out, più di 130 mila presenze e milioni di dollari […] L'articolo Cosa ci dice la residenza di Anyma alla Sphere sembra essere il primo su Parkett.
La residenza di Anyma alla Sphere di Las Vegas è stato l’ulteriore spartiacque nel settore della musica elettronica dal vivo.
Il 2025 di Las Vegas è iniziato così come era finito il 2024, con la residenza di Anyma alla Sphere. Otto date – tutte sold out, più di 130 mila presenze e milioni di dollari di incassi. Un successo senza precedenti per Matteo Milleri che insieme al suo team ha presentato “The End Of Genesys” dal 27 dicembre al giorno di Capodanno e poi il 10 e 11 gennaio. Inoltre, sono state annunciate da poche ore altre quattro date: 27 e 28 febbraio, 1 e 2 marzo.
In questa serie di eventi abbiamo assistito a tutto il percorso filmico intrapreso dal progetto Genesys, con gli ormai virali protagonisti digitali che vivono fra natura, macchina e umanità. Il tutto unito a una serie di visual inediti e ospiti che hanno arricchito ulteriormente quella che è stata l’esperienza immersiva definitiva.
Tutto bello e bravi tutti, insomma. Ma al di là della miriade di video sui social e della spettacolarizzazione data anche da una location unica al mondo, come possiamo definire un evento come “The End Of Genesys”? E cosa può dirci rispetto alla situazione attuale e la direzione in cui stanno andando gli eventi di questa portata?
“The End Of Genesys” è il capitolo finale di un’opera audio-visiva che vede ufficiosamente la luce (degli schermi degli smartphone del pubblico) nel novembre 2021 al Printworks di Londra con la prima uscita pubblica di “Consciousness” (Anyma & Chris Avantgarde) ad aprire l’esibizione dei Tale Of Us. L’inizio della rivoluzione per Afterlife. Nel 2022 poi, sempre nell’ambiente teatrale del Printworks, va in scena la prima esibizione ufficiale di Anyma in solo a presentare Genesys.
A distanza di poco più di tre anni, il progetto si è concluso nel luogo che anche noi avevamo predetto per ospitare un evento di questo genere. La richiesta è stata da subito esorbitante, per questo le date sono diventate otto; magari Genesys non ci teneva così tanto a concludersi.
E invece possiamo dire la fine è arrivata. La fine di un progetto visionario, che ho amato dagli inizi, appena incrociato lo sguardo di Eva 0 e sentito la composizione accattivante e fresca di “Consciousness” e della successiva “Eternity”. Per non parlare dei visual che hanno reso tutto questo virale grazie anche alla visione del direttore creativo, Alessio De Vecchi, e delle collaborazioni con artisti digitali come Looping Lovers.
“O muori da eroe, o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo” diceva qualcuno. Al di là della citazione, Genesys non era diventato “il cattivo”, ma lo stava diventando. Il successo planetario è stato meritato, ma la ripetitività degli eventi e – possiamo dirlo – la poca attenzione all’aspetto musicale sono fattori che hanno portato il mondo di Genesys ad una stagnazione che a molti faceva pensare il più classico dei: “Bello, ma non ci vivrei”.
Di positivo c’è che anche lo stesso Milleri era della stessa idea, come ha dichiarato in un’intervista a Variety:
«Genesys è arrivato a un punto di saturazione. Quando le idee vengono riciclate un po’ troppo sono il primo a pensare: “Qual è il prossimo passo?”. Voglio andare avanti, ma voglio dargli una fine molto gloriosa, perché è stata una parte così importante della mia musica e della mia vita.» Matteo Milleri a Variety
Al di là del processo che ha portato Genesys alla sua conclusione, è interessante analizzare la fine stessa dell’opera. Questa residenza è stata la prima nella storia di Sphere per un DJ, e di conseguenza Milleri ha scelto gli ospiti speciali per ogni data. Una schizofrenia di generi per accontentare tutti, ma non fare felice nessuno, forse. La presenza di artisti come Amelie Lens, Rampa (presenza dovuta anche all’importante contributo nella realizzazione dei controller utilizzati durante le esibizioni di Anyma), Argy, Tiësto e il resto della compagnia, possiamo dedurre sia dovuta al grande successo che questi hanno ottenuto, sia nel corso degli anni che nel recente passato. Una selezione, dunque, per soddisfare un pubblico eterogeneo senza dare un’impronta stilistica decisa.
E la direzione sembra mancare anche nella musica, come già anticipato. Priva di una costruzione fresca e profonda, basata sulla pura intuizione, che magari non sempre risulta efficace. Su questo ritorna lo stesso Anyma a darci manforte, sempre parlando con Variety:
Milleri ha realizzato la parte visuale in tandem al suo primo album “Genesys”, uscito nel 2023, un disco basato sulla “pura intuizione” e senza una comprensione intrinseca dei fondamenti del songwriting. “Non sapevo davvero come dovesse essere la struttura di una canzone”, dice, “né mi interessava”. Dall’intervista di Matteo Milleri a Variety del 13 gennaio 2025
Musica quindi figlia dell’intuizione, che non sempre però ci porta dove crediamo sia meglio. È evidente come le produzioni siano passate in secondo piano, e di sicuro questo era calcolato. In un’altra intervista con Danny Howard di BBC Radio 1 del 20 gennaio, Milleri ha dichiarato come la creazione delle produzioni musicali e visuali del suo show non siano mai state simultanee. Possiamo dunque dire che la vista abbia sovrastato l’udito, e l’immagine il suono.
Un altro elemento che ha stimolato la curiosità di tutti è la presenza di due violoncelli ai lati della piattaforma principale che venivano suonati da due bracci meccanici. L’opera si conclude con la metamorfosi della prima protagonista del progetto, Eva 0, in essere umano grazie al tocco del suo “creatore”, lo stesso Milleri.
La macchina diventa umana e la musica viene suonata dai robot, ma allora qual è la conclusione? Chi ne esce vincitore? La macchina o l’uomo? La creatività o la programmazione? Le idee o gli algoritmi che le influenzano? Non siamo qua per rispondere a questi quesiti filosofico-esistenziali, ma la residenza di Anyma alla Sphere di Las Vegas è uno spartiacque.
Un evento che segna la fine della Genesi e l’inizio di un mondo nuovo. Un mondo che apre le porte del luogo più futuristico e suggestivo nella storia della musica dal vivo anche all’elettronica. Uno show che crea trend su TikTok, che genera milioni di visualizzazioni, che porta gli artisti ad osare e sperimentare. Che però ci ribadisce come molte esperienze siano destinate solo a chi ha il portafoglio più gonfio.
Ora che si è raggiunto il limite conosciuto, non sappiamo cosa aspettarci dal futuro. Non sappiamo quanto ci vorrà prima che si arrivi a un’ulteriore rivoluzione. Di sicuro si è aperta la strada per nuovi eventi del genere all’interno della Sphere, ma la speranza è che ci sia soprattutto una svolta dal punto di vista musicale.
«Credo che la scena dance sia come bloccata in un loop. C’è bisogno di più innovazione, di prendersi più rischi. Non per forza da parte dei grandi artisti, ma anche per gli artisti che stanno crescendo. C’è la necessità di portare avanti il genere. (…) C’è stato il periodo di quattro o cinque anni fa in cui tutti cercavano di sperimentare (…) Ora di certo io sono parte di questo. Non è un problema, ma mi piacerebbe solo avere un po’ di innovazione». Matteo Milleri a BBC Radio 1
In conclusione, è doveroso attribuire il merito a chi i rischi se li è presi. Ad Anyma, che con Genesys ha dato nuova prospettiva e orizzonti al settore della musica dal vivo, non solo elettronica. Che ha conquistato tutti i Continenti facendoci vivere un’avventura oltre la realtà che abbiamo ammirato e interpretato.
In attesa dell’effettiva fine di Genesys, che sarà sancita dall’uscita del terzo album della serie, possiamo fantasticare sulla prossima opera che Matteo Milleri ci presenterà. Se un film nuovo e inedito, oppure un sequel di cui non sentivamo il bisogno, come se ne vedono parecchi, ma che per forza di cose tutti vedremo e discuteremo.
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